mercoledì 5 gennaio 2011

L'emergenza educativa nei seminari (Andrea Tornielli)

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7 commenti:

Caterina63 ha detto...

Tornielli dice:

E dunque, senza azzardare improponibili paragoni, la scelta di don Massimo colpisce negativamente, perché decidendo di lasciare la parrocchia e la diocesi per entrare nella Fraternità San Pio X è come se attestasse l’esistenza di due Chiese inconciliabili, rinunciando a lavorare e a impegnarsi per dar spazio e far crescere una certa sensibilità dentro la Chiesa cattolica in comunione con il Papa, seguendo proprio la parola e l’esempio di Benedetto XVI.

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concordo su tutto il suo commento, tranne su questo "aspetto negativo" che è in fondo una legittima INTERPRETAZIONE di Tornielli, ma che potrebbe NON corrispondere al vero dal momento che lo stesso mons. Lefebvre NON ha mai avanzato l'idea di una doppia Chiesa inconciliabile con l'Unica Chiesa....

Nell'interpretazione di Tornielli si fa avanti, invece, una causa falsa che che avrebbe spinto mons. Lefebvre a CREARE E DARE ORIGINE ad una Chiesa parallela... questo dubbio è stato ampiamente chiarito da Cristina Siccardi nel suo meraviglioso libro, recente, "mons. Lefebvre, nel nome della verità"....

La motivazione di questo sacerdote potrebbe essere, invece, generata dal fatto che nella sua Parrocchia NON riusciva a farsi comprendere e non riusciva a farsi seguire....
oppure, semplicemente perchè lui stesso sentiva il bisogno di FREQUENTARE un ambiente che rispondesse maggiormente alla sua sensibilità MISSIONARIA....
Potrebbe esserci una motivazione assai più semplice e legittima che potrebbe invece valorizzare l'aspetto DELL'UNICA CHIESA e la scelta di questo sacerdote di recarsi laddove potrebbe essere la sua missione...

e che riguarderebbe anche...non semplicemente il ridurre la Tradizione alla questione Liturgica, ma di più ad una scelta come in fondo molti sacerdoti fanno passando, per esempio, dall'essere diocesani AD UN ORDINE RELIGIOSO... o viceversa... se qui nessuno se ne meraviglia, perchè puntare sempre il dito in modo quasi NEGATIVO se qualcuno preferisce LAVORARE NELLA CHIESA ATTRAVERSO LA FSSPX ?

Tocca proprio A NOI, ai sacerdoti, ai Laici impegnati, fare in modo che si appianino le divergenze, a mio parere questo Sacerdote ha fatto una scelta LEGITTIMA... e sarà perchè mi piace vedere il bicchiere mezzo pieno, cerco di evitare ogni negatività quando si vuole parlare di gruppi NELLA CHIESA che con fatica e tante umiliazioni, cercano di remare con la Chiesa, DENTRO LA STESSA BARCA....



Santa Epifania di Nostro Signore a tutti!



;-)

Anonimo ha detto...

Caterina,
Tornielli subito prima riportava:
"Se infatti si fosse trattato soltanto di sensibilità liturgica, si può immaginare che don Massimo avrebbe scelto di trasmigrare nella Fraternità San Pietro, dove si celebra l’antico rito, ma che è in piena comunione con il Papa. "

A questo prete della piena comunione con il papa gli importa poco, interessa di piu' il seguire le proprie inclinazioni.
Qui sta' il problema, che sospetto in quest'anno emergera' forte.

Raffaella ha detto...

Sono approdata a questo blog, tramite un rimando di link da parte di Caterina da messa in latino, e così ho avuto modo di leggere l'articolo di Tornielli. Ebbene DISSENTO dall' impostazione e dal messaggio che ha voluto dare, fosse solo perchè ha dato un giudizio temerario nei confronti della decisione di Don Massimo che io conosco personalmente come conosco la sua storia.
Al Tornielli e a tanti altri che in questo momento si arrocano il diritto di giudicare e di affermare ciò che NON gli compete, voglio dire che si pongano di fronte alla realtà dei fatti e che RICONOSCANO in tutta onestà quali che siano gli errori, che oggi (ma non solo oggi) la Chiesa ha commesso accettando dei compromessi che MAI avrebbe dovuto, perchè di fatto ha lasciato in soffitta ben 2000 anni di Magistero.

