domenica 23 gennaio 2011

"Caso Ruby", l'ingrato compito del card. Bagnasco pressato da Cattolici e media (Izzo)

RUBY: L'INGRATO COMPITO DEL CARD. BAGNASCO PRESSATO DA CATTOLICI E MEDIA

(AGI) - Ancona, 23 gen. -

(di Salvatore Izzo)

Si affaccia sul Porto di Ancona la sala che ospitera' domani il "parlamentino della Cei", in trasferta nel capoluogo delle Marche per preparare il Congresso Eucaristico Nazionale che vi si terra' il prossimo settembre.
Ma difficilmente sara' l'azzurro del mare il colore dominante di questa sessione del Consiglio Permanente dell'Episcopato, cosi' come a fare notizia non saranno probabilmente le iniziative in cantiere per la grande kermesse spirituale che portera' qui i fedeli di tutta Italia e il Papa: il card. Angelo Bagnasco, infatti, aprira' i lavori con un nuovo monito riguardo alla condotta morale dei politici, dando voce alla preoccupazione e al fastidio del mondo cattolico per quanto emerge nell'inchiesta giudiziaria che riguarda il premier, sentimenti di fatto indipendenti dalla rilevanza penale dei comportamenti riportati dai media.
Lo ha anticipato nei giorni scorsi lo stesso presidente della Cei dicendo che il Consiglio sarebbe stato il luogo istituzionale per una riflessione sulla vicenda. In settembre, il porporato aveva descritto i vescovi come "angustiati" per quel che capita in Italia.
Dopo le nuove paginate di intercettazioni e le proteste per i metodi degli inquirenti, la situazione e' evidentemente peggiorata e Bagnasco dovra' essere ancora piu' severo: per questo c'e' grande attesa per le parole che dira' domani, anche se prevedibilmente il cardinale stara' bene attento a non prestare il fianco a possibili strumentalizzazioni: non pensa affatto di sostituirsi al Parlamento e al Capo dello Stato per indicare le vie d'uscita dalla difficile situazione presente.
"Tutto d'un tratto s'e' acceso un coro che intima alla Chiesa una possente ingerenza nei fatti della politica italiana", scrive infatti il quotidiano cattolico Avvenire che, senza ovviamente anticipare le parole che dira' il card. Bagnasco sul caso Ruby, ricorda tuttavia che ogni richiamo dei vescovi alla coerenza morale dei politici e' espressione unicamente di "amicizia della Chiesa per l'Italia" e di "una saggezza, che non si puo' mai ridurre a slogan di fazione eppure aiuta a riconoscere cio' che e' bene e cio' che e' male".
Durante i primi secoli, sottolinea il Catechismo della Chiesa Cattolica, "la riconciliazione dei cristiani che avevano commesso peccati particolarmente gravi, per esempio l'idolatria, l'omicidio o l'adulterio, era legata ad una disciplina molto rigorosa, secondo la quale i penitenti dovevano fare pubblica penitenza, spesso per lunghi anni, prima di ricevere la riconciliazione".
Sono passati 1620 anni ma l'ingrato compito di ammonire gli uomini pubblici ad un comportamento moralmente coerente e rispettoso della giustizia rimane dovere dei vescovi cosi' come resta quanto mai attuale la lettera scritta da Sant'Ambrogio all'imperatore Teodosio, che il grande arcivescovo di Milano umilio' pubblicamente per punirlo di una sanguinosa repressione compiuta dai suoi uomini.
"Se all'indomani di cosi' atroce strage, avessi consentito a mantenerti nella mia comunione religiosa, questo - spiego' Ambrogio al 'cristianissimo imperatore' - non avrebbe in nessun modo equivalso all'assoluzione del tuo reato.
E d'altro canto, il risentimento pubblico che di gia' si appunta contro di me, si sarebbe tanto piu' violentemente sferrato, se nessuno avesse proclamato che era assolutamente indispensabile, dopo la colpa, la riconciliazione con Dio.
Il Signore non perdona i nostri peccati se non dopo la penitenza".
"La Chiesa - ha detto da parte sua giovedi' scorso il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato e dunque massimo esponente della diplomazia vaticana - spinge e invita tutti, soprattutto coloro che hanno una responsabilità pubblica in qualunque settore amministrativo, politico e giudiziario, ad avere e ad assumere l'impegno di una piu' robusta moralita', di un senso di giustizia e di legalita'".
Espressioni concordate certamente con Benedetto XVI, dal quale anche il card. Bagnasco dovrebbe aver ricevuto ieri il via libera al testo nel quale, d'altra parte, citera' ampiamente proprio le parole rivolte venerdi' scorso dal Pontefice agli uomini della Polizia di Stato, quando ha denunciato il rischio che nel nostro Paese "le strutture alla base della convivenza non riescano piu' a funzionare in modo pieno" a causa del venire meno del "consenso morale", mentre avanza "un senso di insicurezza, dovuto in primo luogo alla precarieta' sociale ed economica, acuita pero' anche da un certo indebolimento della percezione dei principi etici su cui si fonda il diritto e degli atteggiamenti morali personali, che a quegli ordinamenti sempre danno forza". Sicche' "si affaccia in molti la tentazione di pensare che le forze mobilitate per la difesa della societa' civile siano alla fine destinate all'insuccesso".
Gia' un mese e mezzo fa, aprendo l'Assemblea Cei di Assisi, Bagnasco aveva parlato di "una caduta di qualita', a livello della scena politica, che va soppesata con obiettivita', senza sconti e senza strumentalizzazioni, se davvero si hanno a cuore le sorti del Paese, e non solamente quelle della propria parte. Se la gente perde fiducia nella classe politica, fatalmente - aveva detto - si ritira in se stessa, cade lo slancio partecipativo, tutto diventa pesante e contorto, ma soprattutto viene meno quella possibilità di articolata e dinamica compattezza che è assolutamente necessaria per affrontare insieme gli ostacoli e guardare al futuro del Paese.
In causa qui e' non solo la dimensione tecnicamente politico-amministrativa, ma anche quella culturale e morale che ne è, a sua volta, lo specifico orizzonte.
Questo prende forma nella tensione necessaria tra ideali personali, valori oggettivi e la vita vissuta, tra loro profondamente intrecciati".
"I vescovi italiani sono quanto mai coesi sulle questioni dottrinarie e morali", ha tenuto a far sapere il cardinale Angelo Scola, patriarca di Venezia, rivendicando una sostanziale unita' tra i vescovi quando si tratta di "dare giudizi chiari su questioni dottrinarie e morali". La Chiesa italiana, ha spiegato, "nel rispetto dei propri compiti e senza fare alcuna ingerenza, sceglie di volta in volta i tempi e i modi attraverso i quali comunicare questi giudizi che per noi sono sostanziali e di fondo per orientare i fedeli e per dare il proprio contributo alla vita buona della societa'".
E non si puo' negare che dall'inizio di questa nuovo scandalo sembra superata quella divisione che, come ha scritto nei giorni scorsi Famiglia Cristiana, ha spaccato il mondo cattolico dopo la discesa in campo del Cavaliere.
Le reazioni di questi giorni infatti sono state tutte sulla stessa linea, con l'Avvenire che ha dato voce allo sconcerto dei suoi lettori e l'Osservatore Romano che ha fatto eco al "turbamento" del Capo dello Stato e alla sua richiesta di fare chiarezza nelle sedi appropriate.

