lunedì 17 gennaio 2011

La santità vive nella storia: così Benedetto sfida i critici di Giovanni Paolo II (Lucio Brunelli)

Clicca qui per leggere l'interessantissimo commento di Lucio Brunelli.
Per me resta problematico distinguere l'uomo dal Papa e vorrei che ORA si desse atto a Papa Benedetto delle grandi riforme che sta attuando. Mi rendo conto, pero', che ci vuole tempo. Forse sarebbe stato piu' semplice se per la beatificazione si fosse atteso ancora qualche anno, ma non spetta a noi giudicare ma solo cercare di comprendere. Ringrazio di cuore Brunelli per la sua onesta' intellettuale nel parlare dei due Pontificati senza privilegiarne uno a discapito dell'altro. Molto istruttiva la lettura del commento.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Un sant'uomo, un grande cristiano può dimostrarsi un Papa imprudente. Inutile negare che la sua lunga disabilità gli abbia impedito di occuparsi dei gravi problemi della Chiesa, di governare, affidandosi a persone che forse non meritavano la sua fiducia. Intanto la crisi si è incancrenita incancrenita e la curia, lasciata a se stessa e alle proprie ambizioni, ha acquistato una protervia enorme. Mi spiace dirlo, ma GPII avrebbe dovuto dimettersi. Anche da Papa emerito avrebbe offerto, con la sua sofferenza, un esempio inestimabile per tutti.
I più maligni potrebbero obiettare che si è rifiutato di scendere dal palcoscenico del mondo. Noi sappiamo che non è così e il fatto che Papa Benedetto lo beatifichi lo dimostra.
Alessia

Alice ha detto...

Giovanni Paolo II e un dialogo che non si interrompe
Quel fiume in piena di voci che sanno dire grazie


http://www.avvenire.it/Commenti/Quel+fiume+in+piena+di+voci+che+sanno+dire+grazie_201101170909319730000.htm

Anonimo ha detto...

Alessia posso farti un esempio di come e perchè oggi io sia felice del fatto che GPII non si sia dimesso??

Io non sono sempre stata cattolica, tutt'altro. Per caso in un momento per me difficile (un lutto in famiglia) mi ritrovai a vedere quella famosa Via Crucis (mai guardata una Via Crucis fino ad allora) dove il Papa ormai stremato si aggrappava a quella piccola croce nella cappella privata.

Io mai entrata in una Chiesa prima di allora andai a Roma per i suoi funerali, stupendo tutti coloro che mi conoscevano e dopo un cammino lungo, difficile, tra alti e bassi e anche tradimenti verso la Chiesa, sono quì, sono orgogliosamente cattolica, amo immensamente Nostro Signore e la Chiesa. E a maggio sarò presente alla Beatificazione.

Forse mi sarei convertita ugualmente, ma il Signore si è servito di quella immagine che mi ha fatto domandare cosa spingesse un uomo così provato a rimanere davanti alla Tv. E mi ha fatto trovare la risposta.

Chissà quante altre persone sono state toccate da immagini del genere in una società dove i malati e il male e il dolore viene nascosto come se non esistesse ...

Anonimo ha detto...

Penso che sul problema della pedofilia ci siano delle grosse responsabilità di GPII anche sulla copertura del fondatore dei legionari di Cristo ha sempre voluto disinteressarsi. Poi io penso che è bene che i Papi vengano beatificati dopo 100 anni dalla morte. La chiesa sta prendendo le cose del monto il tutto subito! Mi chiedo perchè non sono stati beatificati Pio XII, Paolo VI, GP I erano meno degni di GPII? Sono incongruenze che no capisco. Povera chiesa!

Anonimo ha detto...

Detesto il revisionismo da quattro soldi.
leggi qui, Raffa:
http://www.e-consulta.com/blogs/sacroyprofano/?p=395
Il 7° paragrafo (ultime tre righe) contiene uno schifoso tentativo di tale fatta che tenta di coinvolgere l'unico che abbia seriamente tentato di fare qualcosa
Alessia

Raffaella ha detto...

Enno'!
Hai fatto bene a segnalare l'articolo, Alessia!
Mi risulta (e risulta a tutti, persino al Bollettino della Santa Sede) che sia stato Benedetto XVI a condannare Maciel, ordinato la visita apostolica, per poi definirlo criminale.
No ai revisionismi interessati!
R.

Anonimo ha detto...

Non dimentichiamo i tentavi posti in essere dall'allora card. Ratzinger per processare Maciel e ben documentati da Sandro Magister.
Alessia

Anonimo ha detto...

Raffa, confronta con questo precedente articolo dello stesso Beltramo, amico di Andrea Tornielli che da amico forse potrebbe dirgli una parolina.
http://www.e-consulta.com/blogs/sacroyprofano/?p=332
In particolare da 8° paragrafo in poi.
Alessia

Anonimo ha detto...

Grazie ad eremita francescana per la sua testimonianza, e per il riferimento alla mentalità (in ultima analisi abortista ed eutanasica) che nasconde il male e la sofferenza. Molti anni fa, un 8 dicembre, dopo l'omaggio alla statua della Madonna a p. di Spagna, il papa GP II salì su un pullmino della UILDM su cui c'era anche mio figlio, ammalato di distrofia muscolare. Io ero accanto a lui e mi colpì l'umanità -prima ancora della fede- con cui parlò della malattia. Per me fu un grande conforto, e un messaggio di speranza e di fede. Antonio Caterinato

Anonimo ha detto...

insomma un Papa può essere beato anche se ha guidato la Chiesa alla rovina che si riscontra oggi... evidentemente non si rendeva conto di quello che faceva e degli effetti che i suoi atti hanno provocato... di quanti scandali ha suscitato, di come ha lasciato che la fede dei piccoli rimanesse confusa.. di come ha permesso che il patrimonio liturgico della tradizione praticamente fosse sottratto a tutti i cattolcici del mondo...di come ha desacralizzato la figura del Papa, che ormai è amato e apprezzato non in quanto Vicario di Cristo ma per quello che viene colto dei suoi discorsi e per l'impatto mediatico dei suoi gesti...
Sono molto perplesso: ha senso che Pio XII aspetti ancora e che GPII bruci le tappe? E' stato più santo il Papa Polacco?