venerdì 7 gennaio 2011

Natale russo-ortodosso: silenzio sul martirio, voce ai valori patriottici. Nell’omelia del Patriarca Kirill nessun riferimento alla persecuzione dei cristiani

RUSSIA

Natale russo-ortodosso: silenzio sul martirio, voce ai valori patriottici

di Nina Achmatova

Nell’omelia del Patriarca nessun riferimento alla persecuzione dei cristiani, richiamo alla preghiera per “l’unità nazionale” e la “patria”. A messa anche il presidente Medvedev e il premier Putin.

Mosca (AsiaNews)

Oltre 150 milioni di fedeli, circa 30mila chiese e 800 monasteri russo-ortodossi in 60 Paesi nel mondo festeggiano oggi il Natale. A Mosca il Patriarca Kirill ha celebrato ieri notte la tradizionale liturgia della Veglia nella cattedrale di Cristo Salvatore alla presenza di migliaia di fedeli persone e del presidente della Federazione russa DmitriMedvedev. In tutto, circa più di 11 mila fedeli hanno preso parte alle liturgie nella capitale. Il premier Vladimir Putin, come di tradizione, ha partecipato alla messa di Natale in una chiesa di provincia.
I russo-ortodossi festeggiano il Natale secondo il calendario giuliano. Questo è “in ritardo” di 13 giorni rispetto al gregoriano, adottato da cattolici, protestanti, alcuni ortodossi - come il Patriarcato ecumenico - e mondo laico. Il 7 gennaio in Russia segna la fine dell’astinenza da carne, dolci e alcolici, iniziata il 28 novembre, ed è festa nazionale.
Si tratta di un giorno di massima allerta, dopo i recenti allarmi per attacchi terroristici contro i cristiani in tutto il mondo e specialmente i copti in Egitto: a garantire la sicurezza sono stati mobilitati 7mila agenti solo nella capitale. Tutti i luoghi di culto ortodossi in città, 286 tra chiese e monasteri, sono stati passati al setaccio da unità cinofile, dislocate anche nelle principali stazioni della metropolitana.

Kirill e il silenzio sui copti

Anche se i media non ne parlavano, c’era attesa per l'omelia del patriarca Kirill alla luce del sanguinoso attentato di Capodanno contro la chiesa copta di Alessandria d'Egitto. Nel suo tradizionale augurio per la vigilia del Natale ortodosso, Kirill non aveva fatto alcun riferimento all'attacco in cui sono morte 23 persone il 31 dicembre. Il 3 gennaio, tuttavia, in una lettera al papa copto Shenuda III, il Patriarca aveva espresso il suo sostegno spirituale alla comunità auspicando che «i terroristi siano trovati e puniti in modo adeguato». Ma anche nell’omelia di ieri notte non vi è stato riferimento ai fratelli copti. Il Patriarca ha preferito puntare l’attenzione sulla necessità di pregare per valori come la “patria”, “l’unità della nazione” e “l’anima cristiana”. Ha sottolineato, poi, che la gente “forse ora come mai ha bisogno dell’aiuto di Dio, del Suo amore e della Sua misericordia”. “Crediamo e sappiamo che in risposta alle nostre preghiere, alla nostra fede sincera, Dio entra nella vita dell’uomo, lo sostiene per mano, ne rafforza la mente e l’animo e il corpo”.

Politica e fede

I valori a cui ha fatto richiamo il Patriarca sono anche quelli cari al Cremlino. Il Natale è, soprattutto nell’ultimo decennio putiniano, anche un momento di incontro tra potere politico e vertici ecclesiastici. Che non perdono l’occasione di ribadire alla nazione la collaborazione sempre più stretta che li lega, nel nome di una Russia forte e unita.
Medvedev era presente con la moglie Svetlana nella cattedrale di Mosca, dove ha scambiato auguri e regali con Kirill. Poche ore prima aveva fatto gli auguri a tutti i cittadini russi via Twitter. “Il Natale ci porta ai valori senza tempio dell’amore e della bontà - ha detto il presidente – questi sono serviti nei secoli a rafforzare i valori morali e l’unità del popolo russo”. “Questi valori anche al giorno d’oggi sono le fondamenta su cui la nostra società può costruire lo sviluppo di una Russia pacifica e costruttiva”.
Il premier Putin, invece, ha partecipato in prima fila alla liturgia natalizia nella chiesa del Velo protettore della Madre di Dio nel villaggio di Turginovo, nord di Mosca, nella regione di Tver, la zona d’origine dei genitori.

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Beh, e' un po' troppo comodo lasciare che sia solo Benedetto XVI a parlare...
R.

