venerdì 17 dicembre 2010

Messaggio per la Giornata della Pace, la via maestra della civiltà (Lavazza)

Su segnalazione di Eufemia leggiamo:

PER UN AUTENTICO RISPETTO DI FEDE E COSCIENZA

LA VIA MAESTRA DELLA CIVILTÀ

ANDREA LAVAZZA

Libertà religiosa, via per la pace. Alla fine di un anno che, come sottolinea Benedetto XVI, è stato segnato da «per­secuzione, discriminazione e terribili atti di violenza e di in­tolleranza », la strada erta e faticosa per recuperare in tante realtà la convivenza umana e civile non può che passare dal primo dei diritti fondamentali. Le libertà di coscienza, pen­siero e religione, coartate con la violenza fisica o con l’emar­ginazione sociale e culturale, rappresentano infatti il patri­monio più prezioso che dovrebbero custodire gli uomini di buona volontà, credenti e non credenti.
La lucida analisi e l’accorato richiamo del Papa non si rivol­gono infatti solo a chi ha fede nella verità della rivelazione cri­stiana, ma hanno come interlocutori tutti coloro che con e­sercizio di razionalità e onestà intellettuale si dispongano al tema.
Nel suo messaggio per la Giornata della Pace, il Ponte­fice esorta «gli Stati e le varie comunità umane» a non di­menticare mai «che la libertà religiosa è condizione per la ri­cerca della verità e la verità non si impone con la violenza, ma con la 'forza della verità stessa'. In questo senso, la religione è una forza positiva e propulsiva per la costruzione della so­cietà civile e politica».
Qual è la minaccia portata dai cristiani iracheni allo Stato de­mocratico che faticosamente cerca di emergere dalle mace­rie della guerra e della dittatura? Qual è l’insidia che i vescovi legati alla Santa Sede costituiscono per la Cina rampante sul fronte economico? Qual è la sfida che la presenza cattolica rappresenta nell’India diventata indipendente con l’azione pacifica del Mahatma Gandhi? Ma qual è anche il pericolo che possono rappresentare minoranze di altri credi in Paesi dove la maggioranza appartiene a fedi diverse?
Le persecuzioni cui sono sottoposti farebbero pensare a ne­mici della società, mentre sono, nella loro coraggiosa e osti­nata determinazione a non abiurare alle proprie convinzio­ni, l’ultima e più preziosa fiammella della libertà. 'Dissiden­ti' pacifici che alzano la bandiera della tolleranza e segnala­no con la loro sola presenza e, a volte, con il loro martirio, il volto oppressivo e intollerante delle nazioni in cui vivono. So­no le icone di un pluralismo che non è relativismo, di una di­gnità della persona che non può essere calpestata.
Nel 2010, la libertà di religione va per questo difesa con con­vinzione e determinazione. Anche nel mondo occidentale, do­ve certo laicismo aggressivo – che prende di mira soprattutto una caricatura del cristianesimo – ambisce a screditare la re­ligione in quanto tale, negandone il ruolo umanizzante e il «contributo che le comunità religiose apportano alla società», come ricorda il Papa. L’apporto etico della religione, seppure in alcuni casi possa risultare in contrasto con morali laiche, è alla radice stessa della società e della cultura europea, mal­grado il rifiuto del pubblico riconoscimento delle loro origini cristiane. Lo stesso dispiegarsi del liberalismo e della scienza moderna, che pure in passato sono entrati in urto con alcune espressioni storiche della religione, è debitore della dignità della persona e del valore della libera ricerca della verità che sono oggi invocate da Benedetto XVI, e senza le quali sarem­mo privati non solo di uno strumento ma di un fine che tante donne e tanti uomini vogliono continuare a perseguire.
Difendere un’autentica libertà religiosa, dunque, equivale a difendere i presupposti stessi della nostra civiltà.

© Copyright Avvenire, 17 dicembre 2010

1 commento:

mariateresa ha detto...

superbo e strepitoso il post del nuovo presidente della Conferenza episcopale , uno che si è stufato di calci nei denti

http://blog.archny.org/?p=931

Invece ci sono dei cultori di tafazzismo che minimizzano gli attacchi anticristiani e dicono che se ci sono attacchi è perchè la Chiesa è cattiva, ecco qui il nostro Vidal

http://blogs.periodistadigital.com/religion.php/2010/12/17/ipersecucion-religiosa-en-espana-

per lui il mondo attuale è come quello del Candide, il migliore dei mondi possibile mentre il malvagio Rouco non riesce a capire la modernità e, soprattutto, non riesce a parlare in pubblico perchè ne viene impedito con l'intimidazione come è successo qualche giorno fa..