Benedetto XVI ai religiosi: siate testimoni limpidi di quel Vangelo che in tanti cercano di oscurare
Di fronte alla “progressiva emarginazione della religione dalla sfera pubblica” e al “relativismo che tocca i valori fondamentali”, Benedetto XVI esorta i consacrati ad offrire nelle odierne società una “testimonianza cristiana (…) luminosa e coerente”. Celebrando ieri pomeriggio nella Basilica Vaticana i Vespri della Festa della Presentazione di Gesù al tempio, nella XV Giornata mondiale della vita consacrata, il Papa ha invitato quanti hanno professato i voti di povertà, castità e obbedienza ad orientare “l’intelligenza e il cuore degli uomini (…) verso la ‘vita buona del Vangelo’”. Il servizio di Tiziana Campisi:
Quella “luce per illuminare le genti”, che è Gesù, è missione di ogni consacrato irradiarla al mondo. Per questo Benedetto XVI ha chiesto a chi ha pronunciato i voti evangelici di fare della propria “azione apostolica” un “impegno di vita, che accede, con perseverante passione, alla Sapienza come verità e come bellezza”. A suore, frati, monaci e consacrati che con le loro vesti e tonache hanno dato vita ad una suggestiva tavolozza di colori nella Basilica di San Pietro, il Santo Padre ha evidenziato che oggi, “soprattutto nelle società più sviluppate”, occorre confrontarsi con radicali pluralità, “progressiva emarginazione della religione dalla sfera pubblica” e “relativismo”:
“Ciò esige che la nostra testimonianza cristiana sia luminosa e coerente e che il nostro sforzo educativo sia sempre più attento e generoso”.
Ricordando che la Presentazione di Gesù al tempio è “eloquente icona della totale donazione della propria vita per quanti (…) sono chiamati a riprodurre nella Chiesa e nel mondo, mediante i consigli evangelici, i tratti caratteristici di Gesù vergine, povero ed obbediente”, a religiosi, religiose e laici consacrati il Papa ha poi detto:
“Sappiate orientare con la sapienza della vostra vita, e con la fiducia nelle possibilità inesauste della vera educazione, l’intelligenza e il cuore degli uomini e delle donne del nostro tempo verso la ‘vita buona del Vangelo’”.
Quindi, i consigli per nutrire la loro scelta di vita:
“Siate ascoltatori assidui della Parola, perché ogni sapienza di vita nasce dalla Parola del Signore! Siate scrutatori della Parola, attraverso la lectio divina, poiché la vita consacrata ‘nasce dall’ascolto della Parola di Dio ed accoglie il Vangelo come sua norma di vita’”.
Nella sua omelia, il Pontefice ha condiviso “tre brevi pensieri” sull’immagine di Gesù presentato al tempio spiegando anzitutto che la luce irradiata da Cristo è il cammino che conduce a Dio. Tale cammino è quello sposato totalmente da chi si consacra a Dio, che diviene “segno e profezia… per il mondo” proprio per la singolare esperienza della “luce che promana dal Verbo incarnato” e la professione dei consigli evangelici.
Poi, Benedetto XVI ha descritto la “duplice attitudine contemplativa e attiva” della vita consacrata, per il fatto che “nel suo vissuto quotidiano sulle strade dell’umanità, manifesta il Vangelo e il Regno già presente e operante”.
Inoltre, il Papa ha affermato che essa “è nel mondo e nella Chiesa segno visibile” della ricerca del volto di Dio e delle vie che conducono a Lui.
Concludendo infine le sue riflessioni, il Santo Padre ha affidato con una speciale preghiera a Maria tutti i consacrati e le consacrate in ogni parte della terra.
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Atei e credenti uniti dalla speranza
http://www.avvenire.it/Cultura/Atei+e+credenti+uniti+dalla+speranza_201102030847406900000.htm
Sul cartaceo c'è anche un trafiletto: "Il pensatore protestante che "affascinò" Ratzinger"
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