domenica 6 febbraio 2011

Il Papa: l’Egitto ritrovi pacifica convivenza, nell’impegno condiviso per il bene comune (AsiaNews)

VATICANO

Papa: l’Egitto ritrovi pacifica convivenza, nell’impegno condiviso per il bene comune

All’Angelus Benedetto XVI, ricordando la prossima Giornata mondiale del malato, esorta tutti gli operatori sanitari a riconoscere nel malato “prima di tutto una persona, alla quale donare tutta la solidarietà e offrire risposte adeguate e competenti”. Le nuove generazioni di sanitari siano portatrici di una rinnovata cultura della vita.

Città del Vaticano (AsiaNews)

Una preghiera perché l’Egitto ritrovi la pacifica convivenza, una esortazione a chi opera nel mondo dela sanità a guardare al malato prima di tutto come una persona bisognosa di aiuto e solidarietà e l’auspicio che “le nuove generazioni di sanitari siano portatrici di una rinnovata cultura della vita” sono gli argomenti che Benedetto XVI ha toccato nelle parole rivolete alle 30mila persone presenti in piazza san Pietro per la recita dell’Angelus.
Ricordando che il prossimo 11 febbraio, giorno dedicato alla Vergine di Lourdes, si celebra la Giornata mondiale del malato, il Papa ha detto che “essa è occasione propizia per riflettere, per pregare e per accrescere la sensibilità delle comunità ecclesiali e della società civile verso i fratelli e le sorelle malati. Nel messaggio per questa Giornata, ispirato ad una espressione della Prima Lettera di Pietro: “Dalle sue piaghe siete stati guariti” (2,24), invito tutti a contemplare Gesù, il Figlio di Dio, il quale ha sofferto, è morto, ma è risorto. Dio si oppone radicalmente alla prepotenza del male. Il Signore si prende cura dell’uomo in ogni situazione, condivide la sofferenza e apre il cuore alla speranza. Esorto, pertanto tutti gli operatori sanitari a riconoscere nell’ammalato non solo un corpo segnato dalla fragilità, ma prima di tutto una persona, alla quale donare tutta la solidarietà e offrire risposte adeguate e competenti”.
In questo contesto, Benedetto XVI, prendendo spunto dalla odierna celebrazione, in Italia, della “Giornata per la vita” ha espresso l’auspicio che “tutti si impegnino per far crescere la cultura della vita, per mettere al centro, in ogni circostanza, il valore dell’essere umano. Secondo la fede e la ragione la dignità della persona è irriducibile alle sue facoltà o alle capacità che può manifestare, e pertanto non viene meno quando la persona stessa è debole, invalida e bisognosa di aiuto”. Sullo stesso tema, dopo la recita della preghiera mariana, salutando una delegazioni delle facoltà di medicina e chirurgia delle università di Roma, ha detto che “quando la ricerca scientifica e tecnologica è guidata da autentici valori etici è possibile trovare soluzioni adeguate per l’accoglienza della vita nascente e per la promozione della maternità. Auspico che le nuove generazioni di sanitari siano portatrici di una rinnovata cultura della vita”.
Ancora dopo l’Angelus, infine Benedetto XVI ha affermato di seguire “con attenzione” in questi giorni, “la delicata situazione della cara nazione egiziana. Chiedo a Dio - ha concluso - che quella Terra, benedetta dalla presenza della Santa Famiglia, ritrovi la tranquillità e la pacifica convivenza, nell’impegno condiviso per il bene comune”.

© Copyright AsiaNews

Nessun commento: