L’intelligence vaticana e quel prelato al lavoro
di Redazione
C’è uno strano fermento in Vaticano, sotto le navate michelangiolesche monsignori e gendarmi si fermano a parlare. Cosa mai preoccuperà così tanto la vita di un benedetto Stato?
Si teme per la sicurezza, per la riservatezza; non piacciono le iniziative di chi è interessato a cambiare un sistema che per anni ha funzionato e servito con fedeltà coloro a cui, in via esclusiva, deve rispondere. L’intelligence vaticana è curata da un uomo perbene, che ha ben chiaro quali sono i suoi superiori, tuttavia la pressione esercitata da un arcivescovo per sostituire al lavoro interno, una centrale di sicurezza fornita da una società esterna, sta diventando insostenibile.
Chi è questo arcivescovo dallo sguardo arcigno, che mette in fermento il santo condominio?
Il nome è coperto da segreto. Chi sarà?
In curia, si dice, un tempo a portare lo stesso nome erano in tre.
Poi uno, il più giovane, è stato «riaffidato» alla diocesi di provenienza dopo un lungo servizio offerto al successore di Pietro, presto beato; il secondo, è incardinato in una diocesi ridente che affaccia su di un lago lombardo, qualcuno dice sia parente dell’alto prelato a cui sta a cuore la sicurezza ultrateverina.
I critici dicono «se così fosse si potrebbe parlare di nepotismo, anche perché appartengono entrambi allo stesso servizio», i più benevoli dicono «impossibile, sarebbe inconciliabile con lo stile professato dall’altro prelato, che si basa sulla lotta al carrierismo e sulla costante insinuazione del difetto, altrui ovviamente».
Non è dato sapere quale sia la verità. Il fatto è che dal Palazzo Apostolico qualcuno, appassionato di calcio, ad un certo punto interverrà per richiamare il giocatore con le parole di un celebre allenatore. C’è da immaginarsi che l’ammonimento sarà «Zeru Tituli». Insomma anche in Vaticano vale ancora la competenza, principio inderogabile, soprattutto in un ambiente che sul segreto ha costruito la propria inviolabilità. GAL
© Copyright Il Giornale, 5 febbraio 2011 consultabile online anche qui.
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4 commenti:
Ciao Raffa.
Già visto questo?
FOGLIO "SOTTO SEGRETO PONTIFICIO". ECCO CHI SCEGLIE IL VESCOVO DI MILANO - a pag.3
http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=X8Z9H
Alessia
Tentativi semiscandalosetti, stile "Via col vento in Vaticano", di qualche Pomodoro Prelato (sempre sul rossiccio siamo...) che ha ben poco altro da fare.
Questo del Giornale è il tipico esempio di "giornalismo al servizio dei lettori" secondo la lezione di Montanelli! Scherzo, ovviamente, perché il lettore comune non ci capisce proprio niente ed è soltanto un trafiletto di dietrologie per addetti ai lavori pubblicato con qualche secondo fine. Spazio cartaceo sprecato, se mi permettete. Mario.
Chi è costui' di Nicolò?
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