martedì 8 novembre 2011

Volontariato europeo, una presenza controcorrente. L'11 novembre incontro con Benedetto XVI

VOLONTARIATO EUROPEO

Una presenza controcorrente

L'11 novembre incontro con Benedetto XVI

Ringraziare tutti i fedeli che si impegnano nei numerosi organismi cattolici di volontariato in tutti i Paesi d’Europa e incoraggiarne la testimonianza: è quanto si propone l’incontro di Benedetto XVI con i vertici del volontariato cattolico europeo che si svolgerà il 10 e l’11 novembre, in Vaticano, in occasione dell’Anno europeo del volontariato, promosso dall’Ue. A curare l’organizzazione dell’evento è stato chiamato Cor Unum, il dicastero della Santa Sede responsabile per l’attività caritativa della Chiesa. E un ringraziamento al volontariato è arrivato subito dal presidente di Cor Unum, il card. Robert Sarah, che oggi, nel corso della presentazione alla stampa dell’incontro, ha affermato che, davanti alle alluvioni che hanno colpito così duramente diverse Regioni italiane, Liguria in testa, “non possiamo non condividere la sofferenza di quanti sono rimasti vittime ma, allo stesso tempo, non possiamo non ammirare i tantissimi volontari, tra loro molti sono giovani, impegnati a portare aiuto e soccorso. Disastri e tragedie come queste cui stiamo assistendo uniscono le persone e favoriscono la condivisione. Un gesto della nostra fede può salvare una vita”.

Sulla spinta della fede. Parlando del convegno il segretario di Cor Unum, mons. Giovanni Pietro Dal Toso, ha affermato che “in una società così segnata dall'economia di mercato, dove il profitto sembra essere il criterio fondamentale per vivere e dunque dove anche i rapporti personali sembrano sottoposti al criterio dell'utilità, il volontariato è un fenomeno fortemente controcorrente. Testimonia che l'altro non è un concorrente, ma un fratello e che la persona vale più del denaro. Ciò che ci muove interiormente è la fede. Cristo ci ha insegnato ad amare gratuitamente”. Questo incontro, inoltre, “vuole essere l’occasione per ricordare la spontaneità che ha caratterizzato gli inizi di questo fenomeno e il forte legame con la Chiesa, confraternite e congregazioni, e per parlare di come far fronte a nuove visioni e realtà”. Da un punto di vista sociale, ha spiegato mons. Dal Toso, “la necessaria collaborazione con istanze pubbliche porta a una maggiore burocrazia, professionalità e specializzazione. Questo è fondamentalmente positivo perché ci consente di prestare servizi migliori”. “Lo Stato – ha rimarcato il segretario di Cor Unum – ha il dovere di sostenere quelle iniziative che rendono più umana la società e che vengono incontro a dei bisogni reali. Il problema dunque non è il denaro ma la nostra consapevolezza che siamo prima di tutto a servizio di Dio e che il nostro impegno per l'uomo è una testimonianza di Lui. Questo senso della missione non deve venire meno”.

Volontariato cattolico. Dal punto di vista pastorale il segretario di Cor Unum ha ribadito l’importanza, per il volontariato cattolico, di “salvaguardare l'approccio personale ai problemi: il volontariato non nasce per creare strutture, ma per rispondere ai bisogni dell'uomo, qui e ora, in nome di Cristo. Salvaguardare lo spirito di discernimento: molte volte il volontariato gioca d'anticipo e vede più in profondità, perché è più spontaneo e può dunque rispondere prima dello Stato o dell'ente pubblico alle necessità che si presentano, dunque interesse degli Stati, nello spirito della sussidiarietà, è tenere vive queste forze della società senza snaturarle”. Ancor più importante, però, è “salvaguardare l'elemento di fede, che è alla vera origine di questo fenomeno: qui si deve superare una certa conflittualità tra agire nel mondo e appartenenza alla Chiesa, quasi che quest'ultimo aspetto impedisse una piena attenzione al mondo; al contrario: l'esperienza di tanti santi ci dice che tanto più siamo di Dio, tanto più possiamo aprirci al mondo e ai suoi reali bisogni; la creazione di scuole o di ospedali o di centri sociali non nasce tanto dal voler intervenire nel mondo, ma la fedeltà a Dio spinge necessariamente alla fedeltà all'uomo”.

Programma. Sono invitati all’incontro circa 160 persone, da 25 Paesi, tra vescovi delegati e rappresentanti degli organismi di volontariato cattolico in Europa. Oltre ai diversi organismi nazionali, come le Caritas, saranno presenti i rappresentanti di organismi internazionali come le Conferenze di San Vincenzo de' Paoli, gli Scout, l'Associazione volontari per il servizio internazionale (Avsi). Il programma prevede, giovedì 10 novembre (ore 15, auditorium del palazzo San Pio X, via della Conciliazione, 5), la relazione del card. Robert Sarah, seguita dalla testimonianza di Veronica Ottubray dell'Arche e dalla presentazione dei risultati di un questionario pensato per valutare lo stato di salute, le sfide e le possibilità del volontariato. Al termine parlerà la Commissaria europea con delega al volontariato, Kristalina Georgieva. Venerdì 11 (ore 11.30) l’udienza privata con Benedetto XVI dopo una messa nella basilica di San Pietro celebrata dal card. Josip Bozanic, arcivescovo di Zagabria.

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