PAPA A BERLINO: MIO VIAGGIO NON SARA' SHOW MA VERO ECUMENISMO
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 18 set.
"Tra pochi giorni partiro' per il mio viaggio in Germania, e ne sono molto contento. Penso con gioia particolarmente a Berlino, dove ci saranno molti incontri, e, naturalmente, al discorso che terro' al Bundestag e alla grande messa che potremo celebrare allo stadio olimpico".
Lo afferma Benedetto XVI parlando del nuovo viaggio che compira' da giovedi' a domenica nella sua patria.
"Tutto cio' - tiene a precisare Papa Ratzinger in un videomessaggio trasmesso dalle televisioni tedesche - non e' turismo religioso, e meno ancora uno show. Di che cosa si tratta, lo dice il motto di questi giorni: 'Dove c'e' Dio, la' c'e' futuro'. Dovrebbe trattarsi del fatto che Dio torni nel nostro orizzonte, questo Dio cosi' spesso totalmente assente, del quale pero' abbiamo tanto bisogno".
"Non attendiamo - continua il Pontefice riferendosi in particolare agli incontri in programma con la chiesa luterana - alcun evento sensazionale: infatti, la vera grandezza dell'evento consiste proprio in questo, che in questo luogo insieme possiamo pensare,
ascoltare la Parola di Dio e pregare, e cosi' saremo intimamente vicini e si manifestera' un vero ecumenismo".
Per il Papa tedesco, dunque, "uno dei momenti importanti della visita sara' la tappa di Erfurt: in quel monastero agostiniano, in quella chiesa agostiniana, dove Lutero ha iniziato il suo cammino".
"Potro' incontrare - spiega - i rappresentanti della Chiesa Evangelica di Germania. Li' pregheremo insieme, ascolteremo la Parola di Dio, penseremo e parleremo insieme".
"Qualcosa di particolare - rivela inoltre - sara' per me l'incontro con l'Eichsfeld, questa piccola striscia di terra che, pur passando attraverso tutte le peripezie della storia, e' rimasta cattolica; poi il Sudovest della Germania, con Friburgo, la grande citta', con molti incontri che si svolgeranno li', soprattutto la veglia con i giovani e la grande messa che concludera' il viaggio".
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PAPA A BERLINO: NON POSSIAMO METTERE DIO SU UN TAVOLO
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 18 set.
"Non possiamo mettere Dio sul tavolo, non possiamo toccarlo come un utensile o prenderlo in mano come un qualsiasi oggetto".
Il Papa tedesco lo ricorda ai suoi connazionali in un videomessaggio che anticipa alcuni temi del viaggio che compira' nella sua patria da giovedi' a domenica prossima.
"Dobbiamo di nuovo sviluppare - spiega - la capacita' di percezione di Dio, capacita' che esiste in noi. Possiamo intuire qualcosa della grandezza di Dio nella grandezza del cosmo. Possiamo utilizzare il mondo attraverso la tecnica,
perche' esso e' costruito in maniera razionale. Nella grande razionalita' del mondo possiamo intuire. lo spirito creatore dal quale esso proviene, e nella bellezza della creazione possiamo intuire qualcosa della bellezza, della grandezza e anche della bonta' di Dio".
"Forse - si domanda il Papa teologo - mi chiederete: 'Ma Dio, esiste? E se esiste, si occupa veramente di noi? Possiamo noi arrivare fino a Lui?'.
Nella Parola delle Sacre Scritture - sottolinea - possiamo sentire parole di vita eterna che non vengono semplicemente da uomini, ma che vengono da Lui, e in esse sentiamo la sua voce. E infine, vediamo quasi Dio anche nell'incontro con le persone che sono state toccate da Lui. Non penso soltanto ai grandi: da Paolo a Francesco d'Assisi fino a Madre Teresa; ma penso alle tante persone semplici delle quali nessuno parla. Eppure - assicura Benedetto XVI - quando le incontriamo, da loro promana qualcosa di bonta', sincerita', gioia e noi sappiamo che li' c'e' Dio e che Egli tocca anche noi. Dobbiamo impegnarci - conclude - per tornare a vedere Dio, per tornare noi stessi ad essere persone dalle quali entri nel mondo una luce della speranza, che e' luce che viene da Dio e che ci aiuta a vivere".
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