mercoledì 12 gennaio 2011

Entro il 15 gennaio la CDF pubblicherà il decreto che erigerà un "Ordinariato personale per i fedeli e il clero anglicani" in Inghilterra e Galles (Asca)

ECUMENISMO: GB, PRIMO ORDINARIATO. VESCOVI ANGLICANI DIVENTANO CATTOLICI

La nascita ufficiale del primo Ordinariato per gli ex-fedeli anglicani che hanno deciso di tornare al cattolicesimo, frutto della costituzione apostolica di papa Benedetto XVI Anglicanorum Coetibus dello novembre 2009, e' imminente.
Entro il 15 gennaio, sabato prossimo, la Congregazione vaticana per la dottrina della fede pubblichera' il decreto che erigera' un ''Ordinariato personale per i fedeli e il clero anglicani'' dell'Inghilterra e del Galles.
In quella data, infatti, nella Cattedrale di Westminster, tre ex vescovi anglicani verranno nuovamente ordinati preti dal primate cattolico d'Inghilterra, mons. Vincent Nichols, entrando cosi' a a far parte del clero cattolico e diventando i primi membri del nuovo Ordinariato, che permettera' a loro e ai fedeli che vorranno seguirli di conservare alcuni aspetti chiave della loro tradizione anglicana.
I tre ex-vescovi avevano annunciato gia' in novembre la loro volonta' di tornare a Roma usufruendo della possibilita' offerta da papa Ratzinger con Anglicanorum Coetibus. John Broadhurst, Andrew Burnham e Keith Newton, insieme alle mogli di due di loro e a tre suore, sono gia' entrati ufficialmente nella Chiesa cattolica il primo gennaio. Con l'assenso della Santa Sede, saranno ri-ordinati diaconi domani per ricevere poi la nuova ordinazione sacerdotale sabato. La stessa procedura, con tempi ancora da definire, verra' applicata anche per due vescovi anglicani gia' in pensione che aveva annunciato la loro decisione insieme ai tre. Uno di loro, con ogni probabilita' Broadhurst, anche se sposato, potrebbe diventare il primo Ordinario - una carica che anche se aperta a un semplice prete, e' equiparata a quella di un vescovo - e quindi di partecipare di diritto ai lavori della Conferenza episcopale inglese.
Come spiegato da un ampio documento preparato proprio dai vescovi inglesi, a guida dell'Ordinariato deve esserci ''un prete o un vescovo''. Anche se saranno riordinati preti, i due ex-vescovi sposati non potranno pero' diventare vescovi nella Chiesa cattolica finche' la loro sposa rimane in vita.
''Un aspetto chiave dello stabilimento dell'Ordinariato da parte di papa Benedetto - osserva la nota - e' che permette a gruppi di ex anglicani e al loro clero di restare insieme''. ''E' piuttosto innovativo - prosegue il testo - perche' in precedenza gli ex sacerdoti anglicani che erano ordinati nella Chiesa cattolica erano separati dalle loro comunita', anche se alcuni membri di queste diventavano anch'essi cattolici'', e quindi ''e' necessario un calendario diverso per questo nuovo aspetto''. ''Per tale ragione'', afferma la nota, ''le ordinazioni dei primi sacerdoti dell'Ordinariato avranno luogo mentre la loro formazione e' ancora in atto, per permettere loro di guidare le proprie comunita' verso la piena comunione con la Chiesa cattolica''. Per mons. Nichols, arcivescovo di Westminster e presidente della Conferenza dei Vescovi Cattolici di Inghilterra e Galles, quello della nascita del primo Ordinariato per gli ex-anglicani ''e' un momento unico e la comunita' cattolica in Inghilterra e Galles ha il privilegio di partecipare a questo evento storico nella vita della Chiesa universale''. Il presule ha espresso gratitudine per ''la profondita''' della ''ferma, positiva e continua'' relazione esistente tra la Chiesa cattolica e la Comunione anglicana, che e' ''il contesto dell'importante iniziativa di sabato''. In particolare, ha menzionato la ''sensibile leadership dell'Arcivescovo di Canterbury'', che ''riconosce generosamente l'integrita' di quanti cercano di unirsi all'Ordinariato e ha assicurato loro le proprie preghiere''. Per mons. Nichols, Benedetto XVI e' stato chiaro nello spiegare le ''proprie intenzioni'': ''Che l'Ordinariato possa servire alla piu' ampia causa dell'unita' visibile tra le nostre due Chiese, dimostrando nella pratica quanto dobbiamo donarci l'uno all'altro nel servizio comune del Signore''.

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