© Copyright (AGI)

7 commenti:

Ambrosiano, ma cattolico ha detto...

"Libera nos Domine

dalla CEI!"

"Fa' che la Chiesa torni a proclamare Cristo,
Via, Verità e Vita,
stretta attorno al Papa e a Maria Immacolata!"

Tutto il resto è Mondo!

La Chiesa di Satana si getta nell'agone politico e cerca di coinvolgervi i cattolici!

SAN MICHELE ARCANGELO, intervieni!

Il papa è il mio padre spirituale ha detto...

In questa occasione, se il cardinal Bagnasco è obbligato ad intervenire, faccia una bella lezione sulla distinzione dei poteri voluta da Cristo e sul dovere dei laici e del clero.
Vediamo di non cadere nel laicismo e nel suo similare anche se contrapposto, clericalismo: cioè,
il clero che fa politica e i laici che servono le funzioni in chiesa.

DANTE PASTORELLI ha detto...

La Chiesa ha il dovere di parlare, ma non in momenti di particolare tensione per non esser strumentalizzata da una parte politica che la combatte in tutti i modi sul piano concreto.
Parole imprudenti nella temperie attuale potrebbero costituire un boomerang ed innescare reazioni a catena: la Chiesa ha le sue gatte morali da pelare, anche a Roma. Non vorrei che se ne scovassero altre tenute nascoste per rispetto.

Il papa è il mio padre spirituale ha detto...

I media di tutto il mondo, soprattutto negli Stati Uniti attendono la condanna morale del cavaliere da parte della Chiesa; i politici e i media della nostra opposizione sanno che non possono portare loro stessi avanti battaglie morali, perchè hanno in precedenza sostenuto aborto, eutanasia, unioni omosessuali....
perciò affidano tale incarico a giornali conosciuti come cattolici e si apprestano a fare da cassa di risonanza delle parole della Cei e di Bagnasco.
Il compito è oltre che ingrato, di conseguenze storiche.
Il premier appare come l'ultimo combattente di una battaglia senza speranze.

Anonimo ha detto...

".giudizi..orientare i fedeli e per dare il proprio contributo alla vita buona della societa'".

I vescovi ci diano certezze nella dottrina; proprio quelli che vogliono guidare la vita sociale e politica dei cattolici sono gli stessi che stanno tagliando le radici della certezza della fede con il loro relativismo dottrinale e con la loro mancata e reale obbedienza al Pontefice;

nella vita politica e sociale io so sbagliare da me, senza bisogno della loro guida!

Enzo ha detto...

Visto che i vescovi sono riuniti, perchè non parlano dello scandalo di Famiglia Cristiana che, attraverso il suo teologo diffonde idee VAGHE ed INCERTE sull'Inferno, aumentando lo sconcerto e minando il Deposito della Fede?
Invece di leggere giornaloni mnassonici, leggano il Catechismo della Chiesa Cattolica!
E, giacchè sono insieme, si guardino in faccia e facciano l'esame di coscienza sulla mancanta osservanza sostanziale all'insegnamento della Chiesa e del Santo Padre e sul loro dovere di Pastori di insegnare le Verità.
Parlino di questo, che è il loro VERO campo!
Basta moralismi e chiacchiere inutili.
E' stato detto che renderemo conto delle nostre parole!
Non si prestino parole inutili buone solo per le STRUMENTALIZZAZIONI: tanto, gli stessi che oggi si mostrano amici per scalzare il legittimo governo, appena attuato il piano vi si rivolteranno contro, soltanto i "vescovi" da loro veramente istruiti si salveranno.
Parlano bene della Chiesa oggi? Questo deve far rizzare le orecchie e mettere sull'allarme, vuol dire che si sta operando come vuole il mondo.

Anonimo ha detto...

Le battaglie per le unioni gay, aborto, eutanasia, non sono battaglie amorali, ma rispondono a morali diverse dalla vostra. Si capisce la differenza?