lunedì 24 gennaio 2011

Cristiani nel web con fiducia e creatività: così il Papa nel Messaggio per la Giornata delle Comunicazioni Sociali (R.V.)

Cristiani nel web con fiducia e creatività: così il Papa nel Messaggio per la Giornata delle Comunicazioni Sociali

I cristiani sono chiamati ad entrare nel web con fiducia e creatività, perché la cosiddetta “rete” è parte integrante della vita umana: è quanto afferma il Papa nel Messaggio per la 45.ma Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, intitolato “Verità, annuncio e autenticità di vita nell’era digitale”. La Giornata verrà celebrata il 5 giugno prossimo nella Solennità dell’Ascensione. Come di consueto il Messaggio è stato presentato nella memoria di San Francesco di Sales, patrono della stampa cattolica. Il servizio di Sergio Centofanti.

Il Papa paragona l’era di internet alle grandi trasformazioni avviate con la rivoluzione industriale. “Le nuove tecnologie - osserva - non stanno cambiando solo il modo di comunicare, ma la comunicazione in se stessa … sta nascendo un nuovo modo di apprendere e di pensare, con inedite opportunità di stabilire relazioni e di costruire comunione”. ”Le straordinarie potenzialità della rete internet” non possono lasciare indifferente la Chiesa. Così il Papa invita “i cristiani ad unirsi con fiducia e con consapevole e responsabile creatività nella rete di rapporti che l’era digitale ha reso possibile. Non semplicemente per soddisfare il desiderio di essere presenti, ma perché questa rete è parte integrante della vita umana". Il web sta infatti "contribuendo allo sviluppo di nuove e più complesse forme di coscienza intellettuale e spirituale, di consapevolezza condivisa". Per questo, "anche in questo campo – afferma - siamo chiamati ad annunciare la nostra fede che Cristo è Dio, il Salvatore dell’uomo e della storia”.

Tuttavia - aggiunge - "la verità del Vangelo … pur proclamata nello spazio virtuale della rete, esige sempre di incarnarsi nel mondo reale e in rapporto ai volti concreti dei fratelli e delle sorelle con cui condividiamo la vita quotidiana”. Può venire infatti meno la coscienza di chi sia realmente il nostro prossimo, possiamo essere meno presenti e più distratti rispetto a chi ci è più vicino. “Per questo rimangono sempre fondamentali le relazioni umane dirette nella trasmissione della fede!”.

Esiste poi uno “stile cristiano di presenza nel mondo digitale”: ovvero “una forma di comunicazione onesta ed aperta, responsabile e rispettosa dell’altro” sempre coerente “con il Vangelo, anche quando di esso non si parla in forma esplicita”. Si tratta di uno stile “che stimola il cuore e muove la coscienza” come fece Gesù risorto con i discepoli di Emmaus, che “furono condotti gradualmente alla comprensione del mistero mediante il suo farsi vicino, il suo dialogare con loro, il far emergere con delicatezza ciò che c’era nel loro cuore”.

Occorre inoltre “essere consapevoli - afferma il Papa - che la verità che cerchiamo di condividere non trae il suo valore dalla sua ‘popolarità’ o dalla quantità di attenzione che riceve. Dobbiamo farla conoscere nella sua integrità, piuttosto che cercare di renderla accettabile, magari 'annacquandola'”. In questo modo "i credenti, testimoniando le loro più profonde convinzioni, offrono un prezioso contributo affinché il web non diventi uno strumento che riduce le persone a categorie, che cerca di manipolarle emotivamente o che permette a chi è potente di monopolizzare le opinioni altrui”.

Il Papa indica anche i limiti connessi al web: “la parzialità dell’interazione, la tendenza a comunicare solo alcune parti del proprio mondo interiore, il rischio di cadere in una sorta di costruzione dell’immagine di sé, che può indulgere all’autocompiacimento” fino alla creazione artificiale di un proprio “profilo” pubblico, ed invita a evitare alcuni pericoli, “quali il rifugiarsi in una sorta di mondo parallelo, o l’eccessiva esposizione al mondo virtuale”.

La sfida è quella di “essere autentici, fedeli a se stessi” e in questo senso il Papa esorta soprattutto i giovani a “fare buon uso della loro presenza nell’arena digitale”, ricordando che “il contatto virtuale non può e non deve sostituire il contatto umano diretto con le persone”. E proprio per la insostituibilità dello stare insieme, rinnova il suo invito a partecipare in tanti alla Giornata Mondiale della Gioventù che si svolgerà a Madrid il prossimo agosto.

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1 commento:

Anonimo ha detto...

Anche alcuni tra i siti più legati alla Tradizione prendono le distanze da certe posizioni recenti dei Lefebvriani.

Disputationes Theologicae denuncia contraddizioni e ambiguità nella FSSPX.

http://disputationes-theologicae.blogspot.com/2011/01/posizioni-contraddittorie-ed-ambigue.html

Alberto