martedì 11 gennaio 2011

Benedetto XVI al Corpo diplomatico, un messaggio vibrante (Sir)

LIBERTÀ RELIGIOSA

Un messaggio vibrante

Benedetto XVI al Corpo diplomatico

Parte e arriva alla libertà religiosa il Papa nel tradizionale discorso al Corpo diplomatico. E non poteva non essere così, alla luce del recente, impegnativo e profondo messaggio per la Giornata della pace 2011 e del capodanno insanguinato, non solo in Egitto, ma in tante parti del mondo.
“Questo diritto dell’uomo, che in realtà è il primo dei diritti, perché, storicamente, è stato affermato per primo e, d’altra parte, ha come oggetto la dimensione costitutiva dell’uomo, cioè la sua relazione con il Creatore, non è forse troppo spesso messo in discussione o violato?”, si chiede a buon diritto Benedetto XVI.
E allora è esplicito, il Papa, nel denunciare la legge contro la blasfemia in Pakistan, la necessità di strutture pastorali per i cattolici immigrati nei Paesi della penisola arabica, la situazione del Medio Oriente, dove i cristiani sono spesso contratti all’emigrazione, fino alla Cina e alla Nigeria.
Ce n’è anche per quei “Paesi nei quali si accorda una grande importanza al pluralismo e alla tolleranza, ma dove la religione subisce una crescente emarginazione”. Bisogna, infatti, smascherare quel falso pluralismo o rispetto che pretende di eliminare simboli e feste religiose. Così, ribadisce il Papa, si tagliano le radici delle culture e, dunque, si mina la coesione sociale. Alta dev’essere anche la vigilanza in campo educativo, come di fronte a diverse iniziative legislative in alcuni Paesi dell’America Latina.
È, quest’anno, un messaggio vibrante. Chiama tutti per nome il Papa, mette tutti gli Stati di fronte alla comune responsabilità verso la libertà religiosa e lo fa con la mitezza e la fermezza di chi non difende un potere, ma semplicemente la libertà. La ferma denuncia del sopruso, dell’oppressione, della violenza, in forme aperte o subdole, è accompagnata anche dai segni di speranza, come le prese di posizione “di alcuni Paesi dell’Europa” dopo l’attentato di Alessandria d’Egitto per la tutela della libertà religiosa e l’ampia mobilitazione, che ha coinvolto oltre a diversi Stati e associazioni, anche il Patriarcato di Mosca, e sulla questione del crocifisso, nel ricorso ancora pendente dinanzi al Consiglio d’Europa, di cui si loda la recente pronuncia a tutela dell’obiezione di coscienza. Spiragli cominciano ad intravedersi a Cuba.
Se il piano diplomatico è fondamentale, in realtà il tessuto profondo della presenza e della fede cristiana è l’amore, la carità. Evocando la figura di Teresa di Calcutta, Benedetto XVI afferma che, in un mondo globalizzato, ma sempre sull’orlo di una crisi sistemica, è necessaria un’anima, che non può che essere quella della carità, dell’amore, che supera ogni confine, antico e nuovo, i confini degli Stati, ma ancora di più quelli delle culture, dei popoli. Per questo la libertà religiosa è il primo dei diritti, che ordina e garantisce tutti gli altri. Per questo è un diritto debole, ma che proprio perciò tutti dobbiamo riconoscere e tutelare. Per poter essere pienamente civili.

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5 commenti:

sonny ha detto...

Estrapolo questo passo di un'articolo firmato da Monica Lanfranco apparso stamattina su Liberazione:

...L'Italia, invece, si è svegliata con le nuove inquietanti affermazioni del Papa, che, sfruttando l'ondata di sdegno e di paura suscitata dall'attentato terroristico in Egitto, sferra un attacco pesantissimo alla laicità, e sceglie il terreno più scabroso per lanciare la sua crociata: la scuola e l'educazione, in particolare quella sessuale. Benedetto XVI indica come una "minaccia per la libertà religiosa" l'educazione sessuale e civile impartita nel sistema scolastico di alcuni Paesi europei.....

Avete capito? Il Papa ha sfruttato l'ondata di sdegno......ma per piacere!

sonny ha detto...

Il direttore di Avvenire risponde a un lettore:

http://www.avvenire.it/Lettere/PapaTelevideo_201101110839579600000.htm

Anonimo ha detto...

Agenzia sul richiamo egiziano dell'ambasciatore, Eufemia
CRISTIANI: "INTERFERENZE" DEL PAPA, EGITTO RICHIAMA AMBASCIATORE =
(AGI/AFP) - Il Cairo, 11 gen. - All'indomani dell'attacco alla
chiesa di Alessandria, Benedetto XVI aveva chiesto "un concreto
e costante impegno ai leader delle nazioni" in quello che aveva
definito un "compito difficile". Il pontefice aveva sostenuto
che "l'umanita' non puo' rassegnarsi di fronte alle forze
negative dell'egoismo e alla violenza, non si puo' abituare ai
conflitti che causano vittime e mettono in pericolo il futuro
della gente". Domenica il papa aveva ancora espresso vicinanza
e solidarieta' ai cristiani copti egiziani. Ahmed al-Tayeb,
imam di 'al-Azhar'. La piu' prestigiosa istituzione dell'islam
sunnita, aveva protestato contro le parole di condanna espresse
dal papa, definendole inaccettabili ingerenze del Vaticano.
(AGI)
Zec
111641 GEN 11

gemma ha detto...

sfruttando l'ondata di sdegno? E che è, il Papa ha bisogno di sfruttare l'ondata del loro sdegno per dire quel che pensa? Non era la prima volta che parlava di queste cose con gli ambasciatori europei e non sarà nemmeno l'ultima. Non facciano finta di non sapere che ciò che intendono per educazione sessuale sono il lavaggio del cervello sul contenimento delle nascite, il diritto all'aborto e l'educazione all'etica di stato. Ma davvero siamo convinti che vi sia piena libertà di pensiero e di espressione in questa Europa? Se non ti omologhi, da qui a qualche anno non sei nessuno e non ti lasciano avvicinare a nessuna università. Certo che non ci faranno una gran figura quando e se si leggeranno gli eventi di quest'epoca da un'ottica diversa da quella dominante attuale. Mentre il Papa veniva attaccato dai fondamentalisti sulla condanna alla blasfemia, laddove oltre alla libertà religiosa sono in discussione la maggior parte dei diritti, l'Europa pensava alle ingerenze sul sesso, laddove più libero non potrebbe essere. Ma cosa possiamo aspettarci da gente che pretende mea culpa da chiunque ma continua a fare negazionismo sulle colpe dei lager comunisti e delle loro liste di proscrizione?
Ps In Francia e Inghilterra, paesi in cui la gioventù è distante dalle "grinfie" clericali, e dove la contraccezione va a go gò, non è che gli aborti o il consumo delle pillole del day after siano diminuiti, anzi....

gemma ha detto...

la posizione del Magistero di Giovanni Paolo II sull'educazione cattolica

http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/ccatheduc/documents/rc_con_ccatheduc_doc_19831101_sexual-education_it.html

li mettono a confronto ogni giorno, ma di ricordarsi quel che pensava, non se ne parla