Ritorno gioioso del Papa in Germania
Benedetto XVI entusiasta della prossima visita a Berlino nonostante le polemiche
É la sua patria, ma è anche un paese non semplice per il Papa. In Germania, dove Joseph Ratzinger si recherà dal 22 al 25 settembre, la Chiesa perde fedeli da anni. E lo scandalo della pedofilia, che ha accelerato questa tendenza, ha anche innescato proposte di riforme strutturali che dividono vescovi, sacerdoti e fedeli.
Poi ci sono le polemiche sulla annunciate assenze di alcuni parlamentari durante la visita al Reichstag. Ma tutto questo non ferma l'entusiasmo di Benedetto XVI. «Aspetto con gioia di andare a Berlino» e il discorso al Bundestag. Un momento «importante» sarà Erfurt, «dove Lutero ha iniziato il suo cammino», ma non aspettatevi nessun «evento sensazionale». Non faccio «show» nè «turismo religioso», vado per aiutare l'uomo a riportare Dio nel proprio orizzonte. Il Papa tedesco del XXI secolo ha parlato sabato sera all' Ard la televisione pubblica tedesca. Nel messaggio ai connazionali Benedetto XVI ha tracciato con chiarezza spirito e intenti del 21mo viaggio internazionale del pontificato, il terzo nel suo Paese e il primo che toccherà zone dell'ex Ddr, più colpite dalla scristianizzazione rispetto alle regioni dell'ex Repubblica Federale. Colpisce all'inizio del messaggio in tedesco l'accenno alla gioia con cui papa Ratziger attende anche il discorso terrà su invito del presidente davanti al Bundestag, nonostante un centinaio di parlamentari, in particolare della Sinistra (Linke) e dei Verdi ne abbiano annunciato il boicottaggio. La prospettiva ecumenica è centrale in questa visita apostolica per la tappa a Erfurt, da dove partì la Riforma protestante: dopo tanti secoli di divisione delle chiese, ma anche dopo diversi decenni di dialogo teologico tra protestanti e cattolici «non attendiamo alcun evento sensazionale», spiega, «la vera grandezza dell'evento consiste proprio in questo, che in questo luogo insieme possiamo pensare, ascoltare la Parola di Dio e pregare, e così saremo intimamente vicini e si manifesterà un vero ecumenismo». Dell'importanza ecumenica del viaggio aveva parlato ieri persino Angela Merkel, cancelliera di un Paese in cui cattolici e protestanti quasi si equivalgono, con una leggera prevalenza cattolica, e dove il restante terzo della popolazione si divide tra islamici e atei. Ratzinger ha anche sottolineato che «qualcosa di particolare per me è l'incontro con l'Eichsfeld», piccola striscia di terra rimasta cattolica pur «attraverso varie peripezie», e si rallegra per gli incontri in agenda a Friburgo, in particolare la veglia con i giovani.
Benedetto XVI, ieri all'Angelus ha ricordato come «viviamo in un'epoca di nuova evangelizzazione», rivendica il senso di questi suoi viaggi nella vecchia Europa non più cristiana: rispondere alla domanda sull'esistenza di Dio, farlo tornare «nel nostro orizzonte», «di nuovo sviluppare la capacità di percezione di Dio». Dio, osserva, non si può toccare come un oggetto e bisogna raggiungerlo grazie anche alla «grande razionalità del mondo», alla «bellezza della creazione», la Parola di Dio e l'esempio dei santi. La «nuova evangelizzazione» è una delle questioni nate in questi anni proprio grazie a Benedetto XVI per affrontare il secolarismo e la cosiddetta «apostasia silenziosa» che caratterizza molto mondo occidentale. «Oggi - ha detto il Papa all'Angelus - viviamo in un'epoca di nuova evangelizzazione. Vasti orizzonti si aprono all'annuncio del Vangelo, mentre regioni di antica tradizione cristiana sono chiamate a riscoprire la bellezza della fede». Sul viaggio del Papa in germania è intervenuto anche il segretario di Stato Tarcisio Bertone. «Vi prego di seguire i discorsi di Benedetto XVI nella sua terra natale, soprattutto quello al Bundestag, che sarà bellissimo e speriamo venga recepito come merita». Così il cardinal Bertone nel suo intervento alla giornata conclusiva del Festival della Dottrina sociale a Verona.
© Copyright Il Tempo, 19 settembre 2011 consultabile online anche qui.
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