PAPA: ANCORA CRISTIANI COSTRETTI A FUGGIRE
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 16 gen.
Anche nel mondo di oggi non mancano situazioni a causa delle quali "talvolta, purtroppo, i cristiani si sentono costretti a lasciare, con sofferenza, la loro terra, impoverendo cosi' i Paesi in cui sono vissuti i loro avi".
Benedetto XVI ha voluto ricordarlo nel breve discorso che ha preceduto l'Angelus, in occasione della Giornata Mondiale del migrante e del rifugiato. "Nella festa della Santa Famiglia, subito dopo il Natale, abbiamo ricordato - ha detto il Papa - che anche i genitori di Gesu' dovettero fuggire dalla propria terra e rifugiarsi in Egitto, per salvare la vita del loro bambino: il Messia, il Figlio di Dio e' stato un rifugiato".
"La Chiesa, da sempre, vive al proprio interno l'esperienza della migrazione", ha ricordato sottolinenando che "d'altra parte, gli spostamenti volontari dei cristiani, per diversi motivi, da una citta' all'altra, da un Paese all'altro, da un continente all'altro, sono occasione per incrementare il dinamismo missionario della Parola di Dio e fanno si' che la testimonianza della fede circoli maggiormente nel Corpo mistico di Cristo, attraversando i popoli e le culture, e raggiungendo nuove frontiere, nuovi ambienti".
© Copyright (AGI)
PAPA: C'E' UNA SOLA FAMIGLIA UMANA E MIGRANTI NE SONO PARTE
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 16 gen.
"Una sola famiglia umana", il tema del Messaggio scritto dal Papa per l'odierna Giornata Mondiale del migrante e del rifugiato, "indica il fine, la meta del grande viaggio dell'umanita' attraverso i secoli:formare un'unica famiglia, naturalmente con tutte le differenze che la arricchiscono, ma senza barriere, riconoscendoci tutti fratelli".
Lo ha ricordato Benedetto XVI nel breve discorso che ha preceduto l'Angelus, citando il Concilio Vaticano II e il suo riconoscimento che "tutti i popoli costituiscono una sola comunita'. Essi hanno una sola origine, poiche' Dio ha fatto abitare l'intero genere umano su tutta la faccia della terra". "La Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato ogni anno - ha sottolineato - ci invita a riflettere sull'esperienza di tanti uomini e donne, e tante famiglie, che lasciano il proprio Paese in cerca di migliori condizioni di vita. Questa migrazione a volte e' volontaria, altre volte, purtroppo, e' forzata da guerre o persecuzioni, e avviene spesso, come sappiamo, in condizioni drammatiche. Per questo fu istituito, 60 anni or sono, l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati".
"Nel rivolgerci alla Vergine Maria, con la preghiera dell’Angelus, affidiamo alla sua protezione - ha poi concluso il Pontefice tedesco - tutti i migranti e quanti si impegnano in un lavoro pastorale in mezzo a loro. Maria, Madre della Chiesa, ci ottenga inoltre di progredire nel cammino verso la piena comunione di tutti i discepoli di Cristo".
© Copyright (AGI)
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento