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Benedetto XVI visto da vicino. Il nuovo libro "Luce del mondo" è una miniera di episodi, pensieri, squarci della vita e dell’anima del Papa (Città Nuova)
Ratzinger anti-abusi,nuove prove (Galeazzi)
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La fede ferita e quella messa ai margini (Marina Corradi)
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L'improvvisa scomparsa della Memor Manuela Camagni e della teologa tedesca Jutta Burgraff. Il ruolo delle donne nella Chiesa (Jose Luis Restan)
Il Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi invierà ai propri membri e consultori una bozza con alcune proposte per la riforma del libro VI del Codice di diritto canonico, base del sistema penale della Chiesa
John Allen: il Vaticano pubblica la "pistola fumante", la prova del fatto che Ratzinger voleva "razionalizzare" le norme penali del codice canonico fin dal suo arrivo a Roma
Pedofilia, il card. Ratzinger aveva chiesto più severità. In tre lettere inedite del 1988 il futuro Papa sollecitava una revisione in senso restrittivo delle garanzie processuali in caso di abusi sessuali (Tg1)
Capitola il New York Times che ammette: il cardinale Ratzinger spinse per una procedura semplificata per punire i preti pedofili nel lontano 1988, ma la sua richiesta non fu soddisfatta. E' la prova più concreta della tolleranza zero del Papa mai pubblicata finora
Il cardinale Ratzinger e la revisione del sistema penale canonico in tre lettere inedite del 1988: Un ruolo determinante (Juan Ignacio Arrieta)
Il tostissimo vescovo Dolan. Così negli Stati Uniti ha vinto il “conservatore” che non s’aspettavano (Rodari)
Dolan, il comunicatore che le canta al NYT (Ferraresi)
Ventisei feriti iracheni ringraziano il Papa (Osservatore Romano)
La domanda sorge spontanea: perchè le tre lettere inedite del card. Ratzinger risalenti al 1988 spuntano solo oggi?
Il Papa decise già nel 2007 (prima degli scandali!) una modifica delle norme penali canoniche che riguardano, tra l'altro, la pedofilia dei sacerdoti (Apcom)
Domani misureremo la professionalità dei media. Verrà data notizia delle prove della tolleranza zero di Joseph Ratzinger sulla pedofilia?
"Luce del mondo", Damian Thompson: il Papa ha messo al centro del suo Pontificato la penitenza per gli abusi di alcuni sacerdoti. Sorprendente e straordinario il libro intervista
Preti pedofili, già nel 1988 il cardinale Ratzinger chiese più severità. Pubblicate tre lettere inedite dell'allora Prefetto della CDF (Agi)
Vaticano: Nuova riforma norme penali, revisione nel segno di Ratzinger. Pubblicate lettere inedite dell’allora prefetto della Congregazione della dottrina della fede (Velino)
Il libro intervista "Luce del mondo" è arrivato in Portogallo. Già esaurita la prima tiratura
Il Papa prega per la Cina. Ecco perché (Tornielli)
Grande folla di fedeli ai funerali di Manuela Camagni, la «Memor Domini» della famiglia pontificia (O.R.)
