lunedì 19 settembre 2011

Umberto Eco offende pesantemente Papa Benedetto nel silenzio di tutti

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Ha ragione Seewald: si preferisce offendere piuttosto che confrontarsi con la testa pensante di Papa Benedetto.


«Il cimitero di Praga» di Umberto Eco e i critici tedeschi. Un fallimento di lusso (O.R.)

Osservatore: Umberto Eco? Per i critici non italiani è noioso ed illeggibile (Izzo)

18 commenti:

Anonimo ha detto...

A me quello estremamente naif pare proprio Eco... e la cosa non mi preoccupa: di lui non restera' nemmeno il suo cognome.

A.R. ha detto...

Probabilmente dal punto di vista di un filosofo accademico Eco non ha tutti i torti: non che il Papa sia uno sprovveduto, ma che quando parla in pubblico non presenti le decine di posizioni diverse e le sfumature delle questioni sul relativismo è indubbio. E fa bene! Perchè il suo intendimento non è lo sfoggio di erudizione, ma l'efficacia pastorale. Questo è proprio dei grandi pensatori che sono anche veri pastori. Come il medico quando parla ai suoi pazienti vuole farsi capire, perché anche i più semplici possano sapere come curarsi, così il Santo Padre non è interessato a snocciolare tutti i nomi scientifici delle diverse "malattie" legate al relativismo: presenta i sintomi comuni più evidenti, le cause da combattere. Punto. Sarà anche poco raffinato (dal punto di vista accademico), ma è certo molto più efficace dal punto di vista pastorale.
E il Papa non si sentirà offeso di certo da quello che invece è da prendere come un complimento. Dopotutto anche Gesù nel Vangelo conferma: "Ti benedico Padre... perchè hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli, sì o Padre, perché così è piaciuto a te...."

Alessandra Mirabella ha detto...

Poi questa.....

Poi parla lui che nel Nome della Rosa ha fatto apparire Bernardo Gui come l'antesignano di Hitler...Studiare un pò di storia no, vero?

mariateresa ha detto...

appunto. Poveraccio.

SERAPHICUS ha detto...

Nessuno risponde? Ma come si potrebbe "rispondere" a uno che sostiene la teoria della terra piatta?

Sono rimasto veramente sorpreso dall'uscita di Eco. Purtroppo - e' caduto in basso anche lui. Peccato. Un intellettuale che giudica in questo modo in collega - senza aggiungere nulla in merito - non merita una risposta. Merita solo il silenzio. Perché' uno dovrebbe sprecare energie rispondendo a Eco? Tempo perso. Ci sono cose migliori da fare. Per esempio leggere Seewald.

don Marco (filosofo) ha detto...

poveretto, ha bisogno di notorietà, non dice nulla di interessante, nulla di intelligente, nulla di nuovo, chi è il naif?

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con fr. A.R..
Quanto all'art. ciò che disturba maggiormente è l'aria saccente e boriosa di Eco, che in effetti ho sempre notato nel suo modo di esprimersi. Eco è sicuramente libero di pensare diversamente, ma non può pretendere che il suo giudizio sia sommamente giusto e quello degli altri intellettuali che considerano Benedetto XVI il più grande teologo vivente, sbagliato! ... la definizione di naif poi è davvero singolare. Cmq questa volta, a mio avviso, non vale davvero la pena di arrabbiarsi e dare risalto a dichiarazioni di così poco conto, quando tutto il mondo dice il contrario e, come sempre, i fatti dimostrano il contrario. Maria Pia

raffaele ibba ha detto...

inutile parlarne.

Ho smesso di "pensare" qualsiasi cosa di Umberto Eco ho letto "Il nome della rosa".
Ovviamente parla di se stesso.

ciao
r

Anonimo ha detto...

Prima stavano zitti. Ora si ribellano. Sgomitano. Nun ce vonno stà.
E' la conferma che è un grande, grandissimo Papa, che non ha bisogno del consenso degli sciocchi per dire la Sua verità. Non fugge davanti ai lupi. E i lupi cosa fanno, invece di accelerare? Si imbronciano. Lupetti!

Anonimo ha detto...

