Ratzinger sceglie un protestante per guidare l’Accademia delle scienze
di Gian Guido Vecchi
L’istituzione nacque nel 1603 come l’originaria Accademia dei Lincei, e quando Pio XI le diede il nuovo nome e nuovi statuti, nel motu proprio del ’36 In multis solaciis, spiegò che nella scelta degli scienziati «ci mossero le lodi che a favore dei loro nomi provenivano, con unanime consenso e plauso, dal mondo dei dotti» e «nelle diverse nazioni»: il valore come criterio essenziale, senza discriminazioni, anche al di là del «preziosissimo dono della fede cattolica». Il senso della cultura, l’apertura universale alla conoscenza: lo spirito della Pontificia Accademia delle Scienze — 80 membri, tra i quali 36 premi Nobel, e personalità come Rita Levi Montalcini, Carlo Rubbia o Stephen Hawking — ha avuto il suo coronamento ieri, con Benedetto XVI, che ha deciso per la prima volta in quattro secoli di nominare al suo vertice uno scienziato non cattolico. Il nuovo presidente dell’Accademia è infatti lo svizzero Werner Arber, 81 anni, cristiano protestante riformato e premio Nobel per la medicina nel 1978: professore emerito di Microbiologia all’Università di Basilea, Arber fu premiato Stoccolma assieme ad Hamilton O. Smith e Daniel Nathans per le sue ricerche nel campo della genetica. In particolare si è dedicato allo studio del meccanismo di difesa della cellula batterica nei confronti dei virus: la sua opera è legata alla scoperta di particolari enzimi, le endonucleasi di restrizione, che possono venire impiegati nello studio dell’organizzazione genetica e che aprono la via all’ingegneria genetica. Il professor Arber succede ad un altro grande scienziato, il fisico italiano Nicola Cabibbo, che aveva guidato l’Accademia dal ‘ 93 ed è scomparso il 16 agosto dell’anno scorso.
D’altra parte Arber è accademico pontificio dal 1981 e consigliere dal ’ 95, «non può immaginare quante email e telefonate di felicitazioni abbiamo ricevuto», sorride il vescovo e cancelliere dell’Accademia Marcelo Sánchez Sorondo: «Il Santo Padre ha compiuto un gesto lucido, coraggioso, intelligente: ha scelto un non cattolico, seppure cristiano e credente, valutando le sue qualità scientifiche e la sua esperienza». Perché questo è lo spirito: «Fin da quando la creò il principe Federico Cesi, sotto Clemente VIII, si voleva dare vita a un “ Senato scientifico” per la Santa Sede, come diceva Pio XI: dall’evoluzione alla definizione di morte, si discute liberamente di tutto, la Chiesa segue gli ultimi sviluppi, si ricercano criteri comuni nelle questioni emergenti».
Quanto ai criteri per essere ammessi all’Accademia, spiega il Cancelliere, sono essenzialmente due: «Si scelgono ricercatori che siano fuori dall’ordinario nel loro campo e insieme rappresentativi di tutti i rami delle scienze naturali, oltre che di tutto il mondo». E questo, come disse Giovanni Paolo II, «senza alcuna forma di discriminazione etnica o religiosa». Nessun scelta confessionale per gli accademici pontifici: basta, è il minimo, che non ci sia ostilità alla Chiesa e alla fede. Così la storia della Pontificia Accademia è una sorta di compendio della storia della Scienza: da Galileo a geni del Novecento come Guglielmo Marconi, Max Planck, Erwin Schrödinger o Alexander Fleming.
© Copyright Corriere della sera, 16 gennaio 2011 consultabile online anche qui.
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8 commenti:
OT, Raffa
Di solito vedo rarissimamente la tv, ma questa sera chissà perché mi son trovata a fare zapping e sono capitata su rai 3.Giusto in tempo. La Litizzetto a "che tempo fa" se la stava prendendo con il Papa che, secondo lei e altri minus habens, sarebbe contro l'educazione sessuale e che frasi simili fanno perdere un milione di fedeli di botto. Evidentemente del monumentale discorso agli ambasciatori sulla libertà religiosa quale via della pace è rimasto solo questo e pure riferito malamente. Grazie agenzie, grazie giornaloni, tanto dei cristiani morti per la fede non gliene frega a nessuno. Ha detto che il Papa e Padre Lombardi sono come Berlusconi e Letta, uno dice l'altro smentisce. Gli ha consigliato di vendere metà del Vaticano per destinarlo all'Africa e di scomunicare tutti i mafiosi. L'ipocrita Fazio fingeva di volersa fermare. Stiano tranquilli nessuno gli dirà nulla.
Alessia
Ciao Alessia, non ho visto la trasmissione, ma hai ragione: la signora non rischia nulla.
Mi unisco ai tuoi ringraziamenti aggiungendo anche la Santa Sede complimentandomi per il costante silenzio.
Ci vuole molta pazienta nell'essere cattolici.
R.
questa me la aspettavo, e da tempo evito di vedere la trasmissione proprio per risparmiarmi le intelligenti e"coraggiose" performance della signora Littizzetto . Non ci si potrebbe aspettare altro quando la satira diventa dipendente dal coinvolgimento degli organi sessuali in tutti i sinonimi possibili immaginabili, quanto per altri il raziocinio. Papa? Educazione sessuale? E parte il disco. E' bastata quella parola per accenderli e "daje al mostro", un pò come quei fondamentalisti che non aspettano altro che una frase per fomentare le loro folle. Non si illudano, non sono molto diversi. In quanto al coraggio, certo, ci vuole un gran coraggio ad attaccare il Papa in Italia, su rai tre, giocando a fare l'intellettuale satirica anticlericale di sinistra.. Ehhh si, ci vuole proprio un gran coraggio per non lasciarci il popò e la jolanda... Ma vai in pakistan!)
Consiglerei comunque, se posso permettermi, di non darle troppa importanza, onde evitare alla signora Littizzetto il martirologio laico da parte della chiesa oscurantista e ossessionata dal sesso (loro no, naturalmente)
In quanto alla sala stampa, stendiamo un velo di pietà, ma personalmente faccio molta fatica a non ritenere certi loro silenzi moralmente responsabili di molte delle frecce tirate al Santo Padre in questi anni. E complimenti a quel furbacchione che ha confezionato certi titoli e riassunti, che nessun evangelizzatore dell'occidente si è preoccupato di chiarire.
littizzetto all'inizio mi piaceva, ma adesso ha sfinito, sempre i soliti temi e anattemi, sempre contro gli stessi :la chiesa in primis, da un pulpito dove lei sa sempre tutto di tutti, le migliori decisioni da prendere. Il comico é un bel lavoro, quasi una vocazione, ma quando da buffoni si diventa censori, nel senso latino del termine, si rischia di diventare ridicoli, se non patetici, come del resto il finto ruolo di fazio
Max
si vede che la Litizzetto non legge nemmeno l'Unità e Filippo di Giacomo. Ma a noi cosa ce ne frega della Litizzetto?
guardate questa che è troppo carina, dal blog di Father Z.. Sono le masse che che in una manifestazione chieono l'ordinazione femmenile
http://wdtprs.com/blog/
ehehehehehe
Ti segnalo questa bella risposta di un lettore all'exploit della Litizzetto :-)))
http://blog.oggi.it/posta/2011/01/17/ancora-sulleducazione-sessuale-litizzetto-ironizza-sul-papa/
Alessia
Meno male che l'ha scelto SS BXVI altrimenti non sarebbero mancate le proteste contro le presunte discriminazioni che subirebbero gli scienziati cattolici.
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