martedì 22 febbraio 2011

Pochi risultati nei colloqui dottrinali fra Santa Sede e FSSPX (John Thavis)

Clicca qui per leggere il commento. Qui una traduzione sommaria.

7 commenti:

Ben ha detto...

Questo è il commento sulla notizia di Father Z.
http://wdtprs.com/blog/2011/02/dog-bites-man-sun-rises-in-east-sspx-holy-see-disagree/
In sostanza, dice Father Z., ma che notizia è che il Vaticano e la SSPX non trovino un accordo sul Concilio e su Assisi? E' come dire che un cane morde un uomo o che il sole sorge a est. Divertente che Father Z. definisca il National Catholic Reporter come "National Catholic Fishwrap". Fishwrap= Carta da pesce? (Buono solo per avvolgere il pesce?)

Anonimo ha detto...

Father Z. a quanto sembra è a corto di argomenti.

Anonimo ha detto...

Se ne stiano ad Econe ... di gente del genere personalmente non ne sento il bisogno sempre se non cambiano.

Anonimo ha detto...

Però è una cosa tristissima che i vertici della FSSPX non si ravvedano. personalmente continuo a pregare ed a sperare per la loro conversione.

Un vizio di disobbedienza vecchio di 40 anni è cosa difficile da curare ed umanamente forse impossibile: ma speriamo che la Vergine Santa li aiuti ad aprire i loro cuori e a tornare pienamente cum Petro sub Petro. I miracoli sono possibili: chiediamoli!I.P.

SdC

Anonimo ha detto...

Pretender di far finta che chi ha baciato il corano la faccia franca...è troppo. Viva sempre la FSSPX

Nicolas ha detto...

Prima versione degli articoli riguardanti il recente pellegrinaggio al santuario di Oropa:


"Oltre cinquecento fedeli hanno affollato la Basilica nuova del Santuario di
Oropa in occasione della S. Messa tridentina celebrata per il primo
pellegrinaggio della Tradizione dell'Italia nord-ovest. (...) Erano presenti
anche un sacerdote, un religioso ed una religiosa della Fraternità San Pio X
con un nutrito gruppo di fedeli provenienti da Montalenghe e dalle cappelle di
Torino e Seregno. (...) Ha celebrato don Alberto Secci del clero di Novara,
diacono don Luigi Moncalero FSSPX, suddiacono don Gino Bava parroco di
Viguzzolo (AL).

Don Alberto, nella sua omelia, ha ricordato l'importanza della S. Messa di
sempre che finalmente ha potuto rientrare al santuario di Oropa (...) S.
Eusebio di Vercelli (.. ) Come non percepire, in queste parole, un velato
riferimento a mons. Marcel Lefebvre?

Il pellegrinaggio si è quindi concluso nel pomeriggio con la recita del S.
Rosario davanti alla S. Effige della Madonna bruna. Anche la chiesa antica, per
l'occasione, è stata completamente riempita dai moltissimi pellegrini che si
sono fermati nonostante la pioggia."

Nicolas ha detto...

Seconda versione dal titolo "RETTIFICA"

Oltre cinquecento fedeli hanno affollato la Basilica nuova del Santuario di
Oropa in occasione della S. Messa tridentina celebrata per il primo
pellegrinaggio della Tradizione dell'Italia nord-ovest.

L'iniziativa ha visto la partecipazione di molti pellegrini provenienti
soprattutto dal Piemonte e dalla Lombardia, che si sono ritrovati alle ore 10
di sabato 24 settembre nel grande chiostro antistante il santuario antico.
Da quì è partita la processione che ha raggiunto la grande chiesa nuova.
Alle ore 11, dopo oltre quarant'anni di oblio, è stata nuovamente celebrata in
forma solenne la "Missa in solemnitate Beatae Mariae Virginis de Oropa". Il
coro ha eseguito la Messa gregoriana "cum jubilo" e, fra gli altri, anche
l'inno, quasi dimenticato "Maria che dolce nome", composto, proprio ad Oropa,
da P. Maggi collaboratore dell'allora Patriarca di Venezia che sarebbe divenuto
poi Papa San Pio X. Ha celebrato don Alberto Secci del clero di Novara che,
nella sua omelia, ha ricordato l'importanza della S. Messa di sempre che
finalmente ha potuto rientrare al santuario di Oropa.
Egli ne ha sottolineato il significato sacrificale che ci ricorda il calvario
e la Croce, la Croce che tutti noi dobbiamo necessariamente accettare nella
nostra vita. Partendo da queste considerazioni il sermone è passato quindi a
rievocare la grande figura di Sant'Eusebio da Vercelli, fondatore di Oropa.
Di lui sono state ricordate le virtù eroiche e l'appassionata difesa della
Verità cattolica quando, nel IV secolo, la maggior parte degli ecclesiastici
aveva aderito, più o meno esplicitamente, all'eresia ariana. Come non
percepire, in queste parole, un velato riferimento a mons. Marcel Lefebvre?

Il pellegrinaggio si è quindi concluso nel pomeriggio con la recita del S.
Rosario davanti alla S. Effige della Madonna bruna. Anche la chiesa antica, per
l'occasione, è stata completamente riempita dai moltissimi pellegrini che si
sono fermati nonostante la pioggia.

In conclusione don Alberto ha ringraziato tutti i partecipanti ed il Rettore
del Santuario che ha autorizzato la celebrazione della S. Messa di sempre. Egli
ha rilevato altresì come nel 2020 si svolgerà probabilmente una nuova
incoronazione della statua di Oropa. Quest'anno dunque inizierebbe una novena
che ci dovrebbe preparare spiritualmente a tale evento. Da ciò si può evincere
che il pellegrinaggio verrà probabilmente ripetuto nei prossimi anni.