martedì 11 gennaio 2011

Egitto richiama l'ambasciatore presso il Vaticano. No comment della Santa Sede

CRISTIANI: EGITTO RICHIAMA AMBASCIATORE IN VATICANO, NO COMMENT S. SEDE

(ASCA-AFP) - Il Cairo, 11 gen - L'Egitto ha deciso di richiamare il proprio ambasciatore presso la Santa Sede dopo le dichiarazioni di papa Benedetto XVI sull'attentato ai cristiani copti, viste come una ''interferenza''. Lo ha annunciato il portavoce del Ministero degli Esteri egiziano, sottolineando le ''nuove affermazioni provenienti dal Vaticano e riguardanti l'Egitto, che riteniamo una inaccettabile interferenza con le nostre questioni interne''. Dalla Santa Sede e' giunto solo un no comment. ''Non ho niente da dire'', ha dichiarato all'AFP padre Federico Lombardi, portavoce della sala stampa vaticana. Un'altra fonte del Vaticano ha confermato la notizia, aggiungendo tuttavia che non si tratta di ''una rottura delle relazioni diplomatiche''.

Asca

Bene! Se un Paese richiama L'ambasciatore perche' il Papa ha detto la verita', sappiamo che cosa aspettarci.
R.

13 commenti:

gemma ha detto...

hanno aspettato la reazione dell'Europa. Hanno visto qual'è stata e hanno agito

gemma ha detto...

aggiungerei che questo, in questo momento, da parte dei paesi islamici moderati (???) e dell'Europa significa dare ragione ai fondamentalisti e rafforzarli

mariateresa ha detto...

sono d'accordo con Raffaella. Sono d'accordo con Gemma.
I cristiani sono soli in Egitto(e magari fosse solo lì).
Naturalmente ci sarebbe altro da dire per esempio su tutti gli appoggi editoriali che troverà il governo egiziano che, comunque dà prova di grande debolezza.
Benedetto è un uomo molto coraggioso.Speriamo che almeno gli USA diano una mano alla Santa sede perchè aspettarselo dal papa copto è come aspettarsi una proposta di matrimonio dal principe Carlo d'Inghilterra.

Anonimo ha detto...

bravissima gemma!inizio a pensa a un non expedit per i cattolici riguardo all'europa

Max

Anonimo ha detto...

Intanto proprio in Egitto ucciso un altro Cristiano. Altri 3 feriti.

http://it.reuters.com/article/topNews/idITMIE70A0D920110111

Alberto

Alice ha detto...

Dal Corriere:
"Abul Gheit ha respinto tutti i tentativi di fare propaganda su quello che viene chiamata la protezione dei cristiani in Medio Oriente, partendo dal crimine di Alessandria». Zaki ha aggiunto che nella lettera il ministro si concentrava sulla «preoccupazione dell'Egitto di evitare l'escalation dello scontro e delle tensioni per motivazioni religiose». Il ministro ha anche parlato della volontà dell'Egitto di puntare al dialogo, incitando «i responsabili del Vaticano ad evitare di evocare gli affari interni egiziani nelle loro dichiarazioni e nei loro contatti con certi paesi europei"


http://www.corriere.it/esteri/11_gennaio_11/strage-chiesa-ambasciatore-vaticano_a29de908-1d92-11e0-8ba9-00144f02aabc.shtml

un passante ha detto...

mi pare che la conclusione dell'occidente sia che forse ai tempi del terzo reich aveva ragione Pio XII, a mantenere il suo dissenso nel silenzio: Voglio vedere come ci si opporrà ancora alla sua beatificazione

E mi chiedo, perchè il governo egiziano non l'ha ritirato prima? Penso anch'io abbia colto al volo l'occasione del dissenso "sessuale" dell'Europa
Quanto mi vergogno di quest'Europa

gemma ha detto...

Giuda ha avuto i suoi trenta denari, mi chiedo cosa ottiene l'Europa

Raffaella ha detto...

Grandissimo Passante!
R.

realista ha detto...

il nunzio in Egitto, Fitzgerald, non è mai stato in sintonia con Benedetto XVI ed è stato mandato lì dopo la rimozione dal pontificio consiglio interreligioso. Di fatto in Egitto è come se Benedetto XVI non fosse rappresentato, perchè il nunzio sta più dalla parte dell'Imam che non dalla sua e questo secondo me non lo aiuta nella divulgazione del suo messaggio. Come può spiegare le intenzioni di Benedetto XVI chi per primo non lo capisce?
Io capisco l'innamoramento e l'ubriacatura per il principio di Assisi. Tutto emozionante, bello e coreografico, ma non ha impedito i fondamentlismi che sono arrivati prima che Benedetto XVI diventasse papa, in piena fioritura dialogica. Possibile che non si riesca a capire che forse quello spirito non va negato ma sicuramente rivisto, corretto e superato? Le mani tese l'Imam non deve protenderle solo se lo si asseconda. E nessuno può parlare ai musulmani meglio di lui, perchè isolare e scaricare così il papa se davvero vuole dialogare? La verità è che alla fine le frange integrali finiscono col dirigere le intenzioni di tutti. E laddove i capi religiosi vengono eletti dal governo, il concetto stesso di libertà religiosa non può che essere molto diverso da come lo intendiamo noi

Anonimo ha detto...

Gli egiziani se la son presa un pochino anche con Sarkozy, ma col Papa hanno gioco facile. Per quel che serve il Vaticano potrebbe anche chiudere la nunziatura in Egitto. Eufemia

Raffaella ha detto...

Concordo.
Il nunzio in Egitto potrebbe benissimo essere congedato.
R.

gemma ha detto...

a proposito del famoso dialogo. Forse presupporrebbe anche migliore conoscenza dell'altro. E chi conosce la figura del papa cattolico, dovrebbe sapere che la chiesa che rappresenta è universale, senza frontiere, che il papa interviene a difesa del romano come dell'egiziano o del cinese o dell'australiano. E chi lo rappresenta in loco dovrebbe magari provare a spiegarglielo, tra un incontro cordiale e l'altro. Non è ingerenza, è solo cura del gregge universale. Questi pensano che siccome vive in Italia il Papa dovrebbe parlare solo per ciò che accade in Italia?
Non molto diversa come concezione da chi in Italia vorrebbe che parlasse solo per il Vaticano, immigrazione ed ecologia a parte. C'è un filo sottile che unisce imam, governo cinese e alcuni politici e opinionisti europei ed è l'antipapismo, e fa si che i primi restino immuni da ogni intento di critica. Quando non ci sarà più Ratzinger come nemico denominatore comune, magari si sveglieranno ma nel frattempo avranno perso per strada i contenuti, un pò come accade all'opposizione a Berlusconi
Resta il fatto che se dopo l'eccidio il papa non avesse detto nulla, sarebbero tutti a condannarlo per aver taciuto.