martedì 8 novembre 2011

La nuova evangelizzazione guarda a Est. In Romania l'incontro dei vescovi delle Chiese cattoliche orientali (Nin)

In Romania l'incontro dei vescovi delle Chiese cattoliche orientali

La nuova evangelizzazione guarda a Est

di Manuel Nin

Iniziata nel 1997 a Nyíregyháza, in Ungheria, la tradizione di un incontro annuale dei vescovi cattolici orientali dell'Europa è andata avanti annualmente radunando i presuli delle diverse diocesi attorno a un tema da loro scelto, per condividere i problemi e le speranze delle loro Chiese. L'incontro annuale si è svolto in Romania, a Oradea. Accolti dal vescovo greco cattolico dell'eparchia di Oradea Mare, Gran Varadino dei Romeni, monsignor Virgil Bercea, l'incontro patrocinato per la terza volta dal Consiglio delle conferenze episcopali d'Europa (Ccee) ha visto radunati il cardinale presidente Péter Erdő, l'arcivescovo nunzio apostolico in Romania, Francisco-Javier Lozano, l'arcivescovo segretario della Congregazione per le Chiese Orientali, Cyril Vasil', insieme a una quarantina di presuli delle diverse Chiese orientali cattoliche da varie parti di Europa, dalla Russia a Cipro, dalla Slovacchia alla Bulgaria. Numerose celebrazioni liturgiche hanno scandito il ritmo degli incontri, che hanno compreso anche delle visite ai luoghi dove vive e cresce la Chiesa orientale cattolica della Romania.
Le conferenze di quest'anno hanno avuto come tema «Le Chiese orientali cattoliche e la nuova evangelizzazione». Gli incontri si sono svolti nel seminario greco cattolico di Oradea e hanno coinvolto nell'accoglienza i numerosi seminaristi della diocesi. La seduta inaugurale ha avuto luogo nel pomeriggio del 3 novembre. Dopo il saluto del vescovo Bercea, ha preso la parola il cardinale Erdő, arcivescovo di Esztergom-Budapest, che ha situato il tema sulla nuova evangelizzazione nel contesto di un mondo secolarizzato e allo stesso tempo assetato di Dio. E, in particolare, ha messo in luce come quello attuale sia un kairos, un tempo propizio per l'opera dello Spirito Santo. Il nunzio apostolico Lozano ha presentato Oradea come modello di città multiculturale e multietnica, e ha evocato anche la testimonianza martiriale della Chiesa greco cattolica della Romania. L'arcivescovo segretario della Congregazione per le Chiese Orientali ha portato il saluto del cardinale prefetto Leonardo Sandri e ha invitato le Chiese orientali cattoliche ad aprirsi sempre più alla vita e alla problematica di tutta la Chiesa universale. L'arcivescovo maggiore di Kyiv-Halyč, Sviatoslav Shevchuk, ha voluto salutare soprattutto i fedeli romeni, un popolo che ha una storia cristiana importante e che in anni ancora recenti ha dato anche la sua testimonianza fino al martirio. Sono anche intervenuti alcuni rappresentanti delle autorità civili di Oradea, e la seduta si è conclusa con il saluto dell'arcivescovo maggiore di Făgăraş şi Alba Iulia dei Romeni, Lucian Mureşan.
I lavori sono poi proseguiti nei due giorni successivi con delle conferenze che hanno inquadrato e approfondito l'argomento dell'incontro. La prima, sul tema «Sarete miei testimoni: la nuova evangelizzazione nelle Chiese cattoliche di rito orientale di Europa», è stata tenuta dall'arcivescovo Salvatore Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione.
Partendo dall'invito di Papa Benedetto XVI alla nuova evangelizzazione per offrire risposte adeguate alla crisi di fede dell'uomo contemporaneo, monsignor Fisichella ha presentato questa nuova missione come un dono dello Spirito Santo alla Chiesa di oggi. E ha messo in evidenza il profondo cambiamento culturale dell'epoca attuale. Ha insistito poi nell'evitare la contrapposizione tra «identità» e «appartenenza», vivendole invece nella loro reciprocità. Con la liturgia vista anche come luogo di evangelizzazione verso gli stessi cristiani, Monsignor Fisichella ha concluso il suo intervento riflettendo sulla via della bellezza come annuncio del Vangelo.
Successivamente, padre Borys Gudziak, rettore dell'università cattolica di Lviv in Ucraina, ha sviluppato il tema «Le Chiese cattoliche di rito orientale: 20 anni dopo la caduta dei regimi totalitari e la nuova evangelizzazione». Padre Borys ha messo in evidenza la realtà attuale delle Chiese orientali cattoliche, nella tensione tra la libertà riacquistata e la paura di un futuro nella sua incertezza.
Nel pomeriggio, il gesuita padre Marko Ivan Rupnik ha presentato la sua relazione su «L'arte sacra bizantina nel contesto della nuova evangelizzazione». Ha centrato il suo intervento su rapporto tra teologia e arte. E ha insistito su come la nuova evangelizzazione debba essere indirizzata ai cristiani per sapersi o per scoprirsi rigenerati da Cristo nel battesimo.
La seduta mattutina del secondo giorno si è aperta con la conferenza di Cesare Alzati, dell'Università cattolica di Milano, che si è soffermato sul «Contributo delle Chiese orientali cattoliche alla nuova evangelizzazione», con speciale enfasi sulla realtà ecclesiale di queste Chiese. Ha insistito poi sulla necessaria conoscenza che l'Occidente dovrebbe avere del patrimonio teologico e liturgico dell'Oriente. E ha anche evidenziato il rischio che nella diaspora le Chiese orientali possano venire «declassate» a semplici varianti rituali.
Successivamente è intervenuto l'arcivescovo Vasil', che ha messo in luce i diversi aspetti della vita delle Chiese orientali cattoliche dal punto di vista canonico e liturgico. Infine, padre Alexadru Bizalic ha presentato la realtà dei nuovi movimenti laicali nell'Europa dell'est e specialmente nella Romania. L'incontro a livello ufficiale si è concluso poi con l'annuncio che sarà Zagabria, in Croazia, la sede dell'appuntamento per il 2012.
I giorni dell'incontro sono stati scanditi anche da diverse celebrazioni liturgiche nelle chiese che la comunità greco cattolica ha ad Oradea. Notevole è stata la partecipazione a queste liturgie dal popolo greco cattolico che ha assicurato la preghiera e la voce dei bei cori nelle divine liturgie. Il vescovo Bercea ha avuto modo anche di presentare le realtà ecclesiali della diocesi, dal seminario ai diversi centri assistenziali e della Caritas.
L'incontro si è poi concluso domenica 6 con una solenne divina Liturgia nella cattedrale greco cattolica. Al termine della celebrazione il ringraziamento del vescovo Bercea, mentre il nunzio apostolico ha sottolineato la dimensione di cattolicità che un tale incontro manifesta, specialmente nella liturgia. Infine, l'arcivescovo maggiore di Kyiv-Halyč ha ringraziato il popolo romeno e soprattutto i giovani, che con la loro presenza alle liturgie sono diventati la vera anima degli incontri.

(©L'Osservatore Romano 9 novembre 2011)

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