Il Papa benedice la statua di San Marone
Prima di raggiungere l’Aula Paolo VI per l’udienza generale, il Papa si è fermato in Via delle Fondamenta per la Benedizione della statua di San Marone, collocata in una nicchia esterna della Basilica di San Pietro. Erano presenti il capo di Stato libanese Michel Suleiman, alcuni ministri libanesi di tutte le confessioni e il cardinale Nasrallah Pierre Sfeir, patriarca di Antiochia dei Maroniti. Hanno preso parte alla cerimonia anche il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone e il cardinale Angelo Comastri, vicario generale del Papa per lo Stato della Città del Vaticano. La statua è opera dello scultore spagnolo Marco Augusto Dueñas - anch’egli presente all’evento - che l’ha ricavata da un unico blocco di marmo di Carrara. A San Marone, monaco e sacerdote vissuto tra il IV e il V secolo, si deve la nascita del primo nucleo della Chiesa maronita. Durante la cerimonia il cardinale Comastri ha rivolto un saluto ai presenti. Queste le sue parole:
“La cerimonia di oggi è un atto di affetto, di stima, di gratitudine verso la Chiesa maronita che nel corso dei secoli tanto ha sofferto per restare fedele a Gesù, alla Chiesa e al Papa. La statua di San Marone ci ricorderà ogni giorno il vostro eroico esempio e sarà un invito a pregare per voi. Mi piace ricordare un ultimo particolare: sulla statua di San Marone c’è scritto in lingua aramaica, la lingua parlata da Gesù: ‘Il giusto fiorirà come palma, crescerà come cedro del Libano’. Queste parole del Salmo, incise nel marmo, siano auspicio di pace e invocazione di benedizione per la cara e amata nazione libanese e per la gloriosa Chiesa maronita”. (gf)
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