Benedetto XVI: difendere la libertà religiosa
Auspicata l'abrogazione della legge sulla blasfemia in Pakistan. Critiche anche a Paesi occidentali
Fausto Gasparroni
ROMA
Un «diritto dell'uomo», anzi «il primo dei diritti», che nel mondo oggi è troppo spesso «leso o negato», «messo in discussione o violato». La libertà religiosa, oltre che «via fondamentale per la costruzione della pace», è per Benedetto XVI il primo bene da difendere: per questo, incontrando il Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, ha rinnovato l'appello contro le persecuzioni e le violenze ai cristiani in Medio Oriente, Irak, Egitto, ha chiesto l'abrogazione di leggi come quella sulla blasfemia in Pakistan.
Ma ha puntato anche il dito contro il bando di simboli e feste religiose in Occidente o contro il fatto di imporre la partecipazione a corsi di educazione sessuale.
Ricevendo nella Sala Regia per gli auguri di inizio anno gli ambasciatori dei 178 Paesi che hanno rapporti diplomatici col Vaticano, il Papa, di fronte agli «attentati che hanno seminato morte, dolore e smarrimento tra i cristiani dell'Irak», ha rinnovato alle «autorità di quel Paese e ai capi religiosi musulmani» il suo «preoccupato appello» ad operare affinché «i loro concittadini cristiani possano vivere in sicurezza». E dopo la strage alla chiesa copta ortodossa di Alessandria d'Egitto, ha definito «questa successione di attacchi» come «un segno ulteriore dell'urgente necessità per i governi della Regione di adottare, malgrado le difficoltà e le minacce, misure efficaci per la protezione delle minoranze religiose».
Il Papa ha espresso apprezzamento, sottolineandone «l'attenzione per i diritti dei più deboli e la lungimiranza politica», per l'iniziativa di alcuni Paesi europei – in prima fila Italia e Francia – che hanno chiesto chiesto una «risposta concertata» dell'Ue per la difesa dei cristiani in Medio Oriente.
In più, per quanto riguarda la legge contro la blasfemia in Pakistan, ha invitato espressamente le autorità del Paese «a compiere gli sforzi necessari per abrogarla».
Ratzinger ha toccato anche i casi di violenze nel Sud-Est asiatico e in Paesi africani come la Nigeria. Soffermandosi sulla Chiesa cattolica in Cina, che vive «un momento di difficoltà» a causa dello «stretto controllo, per non dire un monopolio, dello Stato sulla società», ha fatto appello al governo di Pechino affinché «cessino le ambiguità» e «i credenti non si trovino dibattuti tra la fedeltà a Dio e la lealtà alla loro patria».
Ma è anche in Occidente che il Papa vede «altri tipi di minacce contro il pieno esercizio della libertà religiosa». Come la «crescente emarginazione» della religione rispetto alla vita pubblica, come le limitazione all'obiezione di coscienza degli operatori di fronte all'aborto (per questo ha plaudito alla risoluzione del Consiglio d'Europa dello scorso ottobre) o alle adozioni da parte di coppie gay.
Benedetto XVI ha fortemente criticato il bando nei confronti di feste e simboli religiosi in nome del rispetto verso le altre fedi o verso i non credenti, e ha ringraziato i Paesi europei e le istituzioni che si sono associati al ricorso del governo italiano contro la sentenza che proibiva l'esposizione del crocifisso nei luoghi pubblici.
Con riferimento in particolare ad alcuni Paesi dell'America Latina ha stigmatizzato i «progetti di legge che rischiano di creare una sorta di monopolio statale in materia scolastica». E ha detto di vedere «un'altra minaccia alla libertà religiosa delle famiglie», in Paesi europei dove le Conferenze episcopali hanno fatto sentire la loro voce su tale tema (leggi Spagna), «là dove è imposta la partecipazione a corsi di educazione sessuale o civile che trasmettono concezioni della persona e della vita» secondo «un'antropologia contraria alla fede e alla retta ragione».
Mai, secondo Ratzinger, vanno infine giustificati i tentativi di opporre alla libertà religiosa i «pretesi nuovi diritti» – lasciando intendere questioni come l'aborto, le unioni gay, le adozioni omosessuali – «attivamente promossi da certi settori della società, ma che «non sono, in realtà, che l'espressione di desideri egoistici e non trovano il loro fondamento nell'autentica natura umana».
© Copyright Gazzetta del sud, 11 gennaio 2011
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4 commenti:
http://www.corriere.it/spettacoli/speciali/2010/grande-fratello-11/notizie/13esima-puntata_83dfbfe6-1d01-11e0-a4b5-00144f02aabc.shtml
Si sono fatti vivi i fondamentalisti pakistani.
Chissà se e come i giornaloni commenteranno.
http://www.direttanews.it/2011/01/11/fondamentalisti-islamici-del-pakistan-condannano-richiesta-di-papa-ratzinger-su-abrogazione-legge-blasfemia/
Alessia
Ah no!
Ora non hanno piu' il diritto di parlare i nostri giornaloni.
Si occupino di sesso.
R.
Non si lasceranno scappare l'opportunità di criticarlo e metterlo in difficoltà se ne avranno l'occasione.
Alessia
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