mercoledì 21 settembre 2011

Domani Benedetto XVI a Berlino, prima tappa del viaggio apostolico. L'arcivescovo Woelki: il Papa, "un grande uomo europeo" (R.V.)

Domani Benedetto XVI a Berlino, prima tappa del viaggio apostolico. L'arcivescovo Woelki: il Papa, "un grande uomo europeo"

Benedetto XVI inizierà domani in Germania il suo 21.mo viaggio apostolico internazionale accompagnato dal motto "Dove c’è Dio, là c’è futuro". Una visita intensa di quattro giorni che lo porterà in tre diocesi, dall’Est all’Ovest del Paese: Berlino, prima tappa del viaggio, e poi Erfurt e Friburgo. Il servizio del nostro inviato a Berlino Sergio Centofanti:

La Germania è pronta ad accogliere il Papa. C’è grande attesa per questo terzo viaggio nella sua terra natale, il primo ufficiale in terra tedesca perché avviene in seguito all’invito del presidente federale. Benedetto XVI ha voluto salutare il popolo tedesco già sabato scorso con un breve videomessaggio trasmesso dalla Tv pubblica Ard, esprimendo la sua grande gioia di potersi recare ancora una volta in Germania.

Tra gli eventi più importanti il discorso al Bundestag, domani pomeriggio – è prevista l’assenza di alcuni parlamentari di sinistra in segno di protesta – e lo storico incontro con gli evangelici nel Convento agostiniano dove visse Lutero: qui per il Papa la vera grandezza dell’appuntamento non consisterà in qualche risultato sensazionale, ma nel pregare insieme con i fratelli luterani, dando una comune testimonianza di fede. E poi ancora gli incontri con gli ebrei, i musulmani e gli ortodossi. Momenti centrali sono le celebrazioni eucaristiche nello Stadio Olimpico della capitale – presenti oltre 70 mila fedeli – e poi nella Domplatz di Erfurt, quindi a Friburgo, e i Vespri mariani nel piccolo Santuario di Etzelsbach, omaggio ai cattolici che hanno perseverato nella fede nonostante le persecuzioni durante il regime comunista. Importanti anche gli incontri istituzionali con il presidente tedesco Wulff, la cancelliera Merkel, i giudici della Corte costituzionale e l’ex cancelliere Kohl, che il Papa ha desiderato salutare. L’ultima tappa a Friburgo prevede gli incontri con i seminaristi, i cattolici impegnati e la veglia di preghiera con i giovani.

Ma quale Germania trova il Papa? La quarta potenza economica mondiale, la prima in Europa, il secondo Paese al mondo per gli aiuti ai Paesi poveri, il terzo per l’accoglienza degli immigrati. Una nazione con un tasso di natalità tra i più bassi del Pianeta: nel 2050 la popolazione potrebbe scendere dagli attuali 82 milioni a 69 milioni nonostante l’apporto degli immigrati. Un Paese ancora in cerca di una piena unità, perché la riunificazione di 21 anni fa non ha ancora cancellato le differenze tra le due Germanie, quella occidentale e quella ex comunista. Se a Berlino ed Erfurt, nell’Est, la disoccupazione viaggia al 13 e all’11%, nella ricca Friburgo, nel Sud-Ovest, i senza lavoro sono appena il 4%. E l’attuale crisi internazionale sta spingendo parte dell’opinione pubblica a non voler pagare il salvataggio di Stati europei in difficoltà. Un Paese in cui cattolici e luterani, ormai numericamente alla pari, costituiscono circa i due terzi della popolazione a fronte di un altro terzo di cosiddetti “non credenti”. Ma ci sono da calcolare anche 4 milioni di musulmani, in gran parte turchi.

Sia la comunità cattolica che quella luterana stanno attraversando un momento di difficoltà: continuano a perdere fedeli, che dichiarano di non voler più appartenere ad alcuna Chiesa. Il secolarismo avanza: a Berlino dove il Papa arriverà domani oltre il 60% dei cittadini non professano alcuna religione - i cattolici sono appena il 7% - tra l’altro è prevista una manifestazione contro questa visita. Il Papa, da parte sua, nel videomessaggio di sabato scorso, ha auspicato che Dio possa tornare nell’orizzonte delle persone, “questo Dio così spesso totalmente assente, del quale però abbiamo tanto bisogno”. Durante la visita ad Limina dei vescovi tedeschi nel 2006, aveva già detto che nonostante Dio sembra scomparire “sempre di più dalla coscienza pubblica”, in “molti guardano, domandando e sperando, al messaggio cristiano e si aspettano da noi risposte convincenti”. I lontani, dunque, attendono Dio, forse senza saperlo. E Benedetto XVI incoraggia i cristiani a rafforzare lo “spirito missionario” e la “creatività”, percorrendo “cammini anche nuovi”, nella consapevolezza – sottolinea – che “la Chiesa in Germania dispone di grandi risorse spirituali e religiose”. Tra i cattolici è iniziato quest’anno un “processo di dialogo” di fronte alle tante domande di rinnovamento della Chiesa: ma “sarà la fede – afferma il Pontefice – a scandire (…) il ritmo della riforma che è fondamentale e di cui abbiamo bisogno”.

Il Papa chiede di accompagnare i giorni del suo viaggio con la preghiera perché il Signore aiuti a “far riscoprire la bellezza e la freschezza della fede” perché “entri nel mondo una luce della speranza, che è luce che viene da Dio e che ci aiuta a vivere”.

Ad accogliere il Papa in Germania, tra le altre autorità religiose e civili, sarà il nuovo arcivescovo di Berlino, mons. Rainer Maria Woelki, nominato alla guida di questa diocesi il 2 luglio scorso. Alla vigilia della visita di Benedetto XVI, padre Bernd Hagenkord, responsabile del Programma tedesco della Radio Vaticana, ha raccolto una sua dichiarazione:

“Il Santo Padre sarà ospite nella nostra arcidiocesi di Berlino. Salutarlo qui, a nome di tutti i cristiani berlinesi, è per me un grande dono che non ho meritato. La prima visita ufficiale del Papa tedesco nella capitale della Germania ci rende fieri, sebbene i cristiani berlinesi siano pochi. Ci aspettiamo alcune proteste per questa visita, ma invito tutti prima ad ascoltare ciò che vuol dire il Papa per poi dare un giudizio. In questo modo scopriranno certamente il messaggio di un grande uomo europeo, un eminente intellettuale ed un profondo e fiducioso credente nella realtà di Dio. Sono sicuro che gli incontri, le celebrazioni, le parole del Papa e la sua presenza, avranno la capacità di aprire i nostri occhi per il grande orizzonte della Chiesa universale e di concentrare i nostri cuori sulla meta del nostro lavoro, che è il Cristo vivente. Santo Padre, un benvenuto di cuore!”. (vv)

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3 commenti:

sonny ha detto...

Troppo comodo incominciare ad accordare i pianoforti, quando il pianista è all'orizzonte. Non so se mi sono spiegata!

Anonimo ha detto...

Già, puzza di ipocrisia lontano un miglio. Ah, come vorrei che il Papa perdesse le staffe appena messo piede in patria e impertisse uno storico shampoo ai suoi connazionali, vescovi in primis perché più colpevoli di tanti altri.
Alessia

sonny ha detto...

Come dice mia madre: shampoo, balsamo e trattamento rinforzante!