giovedì 6 gennaio 2011

All'Angelus il Papa si scusa per il ritardo di venti minuti. Benedetto XVI: la Chiesa vuole suscitare in tutti la domanda su Gesù. Solidarietà alle Chiese Orientali che soffrono (Izzo)

PAPA: LITURGIA PIU' LUNGA, SI SCUSA PER RITARDO DI 20 MINUTI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 6 gen.

Benedetto XVI si e' affacciato con circa 20 minuti di ritardo sull'orario consueto dell'Angelus e rivolgendosi agli oltre 80 mila fedeli presenti in piazza San Pietro ha detto "scusatemi per il ritardo".
La liturgia dell'Epifania celebrata in San Pietro si e' protratta oggi piu' del previsto e la grande folla in piazza ha consigliato comunque al Papa di affacciarsi dalla sua finestra perche' tutti potessero vederlo invece che guidare l'Angelus dall'interno della Basilica o dal sagrato, come avvenuto altre volte.

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PAPA: LA CHIESA VUOLE SUSCITARE IN TUTTI LA DOMANDA SU GESU'

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 6 gen.

"Cari amici, questa e' la domanda che la Chiesa vuole suscitare nel cuore di tutti gli uomini: chi e' Gesu'? Questa e' l'ansia spirituale che spinge la sua missione: far conoscere Gesu', il suo Vangelo, perche' ogni uomo possa scoprire sul suo volto umano il volto di Dio, e venire illuminato dal suo mistero d'amore".
Lo ha detto il Papa ricordando il significato dell'Epifania nel breve discorso che ha preceduto la preghiera dell'Angelus.
La notizia della nascita del Salvatore, ha ricordato Benedetto XVI, "prima dell'arrivo dei Magi era andata poco al di la' della cerchia familiare: oltre che a Maria e a Giuseppe, e probabilmente ad altri parenti, questo avvenimento era noto ai pastori di Betlemme, i quali, udito il gioioso annuncio, erano accorsi a vedere il bambino mentre ancora giaceva nella mangiatoia. La venuta del Messia, l'atteso delle genti predetto dai Profeti, rimaneva cosi' inizialmente nel nascondimento".
"L'Epifania - dunque - preannuncia l'apertura universale della Chiesa, la sua chiamata ad evangelizzare tutte le genti. Ma l'Epifania ci dice anche in che modo la Chiesa realizza questa missione: riflettendo la luce di Cristo e annunciando la sua Parola".
Per il Papa teologo, anche oggi "i cristiani sono chiamati ad imitare il servizio che fece la stella per i Magi. Devono risplendere come figli della luce, per attirare tutti alla bellezza del Regno di Dio. E a quanti cercano la verita', devono offrire la Parola di Dio, che conduce a riconoscere in Gesu' il vero Dio e la vita eterna". "Ancora una volta, sentiamo in noi - ha poi concluso rivolgendosi agli oltre 80 mila fedeli presenti in piazza San Pietro - una profonda riconoscenza per Maria, la Madre di Gesu', l'immagine perfetta della Chiesa che dona al mondo la luce di Cristo: e' la Stella dell'evangelizzazione, luce per ogni uomo e per tutti i popoli".

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PAPA: SOLIDARIETA' A CHIESE ORIENTALI CHE SOFFRONO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 6 gen.

Benedetto XVI ha rivolto oggi "i piu' fervidi auguri ai fratelli e alle sorelle delle Chiese Orientali che domani celebreranno il Santo Natale".
"La bonta' di Dio, apparsa in Gesu' Cristo, Verbo incarnato, rafforzi in tutti - ha auspicato - la fede, la speranza e la carita', e dia conforto alle comunita' che sono nella prova".

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