"Luce del mondo", Peter Seewald: "La Chiesa sta vivendo un'emozionante fase di cambiamento in un contesto di crisi che coinvolge la Chiesa stessa ma anche l'intera società" (Sir)
"Luce del mondo", card. Tettamanzi: "La straordinaria libertà del Papa". Don Costa (LEV): 150mila copie entro Natale solo in Italia (Sir)
Le parole del Papa sul preservativo. Mons. Fisichella risponde ad una lettrice (Oggi)
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APPELLO DEL SANTO PADRE PER LA CHIESA IN CINA
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Il Papa alla Messa di suffragio per Manuela Camagni: ci ha mostrato che chi sta nella memoria di Dio è vivo
Benedetto XVI ha celebrato stamani nella Cappella Paolina una Messa in suffragio di Manuela Camagni, la Memor Domini della famiglia pontificia, scomparsa tragicamente il 23 novembre scorso. Nell’omelia, il Papa ha ricordato con profonda gratitudine la testimonianza di fede, saggezza e carità della laica consacrata e si è soffermato su cosa significhi “memoria di Dio”. Una memoria, ha sottolineato, che non guarda al passato, ma che è segno della presenza viva del Signore nella vita di ogni uomo. Il servizio di Alessandro Gisotti:
“Nella profondità del nostro essere è iscritta la memoria del Creatore”. Riprendendo San Bonaventura, Benedetto XVI ha incentrato la sua omelia sul tema della memoria di Dio, vissuta quotidianamente con gioia dalla Memor Domini, Manuela Camagni. Proprio perché “questa memoria è iscritta nel nostro essere – ha detto il Papa – possiamo ricordarci, vedere le Sue tracce” nel Creato. Una memoria, ha osservato, che “non è solo memoria di un passato, perché l’origine è presente, è memoria della presenza del Signore”:
“E’ anche memoria del futuro, perché è certezza che veniamo dalla bontà di Dio e siamo chiamati ad arrivare alla bontà di Dio. Perciò in questa memoria è presente l’elemento della gioia, la nostra origine nella gioia che è Dio e la nostra chiamata ad arrivare alla grande gioia. E sappiamo che Manuela era una persona interiormente penetrata dalla gioia, proprio di quella gioia che proviene dalla memoria di Dio”.
Tuttavia, avverte il Santo Padre, la nostra memoria, come la nostra esistenza, “è ferita dal peccato”. La memoria di Dio è dunque “oscurata”, “coperta da altre memorie superficiali” che non permettono di andare fino in fondo, fino alla vera memoria. Proprio a causa di questo “oblio di Dio”, è la riflessione del Papa, anche la gioia è coperta, oscurata e la cerchiamo perciò “in diversi luoghi”:
“Vediamo oggi questa ricerca disperata della gioia che si allontana sempre più dalla sua vera fonte, dalla vera gioia. Oblio di Dio, oblio della nostra vera memoria: Manuela non era di quelli che avevano dimenticato la memoria, ha vissuto proprio nella viva memoria del Creatore. Nella gioia della Sua relazione, vedendo la trasparenza di Dio in tutto il Creato, anche negli avvenimenti quotidiani della nostra vita, ha compreso che da questa memoria viene la gioia”.
In quanto Memor Domini, ha detto ancora il Papa, Manuela sapeva che Dio è più forte della morte, è fonte di vita eterna:
“Dio non è un Dio dei morti, è un Dio dei vivi e chi fa parte del nome di Dio, chi sta nella memoria di Dio è vivo, anzi, noi uomini, con la nostra memoria possiamo conservare solo purtroppo un’ombra delle persone che abbiamo amato. Ma la memoria di Dio non conserva solo ombre, è origine di vita: qui vivono i morti, nella Sua vita e con la Sua vita sono entrati nella memoria di Dio che è vita”.
Il Papa ha concluso la sua omelia, sottolineando che nella liturgia rinnovata dopo il Concilio Vaticano II, si canta l’ Alleluja anche nella Messa per i defunti. Noi, ha riconosciuto, “sentiamo soprattutto il dolore della perdita, sentiamo l’assenza, il passato”. Ma, ha aggiunto, la “liturgia sa che noi siamo nello stesso Corpo di Cristo” e viviamo nella memoria di Dio:
“In questo incrocio della Sua memoria e della nostra memoria siamo uniti, siamo vivi e preghiamo il Signore che sempre più possiamo sentire questa comunione di memoria, che la nostra memoria di Dio in Cristo diventi sempre più viva e così possiamo sentire che la nostra vera vita è in Lui e qui siamo tutti insieme”.
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4 commenti:
Sono senza parole. Una testimonianza di amore e di fede. Non riesco a seguirLo. Troppo in Alto per i miei poveri limiti
un'omelia stupenda e profondamente consolante
Cara Raffaella, ti segnalo su Rinascimento Sacro interessante riflessione di don Finotti sul Mistero dell'Avvento.
Straquoto Laura.
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