I veleni di «Repubblica.it» per far fuori Bertone
Ma il segretario è al sicuro altro che «dimezzato»
di Andrea Tornielli
Il giorno di Natale la notizia campeggiava sull’online di Repubblica proprio sotto quella dell’appello Urbi et orbi di Benedetto XVI.
Il titolo, inequivocabile, dava l’idea che nei giorni delle festività natalizie, tra una fetta di panettone e uno scambio di auguri, nei palazzi d’Oltretevere si fosse consumata una resa dei conti: «Il segretario di Stato dimezzato».
La nuova rubrica di indiscrezioni vaticane di Repubblica online è firmata da un anonimo «monsignore» e ha come simbolo stilizzato quello di una mitria, ad indicare che l’autore è un prelato ben introdotto nella Santa Sede.
Nell’articolo della vigilia di Natale, rimasto in rete anche il 25 dicembre, si parla di un «commissariamento» del cardinale Tarcisio Bertone, il «primo ministro» di Papa Benedetto. Non ci sono riferimenti a un provvedimento preciso in questo senso; la prova presentata a sostegno la tesi del «commissariamento» di Bertone è la fiducia che Ratzinger sta dimostrando al cardinale Camillo Ruini, già Vicario di Roma e presidente della Cei. Una fiducia che ha fatto sì che il Papa scegliesse quale nuovo arcivescovo di Torino il candidato di Ruini, l’arcivescovo Cesare Nosiglia, e non uno dei nomi che avrebbe preferito Bertone.
Questa però è una notizia arcinota: già molti l’hanno commentata, facendo notare come il prescelto dalla terna (in realtà una rosa di quattro nomi) presentata per Torino sia stato il candidato più vicino a Ruini ma indicato anche dai cardinali Scola e Bagnasco. Ma da qui a dire che Bertone non goda più della totale fiducia del Papa ce ne corre.
Come pure è vero che Ratzinger si fida sì di Ruini, ma è altrettanto vero che questa fiducia e questa stima non sono mai venute meno, neanche dopo che il cardinale, per raggiunti limiti d’età, si è ritirato.
Che ci siano critiche anche diffuse presso taluni episcopati, nei confronti della Segreteria di Stato non è un mistero per nessuno.
Che sulla nomina dell’arcivescovo di Torino il Papa non abbia scelto il candidato che avrebbe preferito Bertone, è assodato. Da qui però a dire che il segretario di Stato è dimezzato, ce ne passa. Anche perché bisognerebbe ricordare che su nomine più recenti, come ad esempio quella del nuovo arcivescovo di Santiago del Cile, Benedetto XVI ha scelto il candidato preferito dal suo segretario di Stato, il salesiano Ricardo Ezzati Andrello, e non quello più giovane, sostenuto da molti altri autorevoli porporati membri della Congregazione dei vescovi.
È passato un anno da quando il Papa ha rinnovato la sua fiducia al segretario di Stato, chiedendogli di rimanere al suo fianco anche dopo l’età canonica dei 75 anni.
Ratzinger non ha bisogno di commissariare Bertone, perché in ogni momento, se lo volesse, potrebbe chiedergli di farsi da parte. Le nomine di Torino e di Santiago mostrano come Benedetto XVI ascolti diverse voci e diversi pareri, per poi decidere liberamente.
Senza che nessuno dei suoi collaboratori o consiglieri sia per questo dimezzato, senza che nessuno diventi l’eminenza grigia con pieni poteri su tutto.
© Copyright Il Giornale, 28 dicembre 2010 consultabile online anche qui.
Chissa' chi e' questo "monsignore" arruolato (e probabilmente molto ben pagato) da Repubblica. Le "rivelazioni" campeggiano ancora oggi sul sito di Repubblica. Un record: sono li' da quattro giorni.
Il mon "signore" si nasconde dietro l'anonimato nella migliore tradizione delle "rane dalla bocca larga".
Beh, se e' davvero un curiale, non e' difficile immaginare in quale stagno gracida.
Splash :-)
R.
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9 commenti:
non so, non sono convinta che sia veramente un monsignore. Se lo è nell'ambiente giornalistico sanno benissimo chi è e prima o poi si impara. Quindi sarebbe un curiale ben melenso a finire in un gioco così prevedibile. Magari è un qualcuno che il cardinale Bertone ha mandato a pelare le patate e si vuole vendicare.Non lo so ma a essere sincera non me ne freca (con la c) niente.
Forse è solo un giornalista che tiene famiglia e che prova a fare il prelato virtuale.
No, faccio fatica a credere che sia un monsignore...
Che schifo repubblica, per non parlare di "monsignore". Sta chiudendosi un anno orribile e glorioso, che ha mostrato urbi et orbi la grandezza nel senso più ampio del termine del nostro Benedetto. Mi domando quali prove riserverà il 2011 e preferisco non rispondermi.
Alessia
io gli darei l'importanza che merita, come a tutte le provocazioni, perchè è evidente che questa lo è. In fondo mi pare solo una specie di wikileaks curiale, che riporta solo indiscrezioni e mugugni che abbiamo letto anche altrove e che qui ho spesso sentito aleggiare, quindi ipotesi già lette e già sentite. Non mi pare tanto strano che il Papa possa consultarsi per alcune questioni, oltre che col segretario di stato, con un personaggio come Ruini, senza dimenticare che Sodano è sempre il decano del Collegio cardinalizio.
Non credo proprio onestamente che Repubblica possa dedurre alcunchè dai comportamenti del Santo Padre, visto che non è in sintonia col suo pensare e non ne ha mai capito nulla
Gemma,
straquoto la tua frase finale.
I repubblichini hanno a grande rodimento ilo successo mediatico di B16 via BBC... devono pure inventarsi qualcosa per tenere su quegli ultimi pezzi di faccia rimasti.
BTW, Raffaella...
con tutto 'sto freddo lo stagno e' gelato.
SPLAT! :)
Che Repubblica con i suoi articoli possa far fuori Bertone, non ci credo e non ci penso proprio.
Però un consiglio che voglio dare al Cardinale Bertone è quello di riferire tutto al Santo Padre, anche in presenza di posizioni diverse, e così potrà essere a posto davanti a Dio.
Francesco
Perdonate la dietrologia, ma non è che dietro "monsignore" si cela il solito Di Giacomo, non nuovo all'utilizzo di pseudonimi? Oreste
Potrebbe essere il don di G.?...Non so ma ricordo i suoi commenti velenosi contro il card. Ratzinger su Rai uno prima che il Papa venisse eletto.
Ricordo che disse:la sua elezione sarebbe una sciagura per la chiesa...e via dicendo.
Il lupo cambia il pelo ma il vizio.
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