domenica 16 gennaio 2011

Nella Cattedrale di Westminster il primate della Chiesa inglese ha ordinato sacerdoti tre ex vescovi anglicani. Mons. Nichols: «Per noi oggi un evento storico» (Del Soldato)

Nichols: «Per noi oggi un evento storico»

Nella Cattedrale di Westminster il primate della Chiesa inglese ha ordinato sacerdoti tre ex vescovi anglicani

Elisabetta Del Soldato

DA LONDRA

«Molte ordinazioni sono avvenute nella Cattedrale di Westminster nella sua storia. Ma nessuna paragonabile a que­sta. Oggi è un’occasione unica che rappresenta un nuovo passo nella vita e nella storia della Chie­sa cattolica». Così l’arcivescovo di Westminster, Vincent Nichols, presidente della Conferenza e­piscopale di Inghilterra e Galles, ha esordito ieri nell’omelia du­rante l’ordinazione sacerdotale di tre ex vescovi anglicani. «Que­sto – ha continuato Nichols – è un momento storico».
John Broadhurst, Andrew Burnham e Keith Newton sono diventati ieri i primi preti del nuovo Ordinariato personale di «Nostra Signora di Walsingham» usufruendo così della possibilità offerta da Benedetto XVI con la Costituzione apostolica «Angli­canorum coetibus». «In partico­lare – ha rimarcato l’arcivescovo – voglio offrire le mie preghiere e i miei auguri a Keith, scelto dal Papa come primo ordinario».
Nella gremita Cattedrale di We­stminster ieri mattina l’atmosfe­ra era di grande gioia alla vista dei tre ex vescovi anglicani quan­do si sono inginocchiati davanti a Nichols. «Davanti a voi – ha det­to ai tre ex anglicani – avete un futuro importante e impegnati­vo. Dandovi il benvenuto, voglio, in particolare, riconoscere la vo­stra dedizione come preti e ve­scovi della Chiesa d’Inghilterra e il valore del vostro ministero. Ringrazio molti nella Chiesa d’Inghilterra che hanno saputo riconoscere la vostra sincerità e integrità nell’intraprendere que­sto viaggio. Ringrazio in partico­lare l’arcivescovo di Canterbury Rowan Williams per la sua gene­rosità di cuore e di spirito.
Rico­nosco pienamente le esigenze del viaggio che avete compiuto insieme con le vostre famiglie, con i molti anni di riflessione e di preghiera, di dolorose incom­prensioni, di conflitti e incertez­ze. Questo viaggio, ovviamente, comporta qualche triste addio a­gli amici. Anche questo rafforza il calore della nostra accoglien­za ». Di momento unico e memora­bile ha parlato anche il prefetto della Congregazione per la dot­trina della fede, il cardinale Wil­liam J. Levada, in una lettera in­dirizzata ai tre neo sacerdoti cat­tolici che è stata letta ieri da Ni­chols. Levada ha sottolineato co­me l’ordinazione dei tre ex ve­scovi sia stata definita da Bene­detto XVI come «un reciproco scambio di doni dai nostri ri­spettivi patrimoni spirituali». E nella sua omelia anche Nichols ha ricordato che «la ricerca del­l’unità della Chiesa rimane un imperativo».

© Copyright Avvenire, 16 gennaio 2011

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Non riesco a capire come un arcivescovo cattolico, primate di una nazione e futuro cardinale possa continuare a riferirsi all'anglicanesimo come "Chiesa".
Forse non ha studiato il Catechismo della Chiesa Cattolica ed eleva al rango di Chiesa quella che è semplicemente una confessione protestante?
E da quando in qua ci si riferisce ai pastori della confessione anglicana definendoli vescovi e sacerdoti (senza virgolette) dal momento che le ordinazioni anglicane sono ritenute invalide per Dogma di Fede? Consiglierei a questi irenici prelati un pò di buonismo in meno e un pò più realismo e fiducia nella Chiesa Cattolica, visto che solo in essa "sussiste l'unica Chiesa di Cristo" (Concilio Ecumenico Vaticano II)!

Anonimo ha detto...

Quella semplice confessione protestante, ha un nome ... "Chiesa d'Inghilterra" ... e cortesia vuole che una cosa venga chiamata col proprio nome. Ci vuole molto a capirlo?