mercoledì 9 febbraio 2011

Giorno del Ricordo dell'esodo giuliano-dalmata. Oggi Santa Messa presso la Basilica di San Marco a Piazza Venezia (Roma)

Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:

Oggi, 9 febbraio alle ore 18,30, presso la Basilica di San Marco a Piazza Venezia, si celebra la S.Messa per il Giorno del Ricordo.
Officia S. E. mons. Alessandro Plotti, vescovo emerito di Pisa accompagnato dal Coro polifonico di Ciampino.
Domani, 10 febbrario, dalle ore ore 10, cerimonie all'Altare della Patria e al Campidoglio con il sindaco Alemanno e altre autorità. Testimonianze dirette degli esuli.


Chi puo' non faccia mancare la sua adesione!
R.

3 commenti:

Guido ha detto...

Partecipiamo volentieri ma spero ci sia anche una messa per ricordare gli Sloveni e i Croati cattolici massacrati dal nazionalfascismo italiano...e furono migliaia!
Preghiamo per tutti.

Guido ha detto...

E' stata una cerimonia commovente e bellisssima .Lì nella Basilica che fu cappella degli Ambasciatori della Serenissima presso la Santa Sede e che ricorda le glorie di Venezia non può che crescere il rimpianto per la scomparsa dello Stato più grande e saggio che l'Italia abbia mai avuto.
Mille anni di dominio hanno assicurato tutela agli istrianie ai dalmati sia italiani che slavi.Son stati sufficienti trent'anni di questa Italia Liberale(sic!) fascista,savoiarda anticlericale per distruggere tutto e annientare la cultura e il nome italiano in quelle zone!
Preghiamo per tutti perché il Signore ci dia lo spirito del perdono e della pace e perché nel Suo Nome tutti possano incontrarsi come fratelli amati.

Anonimo ha detto...

L'esodo giuliano-dalmata è in minima parte giustificabile con i crimini commessi dal fascismo, di cui comunque furono vittime anche gli italiani della costa orientale. Gli italiani cominciarono ad essere cacciati dalla Dalmazia non appena arrivò l'Austria (1814) che appoggiava apertamente gli slavi, come fece notare anche Giusti nella poesia Sant'Ambrogio.Già nel 1869 furono uccisi 19 marinai italiani a Sebenico, Con l'avvento del Regno jugoslavo in Dalmazia, i dalmati delle varie città si rifugiarono sia in Italia che a Zara. In Istria dove gli italiani autocotoni erano maggioranza e doveanche gli slavi non volevano finire sotto la Jugoslavia, dopo la fine della II guerra mondiale, i massacri continuarono, come il martirio del Beato Francesco Bonifacio e quello del servo di Dio Miro Bullessich.Tant'è che non fu permesso agli istriani di esprimersi con un referendum e che molti di etnia slava esodarono come quasi tutti gli italiani. Sono stata di recente ad una cerimonia presso l'Ambasciata croata di Roma presso la S.Sede e l'ambasciatore espresse apertamente la propria grande soddisfazione perché i croati sono riusciti in poco più di un secolo ad avere la sovranità sull'Adriatico orientale ed essere in pratica l'unico popolo slavo ad avere un mare caldo e fruibile tutto l'anno, senza nemmeno avere i Dardanelli da superare.Eufemia