Il Bundestag applaude il Papa
«La politica renda giustizia»
di Roberto Monteforte
La crisi sconvolge i mercati e mette in discussione i poteri degli stati. L'Europa pare attraversata dai veleni degli egoismi individuali e nazionali. Dal cuore del vecchio continente, dalla sua Germania, Benedetto XVI richiama alla difesa del bene comune chi ha responsabilità politiche. Invita a perseguire la giustizia e e non il successo individuale. Ricorda come la vera libertà abbia bisogno della religione. È stata «politica» la prima giornata della visita apostolica di Papa Ratzinger a Berlino.
Sin dalla cerimonia di benvenuto con il presidente federale Christian Wulff, cattolico e risposato, tenutasi al castello di Bellevue il pontefice ha scandito le motivazioni di questo viaggio: parlare di Dio alla secolarizzata Germania. «Nei confronti della religione vediamo una crescente indifferenza nella società che, nelle sue decisioni - ha osservato - ritiene la questione della verità piuttosto come un ostacolo, e dà invece la priorità alle considerazioni utilitaristiche». Invece, per il pontefice, «c'è bisogno di una base vincolante per la nostra convivenza, altrimenti ognuno vive solo seguendo il proprio individualismo. La religione è uno di questi fondamenti per una convivenza riuscita». Assicura quel «legame originario ad un'istanza superiore», quei «valori assolutamente non manipolabili» che è «vera garanzia di libertà». La lezione al Bundestag Sono concetti che svilupperà nel discorso più atteso, quello pronunciato nel pomeriggio al Bundestag, il parlamento tedesco. Ai parlamentari presenti - per protesta non hanno partecipato alla seduta alcuni deputati verdi e del Linke - ha ricordato i doveri del politico. Innanzitutto «rendere giustizia al proprio popolo e saper distinguere il bene dal male». «La politica deve essere un impegno per la giustizia e creare così le condizioni di fondo per la pace». Ha messo in guardia dalla ricerca prioritaria del successo e del bene materiale, che «deve essere subordinato al criterio della giustizia e alla volontà di attuare il diritto». Altrimenti «può aprire la strada alla contraffazione del diritto, alla distruzione della giustizia». Il Papa cita sant'Agostino: «Togli il diritto e allora che cosa distingue la Stato da una grossa banda di briganti?». Non è stato così con il nazismo? Lo ricorda Papa Ratzinger. «Abbiamo sperimentato il separarsi del potere dal diritto, il suo calpestare il diritto, così che lo Stato era diventato lo strumento per la distruzione del diritto. Era diventato una banda di briganti ben organizzata, che poteva minacciare il mondo intero e spingerlo sull'orlo del precipizio». Il politico ha il dovere di «servire il diritto e combattere il dominio dell'ingiustizia». Non ha dubbi Benedetto XVI che osserva come anche oggi, di fronte al «potere inimmaginabile» che si è assicurato l'uomo, in grado di «distruggere il mondo» e manipolare se stesso, si ponga il problema di riconoscere ciò che è giusto. Di distinguere il bene dal male e il vero diritto da quello apparente. Sui diritti fondamentali dell'umanità non è sufficiente il principio democratico della maggioranza. Così come è stato per «i combattenti della resistenza contro il regime nazista in Germania e gli altri regimi totalitari» - a cui il pontefice riconosce il merito «di aver reso un servizio al diritto e all'intera umanità» - occorre opporsi al diritto vigente quando è ingiusto. Dopo la visita al Bundestag il Papa ha incontrato la comunità ebraica tedesca. È stata l'occasione per rinnovare la condanna del nazionalsocialismo, del mito razzista, di Adolf Hitler «idolo pagano» che voleva sostituirsi al Dio biblico, perdendo il rispetto per la dignità dell'uomo. «Quel no a Dio» ha portato ai campi di concentramento. La giornata si è conclusa con la celebrazione della messa all'Olympiastadion di Berlino. La Chiesa va amata malgrado le «cose negative», ha affermato. Un riferimento allo scandalo dei preti pedofili. «C'è bisogno di capire perché molte persone di recente abbiano lasciato la Chiesa e il ruolo che in questo fenomeno ha avuto lo scandalo degli abusi sessuali commessi da sacerdoti», aveva detto ai giornalisti durante il volo papale, riconoscendo incontrati durante il volo papale, le ragioni di chi si è scandalizzato «per i crimini rivelati negli ultimi tempi».
© Copyright L'Unità, 23 settembre 2011 consultabile online anche qui.
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