giovedì 2 dicembre 2010

Le carte non più segrete del Vaticano. Tre lettere di Ratzinger del 1988 (Magister)

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Il Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi invierà ai propri membri e consultori una bozza con alcune proposte per la riforma del libro VI del Codice di diritto canonico, base del sistema penale della Chiesa

John Allen: il Vaticano pubblica la "pistola fumante", la prova del fatto che Ratzinger voleva "razionalizzare" le norme penali del codice canonico fin dal suo arrivo a Roma

Pedofilia, il card. Ratzinger aveva chiesto più severità. In tre lettere inedite del 1988 il futuro Papa sollecitava una revisione in senso restrittivo delle garanzie processuali in caso di abusi sessuali (Tg1)

Capitola il New York Times che ammette: il cardinale Ratzinger spinse per una procedura semplificata per punire i preti pedofili nel lontano 1988, ma la sua richiesta non fu soddisfatta. E' la prova più concreta della tolleranza zero del Papa mai pubblicata finora

Il cardinale Ratzinger e la revisione del sistema penale canonico in tre lettere inedite del 1988: Un ruolo determinante (Juan Ignacio Arrieta)

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Dolan, il comunicatore che le canta al NYT (Ferraresi)

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La domanda sorge spontanea: perchè le tre lettere inedite del card. Ratzinger risalenti al 1988 spuntano solo oggi?

Il Papa decise già nel 2007 (prima degli scandali!) una modifica delle norme penali canoniche che riguardano, tra l'altro, la pedofilia dei sacerdoti (Apcom)

Domani misureremo la professionalità dei media. Verrà data notizia delle prove della tolleranza zero di Joseph Ratzinger sulla pedofilia?

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Vaticano: Nuova riforma norme penali, revisione nel segno di Ratzinger. Pubblicate lettere inedite dell’allora prefetto della Congregazione della dottrina della fede (Velino)

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Le carte non più segrete del Vaticano. Tre lettere di Ratzinger del 1988

Nei giorni del febbrone mondiale di Wikileaks, anche il Vaticano fa del suo meglio. Libera dal segreto tre lettere inedite di Joseph Ratzinger del 1988, su un argomento scottante come le sanzioni canoniche ai preti colpevoli di abusi sessuali su minori.

Lo fa tramite “La Civiltà Cattolica” e prima ancora con “L’Osservatore Romano”, che nel pomeriggio di mercoledì 1 dicembre ha anticipato ampi stralci di un articolo in uscita sulla rivista dei gesuiti stampata con il previo controllo della segreteria di stato vaticana.

Che l’articolo-rivelazione della “Civiltà Cattolica” sia fuori serie, lo dice anche l’identità del suo autore: il vescovo Juan Ignacio Arrieta, del clero dell’Opus Dei, segretario del pontificio consiglio per i testi legislativi. Di norma, sulla “Civiltà Cattolica” scrivono articoli solo i membri della Compagnia di Gesù. Che a rompere la regola sia addirittura uno dell’Opus Dei, non lo si ricorda a memoria d’uomo.

Nell’articolo di Arrieta c’è una notizia e c’è un antefatto.

La notizia è nelle prime righe:

Nelle prossime settimane il Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi invierà ai propri membri e consultori una bozza con alcune proposte per la riforma del libro vi del ‘Codex iuris canonici’, base del sistema penale della Chiesa. Una commissione di esperti penalisti ha lavorato per quasi due anni, rivedendo il testo promulgato nel 1983 per mantenere l’impianto generale e la numerazione dei canoni, ma anche per modificare decisamente alcune scelte dell’epoca rivelatesi meno riuscite”.

L’antefatto è in tutto il seguito dello scritto:

L’iniziativa nasce dal mandato conferito da Benedetto XVI ai nuovi superiori del dicastero il 28 settembre 2007. Da quell’incontro è risultato evidente come l’indicazione rispondesse a un convincimento profondo del Papa, maturato in anni di esperienza diretta, e a una preoccupazione per l’integrità e la coerente applicazione della disciplina nella Chiesa; convincimento e preoccupazione che hanno guidato i passi del cardinale Joseph Ratzinger sin dall’inizio del suo lavoro come prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, malgrado le oggettive difficoltà provenienti, tra l’altro, dal particolare momento legislativo vissuto all’indomani della promulgazione del Codex. Per valutarlo meglio occorre ricordare alcune particolarità del quadro legislativo allora appena ridisegnato…”.

Ampi stralci dell’articolo di Arrieta sono nel sito de “L’Osservatore Romano”: “Il cardinale Ratzinger e la revisione del sistema penale canonico in tre lettere inedite del 1988“.

Arrieta pubblica il carteggio intercorso quell’anno tra il cardinale Ratzinger e l’allora presidente della commissione per l’interpretazione autentica del codice di diritto canonico, il cardinale José Rosalio Castillo Lara.

Ratzinger premeva per la modifica di alcuni punti del sistema penale del nuovo codice di diritto canonico promulgato cinque anni prima, nel 1983, da lui considerati troppo “garantisti” e quindi di ostacolo alla effettiva applicazione delle sanzioni.

In più, secondo Ratzinger, c’era all’epoca “un diffuso anti-giuridicismo che si traduceva, tra l’altro, nella difficoltà di riuscire a comporre le esigenze della carità pastorale con quelle della giustizia e del buon governo”.

L’articolo è tutto da leggere. Consente di capire meglio il ruolo giocato da Ratzinger nella promulgazione delle norme sui “delicta graviora” del 2001 e nella sollecitazione di un ricorso alla più rapida via amministrativa nell’emettere sanzioni a carico di sacerdoti colpevoli di abuso.

Su questi temi, vedi in www.chiesa il servizio: “Pedofilia. I dubbi dei cardinali sulla ‘tolleranza zero’“.

Anche il libro-intervista di Benedetto XVI “Luce del mondo”, da pochi giorni in libreria, ha passaggi illuminanti sulla questione.

http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2010/12/02/le-carte-non-piu-segrete-del-vaticano-tre-lettere-di-ratzinger-del-1988/

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