sabato 14 maggio 2011

Istruzione "Universae Ecclesiae": il commento di Ansaldo

Clicca qui per leggere l'articolo nel quale c'e' un errore molto grave: non sono i vescovi che devono concedere la celebrazione della Messa Tridentina. E' proprio questo il punto :-)

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Errore? L´istruzione è chiarissima, ma ognuno capisce quello che vuol capire.
Ai vescovi, oramai abituati dalla politica vaticana del guardare dall´altra parte a sentirsi dei piccoli pontefici quasi allo stesso livello del Papa, non va mica giù che il Papa affermi che nessun vescovo può impedire ciò che lui liberalizza.

Jacu

Raffaella ha detto...

:-)
L'espressione "ciascun vescovo e' Papa nella sua diocesi" sentita dalla bocca di Sigalini ad Annozero e' decisamente fuori luogo.
R.

Anonimo ha detto...

@raffaella

Il fatto è che i vescovi ci credono: al Papa baciano l´anello (quando lo fanno), ma appena si volta, continuano per la loro strada.
Io, da parte mia, ho già fatto sapere a un parroco della mia diocesi, che, qualora anche i vescovi italiani dovessero dissentire, l´anno scorso è stato l´ultimo anno che ho versato l´8 X1000 alla CEI. Se non seguono il Papa, per me possono anche andare a lavorare la terra.
Ubi Petrus, ibi Ecclesia!
Jacu

Andrea ha detto...

Forse la parola chiave, carissimi, è "ROMANO" ("due usi dell'unico Rito Romano").

Mentre gli Anglicani che ragionano, sconvolti dalla polverizzazione della propria "Chiesa nazionale" avvenuta negli ultimi anni, guardano a Roma e tornano a Roma, i catto-modernisti si sentono male appena sentono le parole "Roma" o "lingua latina".
Quanti sono, nel Clero (specie settentrionale), coloro che avvertono con un brivido di riconoscenza (a Dio e agli uomini) la sacralità della città di Roma?
Chi capisce il significato dell'espressione "Urbi et Orbi"?