L'intervista a Seewald, che abbiamo letto oggi, trova clamomorosa conferma nelle parole di questo borioso pancione. Sembra lo sfogo di una primadonna invidiosa.
Alessia

Titta ha detto...

strano che un maestro della comunicazione come Eco sorvoli sul fatto che BXVI ha una platea infinita e che l'efficacia delle sue parole deve arrivare a tutti... spiegare questioni complesse in maniera semplice è proprio dei migliori docenti, in più il suo ruolo pastorale (di cui Eco è digiuno) impone a BXVI di convergere l'attenzione proprio su quei temi (e sono effettivamente pochi) che rappresentano la sfida del suo magistero... insomma Eco mi sembra un pò confuso, forse è invidioso del successo planetario del Papa, con tutti i libri che vende!!!

gemma ha detto...

su che basi Eco discetta di teologia? A ciascuno il suo mestiere...e anche l'umiltà e il rendere semplici le cose per i semplici è un dono, chi non ce l'ha non sa nemmeno cosa sia e non può giudicare chi lo possiede. Mi viene in mente un suo libro, L'isola del giorno prima mi pare si chiamasse, aperto tante volte ma ma mai riuscito a trovare un motivo per finirlo. Quanta boria

Titta ha detto...

è invidioso, non pensava che un Papa diventasse best seller... e allora si attacca alla presunta insufficienza del Papa teologo.... può scambiarsi qualche mail con Follett, avranno di che lagnarsi insieme

Anonimo ha detto...

una risposta ad Eco da Alessandro Gnocchi:

http://www.ilgiornale.it/cultura/il_tuttologo_eco_lezioni_teologia_papa/20-09-2011/articolo-id=546907-page=0-comments=1

Antonio

Anonimo ha detto...

Invidia gloriae comes.
L'invidia compagna della gloria.
Cornelio Nepote (Cabrai, III)
Come l’ombra segue l’uomo, così l’invidia segue la gloria, la fama.

credo,che oltre invidia ci siano altri elementi molto"grossolani e contingenti"criticare e sfottere il pontefice quando se ne parla un pò di più(visita in germania)porti a pubblicizzare le propie fame,cioè:vendita di libri=soldini.
una certa paura dell'efficazia che ha il Papa nel parlare alle persone di qualsiasi ceto,una certa paura del Papa stesso e del suo magistero.
infine un certo narcisismo,cioè permettersi di dare giudizi su tutto,persino indicare la levatura del sapere teologico di qualcuno,come se fosse un esperto di teologia.ma questa alla fine mi pare arroganza.
poi chissà il pensiero del Papa sul relativismo,la lingua batte sul dente che duole,e credo che il professor Eco si voglia autoindicare come un pensatore relativista,un fondatore e ideatore del relativismo...un filosofo insomma,stia sereno Prof.Eco,ho letto in parte i suoi libri(con somma fatica,sono noiosi)lei non è un filosofo,è un letterato,scrive talvolta bene,alla moda,l'ha saputa inseguire,abbellire,formare;un divulgatore insomma,ma di idee di altri,che già nell'800 circolavano.nulla di più,questa volta professore ha rivelato solo un pò di arroganza.
non me ne voglia ha perso una buona occasione per star zitto ed esser elegante,la ringrazio però sta rivelando il suo vero volto,quello dell'invidia e della piccineria.
mas.da Bo

un passante ha detto...

parlar male di papa Ratzinger su un giornale tedesco, in prossimità di un suo imminente viaggio...che occasione di pubblicità! Di questo si tratta, la si prenda per quel che è e non la si ingigantisca, perchè la pubblicità aumenta

Anonimo ha detto...

Peccato! Umberto Eco ha perso un occasione di tacere.
In francese si dice "à chacun son métier et les vaches seront bien gardées" che significa che lo scrittore faccia lo scrittore e non il teologo, il matematica la matematica non il critico musicale o letterario ecc.
Purtroppo assistiamo al fatto oggi che si mette a scrivere una storia di Jesù senza averne le competenze, o criticare secoli di pensiere della Chiesa senza aver letto un righo degli Padri della Chiesa, o peggio crearsi una propria teologia , tipo "Io e Dio" (modestamente).

raimondo ha detto...

Un ampio commento alle dichiarazioni di Eco si può trovare nel mio sito:

https://sites.google.com/site/osservatoriocattolico/

cordiali saluti. raimondo