martedì 7 dicembre 2010

Il card. Bagnasco presenta l'XI volume dell'Opera Omnia di Joseph Ratzinger: la liturgia costituisce il cuore della fede cristiana

CARD. BAGNASCO: LA LITURGIA COSTITUISCE “IL CUORE DELLA FEDE CRISTIANA”

"Occuparsi di liturgia non significa dimenticare le difficoltà che la fede cristiana incontra oggi nel confronto con la cultura contemporanea, al contrario è alta testimonianza di ciò che costituisce il cuore della fede cristiana".
Ad affermarlo l'arcivescovo di Genova e presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, in occasione della presentazione dell'XI volume dell'Opera Omnia di Joseph Ratzinger 'Teologia della Liturgia' che si è svolta oggi a Genova.
La liturgia, ha aggiunto il porporato, manifesta al mondo il primato di Dio perché la Chiesa "quando celebra, si riconosce e si manifesta come realtà che non può essere ridotta al solo aspetto terreno e organizzativo". Inoltre "nella celebrazione appare manifesto che il cuore pulsante della comunità cristiana è da ricercarsi 'oltre' i confini di questo mondo. Non solo: nella celebrazione appare come tutto sia subordinato a questo 'oltre'".
Il cardinale Bagnasco ha poi parlato della ritualità liturgica spiegando che "l’uomo non 'crea' il rito, lo riceve da una tradizione che ospita la fede di secoli" e che "nella celebrazione accade molto di più di quanto noi stessi possiamo inventarci di volta in volta". È in questo contesto, ha affermato ancora l'arcivescovo di Genova, che "va quindi compresa la preoccupazione di Benedetto XVI di custodire il rito da manipolazioni indebite, che potrebbero essere indotte da una non corretta applicazione del dettato conciliare sulla partecipazione attiva dei fedeli". Per questo "la celebrazione adeguata del rito, che scaturisce dall’obbedienza alle norme liturgiche, non è residuo nostalgico di un ritualismo ma un sapiente utilizzo dei linguaggi propri del rito per esprimere l’incontro con il mistero di Dio". "La liturgia – ha affermato ancora il cardinale Bagnasco nel suo intervento – oltre ad esprimere la priorità assoluta di Dio, manifesta anche il suo essere il ‘Dio-con-noi’", e il primo incontro con Dio è avvenuto con il Battesimo.
Ma la liturgia, ha proseguito il cardinale, "esprime la priorità di Dio anche mostrandosi come ‘liturgia di pellegrinaggio’". "Il rito – ha aggiunto il porporato – ha infatti la capacità di esprimere questa tensione escatologica in quanto non ha la pretesa di spiegare tutto, non sempre offre serenità e pace, anzi a volte produce inquietudine, ci mette di fronte alle nostre fragilità, ci addita una meta che non è mai pienamente raggiunta su questa terra, ha la pretesa di unirci all’assemblea del cielo che canta le lodi di Dio". Il cardinale Bagnasco ha poi ricordato che "celebrando i sacramenti l’uomo scopre come essi siano in sintonia con la propria esperienza di uomo, soprattutto con quelle particolari esperienze come la nascita, la morte, il pasto, la comunione sessuale tra uomo e donna, nelle quali si rende trasparente la realtà spirituale" in quanto "sono esperienze in cui l’uomo sperimenta che la materia e il corpo sono ‘fessure attraverso le quali l’eternità getta uno sguardo nel procedere uniforme della vita quotidiana’".
Infine, il cardinale Bagnasco, ha ricordato come nel volume il teologo "Ratzinger accosti la liturgia all’allenamento" perché "celebrare la liturgia è lasciarsi plasmare dal totalmente Altro, da Dio". "La partecipazione alla liturgia – ha affermato ancora il presidente della Cei – è quindi sì attiva, ma al tempo stesso in un certo qual modo anche ‘passiva’ o ‘iniziatica’. Porre l’attenzione anche alla dimensione iniziatica del rito liturgico, che significa prima di tutto non la riforma che la liturgia subisce nei propri riti, ma la riforma che la liturgia promuove con i propri riti, conduce nel cuore del mistero celebrato". "Siamo grati al teologo Ratzinger e al papa Benedetto XVI – ha concluso il cardinale Bagnasco – per l’opera di profondo rinnovamento che porta avanti nella Chiesa, perché sia sempre più fedele al suo Signore e alla sua viva Tradizione. Con disarmante chiarezza e rigore, egli mette in luce, spiega e approfondisce la centralità che il Concilio Vaticano II ha affermato a proposito della sacra liturgia considerandola 'fonte e culmine' della vita del cristiano, della vita e della missione della Chiesa".

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