lunedì 14 novembre 2011

Turchia-Vaticano: sconcerto per Santa Sofia che diventa moschea. Domenico Giani, comandante del Corpo della Gendarmeria vaticana, in Vietnam ad assemblea interpol (Izzo)

TURCHIA-VATICANO: SCONCERTO PER SANTA SOFIA CHE DIVENTA MOSCHEA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 12 nov.

"Il 2 novembre scorso, per la prima volta dal 1920 (anno in cui Santa Sofia venne semidistrutta durante la guerra di indipendenza), il muezzin ha chiamato alla preghiera e lo ha fatto dal minareto costruito, successivamente, accanto alla chiesa".
Lo scrive l'Osservatore Romano che riporta oggi con grande evidenza la notizia che la chiesa di Santa Sofia a Iznik, in Turchia, dove nel 787 si tenne il secondo concilio di Nicea (settimo concilio ecumenico riconosciuto da cattolici e ortodossi) per deliberare sul culto delle immagini religiose, e' diventata una moschea. Prima del 1331 era stata una chiesa, fatta costruire nel VI secolo dall'imperatore Giustiniano sul modello dell'omonima basilica di Costantinopoli, oggi Istanbul.
La (ri)apertura al culto musulmano e’ avvenuta giorni fa - dopo un lungo lavoro di restauro - in occasione delle celebrazioni per il Kurban Bayram (come viene chiamata la festa del sacrificio in Turchia).
"All'interno, gli affreschi che rappresentano la Madre di Dio e gli apostoli sono stati lasciati. Ma - scrive ancora l’Osservatore Romano - le richieste di farne un museo sono rimaste inascoltate".

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VATICANO: CAPO GENDARMERIA IN VIETNAM AD ASSEMBLEA INTERPOL

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 12 nov.

Domenico Giani, comandante del Corpo della Gendarmeria e direttore dei Servizi di sicurezza e
protezione civile dello Stato della Citta’ del Vaticano, ha rappresentato la Santa Sede ad Hanoi, in Vietnam, in occasione dell’ottantesima sessione dell’assemblea generale dell’Organizzazione internazionale di polizia criminale, nota universalmente con il nome di Interpol, convocata per assumere "le principali decisioni nella gestione comune dei problemi di
sicurezza che di volta in volta si presentano su scala internazionale".
Ne ha dato notizia oggi l’Osservatore Romano ricordando che la Santa Sede e’ membro a pieno titolo dell’organismo internazionale. La delegazione guidata da Giani era composta anche dal vice direttore Raoul Bonarelli, dal dirigente Costanzo Alessandrini, capo ufficio Interpol, e dal vice commissario Fabio Vagnoni, funzionario addetto al medesimo ufficio.
"Nell’assemblea - riferisce il giornale vaticano - la delegazione vaticana ha preso posto accanto a quella vietnamita e con questa si e’ subito instaurato un clima di grande cordialita’".
"Tra gli argomenti trattati quest’anno - continua l’articolo - ad Hanoi, i piu’ importanti hanno riguardato il fenomeno del terrorismo, sotto il duplice aspetto interno e internazionale, la criminalita’ organizzata, la pirateria marittima, il traffico di esseri umani e la criminalita’
informatica" e "la delegazione della Santa Sede, il cui contributo all’attivita’ dell’organizzazione riscuote apprezzamenti e consenso larghissimi, ha preso parte anche a diversi incontri bilaterali, durante i quali si sono riscontrati spirito di disponibilita’ e un reale intento di collaborazione da parte di tutti".
In questo contesto, informa ancora l’Osservatore, "il capo della polizia federale brasiliana ha espresso sentimenti di gratitudine nei confronti di Benedetto XVI e dei suoi collaboratori per avere scelto Rio de Janeiro come sede della prossima Giornata mondiale della gioventu’, che si terra’ nel 2013".
L’assemblea generale, sottolinea ancora la nota, e’ il piu’ importante momento della vita dell’organismo internazionale che riunisce le polizie di 189 Paesi dei cinque continenti.
Quest’anno sono entrati a far parte di questa comunita’ internazionale tre nuovi membri Curaaao, Saint Maarten, Sud Sudan tutti ammessi all’unanimita’.

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1 commento:

Anonimo ha detto...

Gli islamici hanno l'abitudine di prendere per i fondelli i cattolici.
Solo i Vertici cattolici non l'hanno ancora capito; o meglio, l'hanno capito perfettamente, ma fingono di non capire, perché nascondere la testa sotto la sabbia (come gli struzzi) è molto più facile e molto più semplice che far valere vigorosamente e dialetticamente le proprie ragioni.