mercoledì 9 novembre 2011

Opere blasfeme? Appello di Vingt-Trois a non alzare i toni della polemica!!!

FRANCIA: CARD. VINGT-TROIS SULLE OPERE BLASFEME, “UNA FERITA PER MOLTI”

“L’indifferenza, l’incomprensione, il disconoscimento o anche il rifiuto stesso di Cristo ci toccano nel nostro amore a Dio e agli uomini. Ma questa ferita non deve e non può trasformarsi mai in violenza verbale né tanto meno fisica”.
Un appello a non alzare i toni della polemica quello lanciato oggi dal card. André Vingt-Trois, arcivescovo di Parigi e presidente della Conferenza episcopale francese. Nel discorso tenuto a conclusione della Assemblea dei vescovi a Lourdes, il cardinale ha toccato un tema particolarmente sentito in Francia e che ha coinvolto i vescovi in questi giorni di lavoro assembleare: Si tratta delle aspre polemiche suscitate da due opere teatrali ritenute da molti cristiani “blasfeme”: sono il "Golgota picnic" di Rodrigo Garcia che comincerà l'8 dicembre al Théatre du Rond-Point di Parigi e l’opera teatrale dell’italiano Romeo Castellucci, dal titolo "Sul concetto di volto nel figlio di Dio”. A suscitare l’indignazione di quest’ultimo spettacolo è la scena finale in cui una riproduzione gigante del volto del Cristo, il ‘Salvator Mundi’ di Antonello da Messina, viene cosparsa di escrementi. “Due spettacoli differenti nelle intenzioni e nella loro realizzazione – ha detto oggi il card. Vingt-Trois – hanno suscitato una viva reazione tra i cristiani. Comprendiamo il dolore che molti hanno provato di fronte ad opere che difficilmente sappiamo interpretare”.
“Ma dobbiamo affrontare questi avvenimenti – ha proseguito l’arcivescovo - che tornano periodicamente, senza lasciarci rinchiudere in una forma di dibattito in cui la Chiesa difende se stessa come gruppo di minoranza in una società plurale e a lei ostile”. L’arcivescovo invita a riflettere come anche Cristo sia stato oggetto di “avversità, violenza e odio” e chiedersi come mai ancora oggi il suo volto suscita tali reazioni.
Ed aggiunge: “Di fronte all’oltraggio di queste immagini, nessun spettatore può restare indifferente”. Ma “eueste opere –obbligano i cristiani a interrogarsi e a cercare quale ricerca di senso e di dio esprimono”. E conclude: “certe opere sono provocatorie e le loro provocazioni feriscono la sensibilità di molti spettatori, cristiani e non. L’artista deve spiegare la sua intenzione”.

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Non servono commenti...povera Chiesa! Quando una istituzione comincia a diventare schiava del politicamente e mediaticamente corretto il declino e' alle porte.
R.

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Massì, che sarà mai recare offesa a Nostro Signore. In fondo che ha fatto? Si è solo incarnato e fatto mettere in croce per salvarci. Che ribrezzo! Ne usciremo un giorno poichè Cristo ha già vinto, ma in attesa di quel giorno benedetto quante ne dovremo vedere. Con vescovi divisi tra il politicamente corretto, l'indifferenza e la fifa.
Alessia

Andrea ha detto...

Se la Chiesa si concepisse come "gruppo di minoranza", avrebbe proprio il dovere primario di "difendere se stessa".
Se invece, come proponevo ieri, vede la realtà, cioè una Cattolicità (non "Cristianità") fortemente perturbata, allora deve solo richiamare il principio di realtà: Dio (non "il nostro dio") vive, ci ama, non va disprezzato.

medievale ha detto...

magari vingt-trois vorrà invitare gli artefici di queste opere (io mi rifiuto di chiamarli artisti) a discettare di religione e teologia, offrendogli qualche nuova occasione di sputare sul cristianesimo. Perché non una laurea honoris causa in teologia per l'originalità dei mezzi con cui esprimono la ricerca di Dio? (che nell'articolo è scritto in minuscolo, non so se per un lapsus o sempre per non offendere i "diversamente credenti").
che pena, chiedere anche spiegazioni, come se ce ne fosse bisogno! non è tutto fin troppo chiaro?

Andrea ha detto...

La conclusione dell'articolo, purtroppo, è la parte peggiore, caro medievale: l'Arcivescovo parla di "sensibilità ferita di molti spettatori, cristiani e non", per "mancanza di spiegazione da parte dell'artista".
Ergo:
- se gli "spettatori" fossero più razionali e meno sensibili, non ci sarebbe alcun problema
- se l'artista si "spiegasse", potrebbe sputare su Cristo a piacimento
- l'offesa è alla parte "istintiva" dei "cristiani" (non "cattolici", mai sia!) e dei "non cristiani" (cosa sono? buddisti? satanisti? animisti?). Quindi non è neppure un oltraggio ai fedeli, ma semplicemente al "pubblico".

Siamo nella galassia dell'autocensura e del buonismo, lontani mille miglia dalla guerra che si svolge nelle strade e sui giornali - e tragicamente lontani da Cristo Vivo.

sonny ha detto...

Complimenti vivissimi al Card. 23. Fornitura perpetua di pannoloni da parte della azienda sanitaria di Parigi.

medievale ha detto...

sono d'accordo Andrea, la conclusione dell'articolo è proprio desolante. Manca la Fede, lo si capisce benissimo, e non mi riferisco ovviamente agli "artisti"

DANTE PASTORELLI ha detto...

Son nemici della Fede, non c'è dubbio, questi prelati. Ma chi li ha portati in cattedra e chi gli ha dato la porpora. Chi fosse 23 si sapeva. Dunque?

Raffaella ha detto...

Fonte al di sopra di ogni sospetto:

http://archiviostorico.corriere.it/2006/febbraio/23/schiaffo_Parigi_escluso_erede_Lustiger_co_9_060223205.shtml

R.

nonno ha detto...

si o no di fronte ad un fatto non li si può più dire., perchè si viene tacciati di integralismo. Al massimo è ni, quando non ma...però...forse..vieppiù

Andrea ha detto...

"Integralismo", caro Nonno, vuol dire solamente "possibilità che esista un legame tra pensiero e realtà".
Nel nostro caso, "dire che Cristo è Persona, e non astrazione nostra".

Andrea ha detto...

http://www.corrispondenzaromana.it/2011/11/10/editoriale-la-protesta-cattolica-contro-gli-spettacoli-blasfemi-in-francia/#more-3253

Non sapevo che la stampa massonica italiana e francese si dedicasse con impegno a censurare le proteste contro l'opera blasfema.