domenica 13 febbraio 2011

Il Papa: con più solidarietà salvi i bimbi Rom bruciati vivi. Maria è lo "specchio della giustizia". Il Santo Padre ricorda il vescovo polacco morto in Vaticano (Izzo)

PAPA: SALVI CON PIU' SOLIDARIETA' BIMBI ROM BRUCIATI VIVI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 12 feb.

Per Papa Ratzinger, "il pietoso caso dei quattro bambini rom, morti la scorsa settimana alla periferia di questa citta', nella loro baracca bruciata, impone di domandarci se una societa' piu' solidale e fraterna, piu' coerente nell'amore, cioe' piu' cristiana, non avrebbe potuto evitare tale tragico fatto".
"Questa domanda - ha detto prima dell'Angelus - vale per tanti altri avvenimenti dolorosi, piu' o meno noti, che avvengono quotidianamente nelle nostre citta' e nei nostri paesi".
L'interrogativo sulla tragedia dei piccoli rom e' stato suggerito al Pontefice dal "Discorso della montagna" letto come Vangelo nella liturgia di oggi, nel quale "Gesu' proclama la nuova Legge, la sua Torah, come la chiamano i nostri fratelli ebrei". Un insegnamento che non mira ad "abolire la Legge" ma a dare ad essa "il pieno compimento". "Se la vostra giustizia non superera' quella degli scribi e dei farisei - disse infatti Gesu' - non entrerete nel Regno dei Cieli".
Per il Papa, "questa pienezza della Legge di Cristo, e questa superiore giustizia che Egli esige" e' proprio quel di piu' di amore che ci fa superare la lettera delle leggi e dei precetti: "e' scritto 'chi avra' ucciso dovra' essere sottoposto al giudizio'. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovra' essere sottoposto al giudizio". "Questo modo di parlare - ha osservato Benedetto XVI - suscitava grande impressione nella gente, che rimaneva spaventata, perche' quell' 'io vi dico' equivaleva a rivendicare per se' la stessa autorita' di Dio, fonte della Legge".
Insomma, ha spiegato il Papa teologo, "la novita' di Gesu' consiste, essenzialmente, nel fatto che Lui stesso 'riempie' i comandamenti con l'amore di Dio: percio' ogni precetto diventa vero come esigenza d'amore, e tutti si ricongiungono in un unico comandamento: ama Dio con tutto il cuore e ama il prossimo come te stesso".
"Cari amici - ha poi concluso il Pontefice rivolto ai circa 60 mila fedeli presenti oggi in piazza San Pietro - forse non e' un caso che la prima grande predicazione di Gesu' si chiami 'Discorso della montagna': Mose' sali' sul monte Sinai per ricevere la Legge di Dio e portarla al Popolo eletto. Gesu' è il Figlio stesso di Dio che e' disceso dal Cielo per portarci al Cielo, all'altezza di Dio, sulla via dell'amore. Anzi, Lui stesso e' questa via: non dobbiamo far altro che seguire Lui, per mettere in pratica la volonta' di Dio ed entrare nel suo Regno, nella vita eterna".

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PAPA: MARIA E' LO SPECCHIO DELLA GIUSTIZIA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 12 feb.

La Vergine Maria e' la "sola creatura gia' arrivata alla cima della montagna" cioe' alla perfezione della vita cristiana. Lo ha ricordato Benedetto XVI prima di intonare la preghiera dell'Angelus.
"Grazie all'unione con Gesu' - ha spiegato - la sua giustizia e' stata perfetta: per questo la invochiamo Speculum iustitiae".
"Affidiamoci a lei - ha esortato rivolto ai 60 mila fedeli presenti oggi in piazza San Pietro - perche' guidi anche i nostri passi nella fedelta' alla Legge di Cristo".

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PAPA: RICORDA VESCOVO POLACCO MORTO IN VATICANO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 12 feb.

Benedetto XVI ha voluto unirsi oggi nella preghiera con i fedeli dell'arcidiocesi polacca di Lublino, "orfana - ha detto all'Angelus - dopo l'improvvisa morte dell'arcivescovo Jozef
Zycinski" ucciso da un infarto a Roma, dove si trovava per partecipare alla plenaria della Congregazione dell'Educazione Cattolica.
L'arcivescovo "e' tornato al Signore - ha rilevato il Pontefice - compiendo il servizio alla Chiesa universale nella Santa Sede.
Goda - ha auspicato - nella gloria dei frutti della sua vita e dell'opera pastorale".

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