9 commenti:

mariateresa ha detto...

forse vendono i pannoloni anche in Russia oppure in Russia vale il famoso adagio "ognuno per sè e Dio per gli altri".

gemma ha detto...

ecco...a proposito di divisioni fra i cristiani. Preferisco il mio Papa "impiccione"

sonny ha detto...

Ciao a tutti. Straquoto Mariateresa e Gemma. Al nostro Benedetto non mancano di sicuro gli "attributi" ( ehm.. se mi è consentito)

Anonimo ha detto...

E mie care, mica tutti sono come il nostro Benedetto. Inoltre, neppure la Russia è un esempio di pluralismo religioso, basti pensare agli ultimi avvenimenti che hanno visto la restituzione agli ortodossi di una chiesa cattolica e all'accusa di proselitismo che ogni due per tre viene rivolta al cattolici.
http://www.scribd.com/doc/45713593/La-Santa-Alleanza-tra-Putin-ed-il-Patriarca
Alessia

sam ha detto...

Mi unisco volentieri al coro!
@Sonny :-D))))

sonny ha detto...

O.T x Alessia.
Siccome sto recuperando un po' di arretrati, ho letto una magnifica notizia che ti riguarda,cara prossima nonnina e volevo mandarti un grande abbraccio virtuale. Auguri di cuore!

Anonimo ha detto...

Grazie, Sonny cara :-))
Alessia

Anonimo ha detto...

avevo più speranze per kirill, ma mi sembra sempre più attaccato al binomio chiesa ortodossa -stato russo=putin. Di ieri la notizia che lo stato restituirà alle chiese ortodosse tutte le proprietà confiscate dalla rivluzione, dei beni cattolici nessun accenno. Non a caso tutte le altre chiese ortodosse sono molto più aperte al dialogo e a riconoscere il primato petrino.
Già di per se il tanto reclamato primato russo lo trovo disdicevole e anticristiano, da sempre il primato spetta a costantinopoli, ma poiché in russia c'era l'impero sovietico e oggi costantinopoli non pesa più tanto, il primato se lo tiene lui e provassero a dire qualcosa le altre chiese sorelle, tutte deboli proprio a causa del regime russo. inutile ingannarci i termini sono questi. io farei come con l'islm: dialogherei con chi vuole dialogare, ben venga pergamo costantinopoli romania, mosca non vuole? pazienza resterà sola.

Max

Anonimo ha detto...

Caro Max,
a riconoscere il primato petrino non c'e fretta per nessuna chiesa bizantina, per essere chiari! Nel dialogo teologico loro vogliono discutere solo nel quadro del primo millenio... Pero, dico io, quando, nel primo millenio? Prima di Costantino? Dopo Costantino? E dopo Costantino... tra quali confini? Fino a Calcedonia? Dopo Calcedonia? Non e chiaro per loro. C'e un libro, dalla Citta Nuova Editrice, editato dal cardinale Kasper, Il ministero petrino - cattolici e ortodossi in dialogo, aparso nel 2004. Li ci sono dei lavori di un convegno cattolico-ortodosso. Si danno delle relazioni nostre e loro e un riassunto delle discussioni. A una certa pagina, si dice che la parte ortodossa (non si da mai l'autore dell detto) ha chiesto se il primato romano DEVE assolutamente stare su Pietro... Non possiamo trovare altro fundamento? Certo, sono dei vescovi, anche patriarchi piu aperti verso i cattolici... Ma per quale motivo? L'unita della Chiesa oppure i soldi che vengono dai nostri vescovi che pensano che cosi possono spingere il dialogo? Tanti sono gli aiuti dati alle chiese ortodosse, materiali, possibilita di studiare per i preti ortodossi nelle scuole cattoliche. Pero, tornando a casa, sono gli stessi. E se, magari un patriarca puo essere anche piu aperto sinceramente... ha nella costola Il Santo Sinodo... Per quanto riguarda i russi... loro da secoli hanno proclamato che sono la Terza Roma e la quarta non ci sara piu. Anche dal inizio del patriarcato ruso, nel 1589, Boris Godunov ha sequestrato il patriarca ecumenico Geremia III Trannos forzandogli la mano per CONSACRARE come patriaca Giobbe. In vano ha cercato di spiegare Geremia che un patriarca non si consacra, essendo lui gia vescovo... Il patriarca Giobbe e stato CONSACRATO patriarca. E cosi abbiamo nel sacerdozio non solo il diacono, il prete e il vescovo, ma anche IL PATRIARCA DI MOSCA! Questo per vedere un po come stanno veramente le cose. Pero... Dio e piu grande anche di Boris Godunov! E se l'incontro tra il Papa e Kirill avvera, non sappiamo se non avvera qualcosa di vero, di buono e di bello!
S.