venerdì 11 febbraio 2011

Biglietti in vendita per un posto in piazza San Pietro per la beatificazione di Papa Wojtyla. Il Vaticano: nessun ticket, l’accesso sarà libero a tutti (Galeazzi)

Questo articolo e' molto importante.
Bene ha fatto il Vaticano a precisare che l'accesso alla Piazza sara' libero perche' il mondo e' dei furbi e non si puo' escludere che qualcuno ne approfitti. Spesso capita di sentire di biglietti venduti a prezzi astronomici. Occorre vigilare in modo da prevenire, per quanto possibile, le truffe.

R.

L’assalto dei mercanti per Wojtyla beato

Biglietti in vendita per un posto in piazza San Pietro Il Vaticano: nessun ticket, l’accesso sarà libero a tutti

GIACOMO GALEAZZI CITTÀ DEL VATICANO

Biglietti «on line» per Wojtyla beato. Nonostante fin dall'annuncio della beatificazione, il mese scorso, la Santa Sede abbia chiarmente comunicato che la partecipazione all'attesissimo evento sarà aperta a tutti i fedeli, su Internet si raccolgono prenotazioni per la cerimonia del 1˚ maggio. Sui siti di operatori turistici internazionali (per esempio www.vaticancitytours.com) campeggiano i «papal beatification ticktes», malgrado il Vaticano abbia messo in chiaro ufficializzato che non ci sarà nessun biglietto di invito. E che quindi non sia necessaria alcuna prenotazione. A differenza, infatti, di quanto accade generalmente per le grandi cerimonie religiose, il 1˚ maggio piazza San Pietro sarà completamente libera a chiunque intenda partecipare alla cerimonia.
Lunedì prossimo il comitato misto Vicariato-Campidoglio, presieduto dal cardinale Vallini, si riunirà a San Giovanni in Laterano per fissare, con Prefettura e Questura, gli aspetti organizzativi dell'accoglienza dei due milioni e mezzo di pellegrini attesi a Roma. Intanto però c'è chi sta allestendo una ricezione «alternativa» dei devoti di Giovanni Paolo II alla solenne messa nel corso della quale Benedetto XVI eleverà agli onori degli altari il suo predecessore. In risposta alla e-mail inviata alla sezione del sito «reservation only» di Vaticantours si riceve la comunicazione che «si forniranno precisazioni non appena la Santa Sede avrà deciso riguardo ai biglietti». In realtà, il Vaticano quella decisione l'ha già presa da un mese ed è appunto che il 1˚maggio non servirà alcun biglietto. Iniziative come questa suscitano indignazione tra le Sacre mura, dove si condannanoi tentativi di confondere i fedeli. «Cose del genere accadono perché i "mercanti del Tempio" sono sempre svegli,e colgono ogni occasione, ovunque e dovunque, per alzare l'idolo unico del denaro - commenta il teologo Gianni Gennari -. Ha fatto benissimo la Santa Sede a dichiarare "Urbi et Orbi" che non ci sono biglietti per nessuno, salvo i concelebranti e gli ospiti di Stato. Così nessuno potrà fare il finto ingenuo del "villaggio globale", sia a Roma che nel mondo». Evidentemente, però, non è bastato. «Certo che 2 milioni e mezzo di pellegrini in arrivo fanno gola - osserva Gennari-. Se è vero che in giro per Internet certi pirati chiedono anche 200 euro solo per il posto in piazza, senza poter assicurare nulla e facendo finta di tutto, le cifre sono gigantesche, e la Finanza, in ogni paese, e anche qui, dovrebbe già poter intervenire con durezza, se pare siano noti anche i numeri telefonici dei "mercanti". E questo va ben al di là del primo maggio e del Beato Karol».
Gli esempi di sfruttamento «commerciale» della devozione non mancano, del resto.
Prosegue Gennari: «Ho tra le mani un depliant che mette insieme il “Bingo cantato” da “giocare insieme a Sorrento” e la “visita del Santuario di Pompei” a 59 euro, “La Madonna di Medugorje (sic!) cuore del misticismo” “a soli 248 euro” insieme con “shopping e relax individuale”, e poi “Lourdes, Barcellona” ecc. “a soli 580 euro”, ma anche “l Teatro Petrolini” a 15 euro». Devozione popolare?
Devozione popolare? «Non discuto, ma è certo una devozione popolare messa nel mucchio con tante altre cose di gusto discutibile e che dal punto di vista ecclesiale da prendere con le molle, anzi con i guanti sanitari», protesta Gennari.
Che tutto diventi «preda» di spettacolo e businnes, «oggi e qui», è quasi inevitabile. «In qualche modo lo siamo tutti - evidenzia il teologo - si tratterebbe sempre di mantenere l'equilibrio tra fede e superstizione, tra devozione e idolatria, tra promozione religiosa e affari. Immagino lo sguardo, tra severo e ironico, pungente e penetrante, con cui Lui sarebbe capace di guardare i mercanti fuori, e qualche indegno agente dentro... Ciò non toglie che tanta gente che arriverà sarà mossa da affetto e venerazione, nella giornate di festa e speriamo di sole. Tutto passa, le cose vere restano».

© Copyright La Stampa, 11 febbraio 2011 consultabile online anche qui.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi viene da fare delle considerazioni acidissime, meglio vada a prendermi un maalox.
Alessia

euge ha detto...

E' iniziata la Kermesse.................. sembra di assistere ai giorni antecedenti ad un concerto rock....... Bah!

Cirifischio75 ha detto...

Care amiche condivido i vostri post................ ed aggiungo che non oso neanche immaginare quale paccottiglia saranno capaci di tirare fuori tutti i negozietti sparpagliati intorno a San Pietro per non parlere degli ambulanti che vendono rosari proprio all'ingresso della piazza! Fra l'altro, qualcuno dovrebbe sapere che girano pezzi di stoffa attaccati su cartonicini artigianali spacciati per reliquie!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!