Si parla di fuga verso i "levebvriani" come di una fuga verso una setta pericolosa fuori dalla Chiesa, non in comunione con il papa. Secondo il Tornielli e quanti come lui, Don Massimo doveva fare un'altra scelta. Chi siamo noi per imporre le scelte altrui? Chi è Tornielli o chi come lui che "suggerisce" ed impone una scelta ad un vero Sacerdote come Don Massimo? e poi internet è cosa meravigliosa se usata con il giusto discernimento e tramite esso, mi sono riguardata il rientro nella Chiesa degli Anglicani, applaudito a più non posso. C'è qualche cosa che NON mi torna ossia gli Anglicani sono stati reintegrati nella Chiesa Cattolica pur NON avendo accettato alcuni Concili Dogmatici (che ben sappiamo il VALORE che essi hanno), ma appunto reintegrati perchè hanno accettato l'ultimo concilio ossia il vaticano secondo che NON E' Dogmatico. Quello che non mi torna E' il fatto che pur avendo ( gli anglicani) questa storia alle spalle si continua a denigrare chi invece come la S. Pio X (fondata da Mons. Lefebvre), si è opposta prorio a quel concilio NON Dogmatico, e per cui si dice che non è in comunione con la Chiesa.
Fatemi capire con ciò, il vaticano secondo sarebbe il lasciapassare per essere in comunione con il Papa e con la Chiesa, mentre poco importa (anzi forse è meglio) non accettare alcuni degli altri Concili Dogmatici? .... se le cose stanno così allora la Barca di Pietro forse ha delle falle pericolose a cui bisogna rimediare, ma la notizia di un nuovo incontro ad Assisi mi lascia l'amaro in bocca considerando i danni dei precedenti.

Raffaella ha detto...

Scusate ancora la mia indebita intromissione ma a scanso di equivoci metterò i due commenti che ho lasciato su il blog di Messa in Latino a proposito di Don Massimo:

1) commento:

Raffaella
Caro Don Massimo, io e mio marito ti vogliamo un SACCO DI BENE!! Siamo molto onorati di avere conosciuto un Sacerdote con la S maiuscola quale tu sei. Sappiamo quanto amore hai per la Chiesa e quanto amore avevi per i tuoi parrocchiani, infatti noi un po’ li invidiavamo. Sappiamo delle preoccupazioni che provavi per i giovani, che erano a digiuno di Dio e provavi molta pena per loro.

Questa, è via via aumentata dopo che ti sei reso conto delle difficoltà che incontravi, quando insegnavi il catechismo. Tu dovevi sottostare alle direttive di certe “catechiste” che avevano la pretesa di insegnarti come fare il Sacerdote. Certo!! ... Non si può far catechismo alla “vecchia maniera”, ossia raccontare storie dei Santi, pregare come Dio comanda, no!! Ora si deve disegnare fare cartelloni, predicare lo spirito vaticanosecondista di Assisi, altrimenti sei un eretico!!! Perciò CAPISCO la tua scelta di lasciare l’insegnamento anche se ti era stato riproposto, perché non si può litigare davanti ai bambini .... meglio lasciare stare.

Hai arricchito l'abitazione che ti hanno assegnato (sopra al bar) con un bellissimo portoncino d’entrata con l’Effige dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria. Ti arrangiavi in tutto, lavare stirare e ti preparavi anche da mangiare, non volevi essere di peso ad alcuno, proprio come S.Paolo.

Caro Don Massimo noi ti ricorderemo nelle nostre povere preghiere e tu prega per noi!!

Sia Lodato Gesù Cristo.

2) commento:

Raffaella
Ricordo anche, quando andavamo a fargli visita, non vedeva l'ora di celebrare la S. Messa in Latino ( dopo aver assolto ai suoi doveri di parroco) e la celebrava per noi solo, ci faceva anche l'omelia. Era emozionante vederlo salire all'Altare preparato secondo il S. Rito e Don massimo si illuminava! Vedendo che noi non eravamo tanto esperti nel rispondere, ci regalò un cd preparatorio alla S. Messa Tridentina. Ora quel cd per noi è talmente prezioso che non ha eguali.
Don Massimo soffriva molto tutto il contesto diocesano e certa freddezza nei suoi confronti.
In diocesi sapevano delle sue "tendenze" tradizionaliste e per cui l'hanno relegato il più distante possibile. Don Massimo era il sacerdote più lontano della diocesi di Vicenza. Sacerdote dal cuore grande generoso, caratterizzato di una dolcezza materna nei confronti dei ragazzi. Quando vedeva un suo piccolo parrocchiano gli andava incontro come un papà. Nonostante ciò, quando qualcuno/a non poteva fare ciò che voleva in parrocchia (come ai vecchi tempi dell'altro sacerdote) ...allora gli facevano capire che lui era peggiore del parroco precedente. Comunque Don Massimo non si è MAI permesso di criticare i suoi parrocchiani, anzi aveva capito che in fondo non era tutta colpa loro, ma dello spirito nefasto della "nuova teologia protestante" vaticanosecondista.

Grazie per avermi concesso di scrivere la mia testimonianza.

Raffaella ha detto...

come mai non è stato pubblicato il mio ultimo commento dove postavo la mia testimonianza riguardo Don Massimo?

Raffaella ha detto...

Perche' non posso stare 24 ore su 24 al pc :-)
R.

Raffaella ha detto...

Grazie infinite Raffaella!!

Porti pazienza, ma io non sono abituata a scrivere sui blog e quindi non so' come funziona.

Buon Anno e tante belle cose.