All’Authority del Papa arriva il vescovo della finanza bianca. La scelta di B-XVI dopo i problemi di riciclaggio
di Paolo Rodari
Mancano poche ore all’annuncio, attesissimo oltre il Tevere, della nomina del presidente dell’Autorità d’informazione finanziaria (Aif), la nuova authority incaricata di controllare l’attività finanziaria di tutti gli enti del Vaticano.
Secondo le ultime indiscrezioni la scelta del Papa cadrà sul cardinale varesino Attilio Nicora, esperto di finanze e di diritto, oggi a capo dell’Apsa, cioè l’Amministrazione del patrimonio della sede apostolica. Su Nicora la dirigenza vaticana aveva il dubbio del conflitto d’interesse. Come può Nicora presiedere un’authority incaricata di controllare anche la stessa Apsa? Il conflitto è stato risolto in questo modo. Ogni volta che l’Aif dovrà votare decisioni riguardanti l’Apsa, Nicora uscirà dalla camera di consiglio e non parteciperà alle votazioni.
L’istituzione dell’Aif è una rivoluzione notevole.
Spinta dal presidente dello Ior, Ettore Gotti Tedeschi, risponde alla richiesta di Benedetto XVI di una maggiore trasparenza quanto ai conti vaticani. Il momento è delicatissimo. Per violazione della normativa internazionale anti-riciclaggio, la procura di Roma tiene ancora sequestrati 23 milioni di euro (depositati al Credito Artigiano) per i quali rischiano di essere rinviati a giudizio Gotti Tedeschi e il direttore generale Paolo Cipriani.
Sullo sfondo torna l’ombra inquietante dell’epoca dei grandi scandali finanziari che corrisponde ai nomi di Sindona, Marcinkus, crack Ambrosiano, maxitangente Enimont, gestione immobiliare di Propaganda Fide.
Ma Gotti Tedeschi era già da tempo che lavorava per non far sì che gli spettri del passato non si rimaterializzassero. Non a caso, il segretario di stato Tarcisio Bertone gli ha sempre confermato la propria fiducia e si è consigliato anche con lui su chi portare alla presidenza dell’Aif.
Nicora è cresciuto alla scuola ambrosiana. Ausiliare di Milano, ha gestito il seminario di Venegono in momenti non facili. La nomina a presidente dell’Aif, se confermata, dice che in qualche modo continua l’ascesa all’interno della curia romana di quella buona finanza cattolica lombarda, la cosiddetta “finanza bianca”, che aveva in Angelo Caloia, predecessore di Gotti Tedeschi allo Ior, una delle sue punte di diamante. Nicora è figlio di questa scuola. Fu lui, assieme a Caloia, al cardinale Carlo Maria Martini, al gesuita GianPaolo Salvini – poi direttore della Civiltà Cattolica –, a Lorenzo Ornaghi, Giovanni Bazoli e al giornalista Giancarlo Galli, a dare vita nel 1984 al Gruppo cultura etica finanza che si riuniva a Milano, in via Broletto, vicino al Duomo. Il gruppo nacque per esplicita volontà di Martini dopo la bufera del Banco Ambrosiano. Fu proprio allora che Bazoli, cooptato da Beniamino Andreatta per salvare l’Ambrosiano, iniziò la sua ascesa nella finanza che conta.
Da Milano il passo verso Roma dove, complice l’appoggio dell’allora potente segretario di stato vaticano Agostino Casaroli, avvenne lo sbarco alla banca vaticana.
L’uscita di scena di Caloia ha avuto degli strascichi non secondari all’interno della curia romana. Da settimane si parla di una sua lettera inviata a Bertone nella quale lamenta d’essere stato additato da Gotti Tedeschi come una delle cause degli attuali guai finanziari dello Ior. Per questo Caloia chiede una riabilitazione pubblica, ovvero un articolo chiarificatore direttamente sulle colonne dell’Osservartore Romano.
Difficile dire come andrà a finire. Di certo c’è un fatto: proprio per i dissidi interni, Nicora sembra essere l’uomo giusto. Piace a Bertone e all’attuale dirigenza dello Ior ma insieme è amico e confidente di chi negli anni passati ha gestito le finanze vaticane.
Nicora non lavorerà da solo. Al suo fianco avrà un direttore generale e quattro consiglieri. Questi debbono ancora essere decisi anche se delle richieste in questo senso sono state già avanzate presso personalità laiche ed esterne alle mura leonine.
Pubblicato sul Foglio venerdì 14 gennaio 2011
© Copyright Il Foglio, 14 gennaio 2011 consultabile online anche qui.
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