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Il "blog degli amici di Papa Ratzinger" vuole essere un omaggio a Benedetto XVI. Si tratta di una iniziativa personale che non ha alcun riconoscimento ufficiale. Non è un prodotto editoriale. Il materiale qui contenuto è a disposizione di chiunque. Questo spazio virtuale non ha scopo di lucro ed è consultabile gratuitamente. E' gradito tuttavia un piccolo contributo economico necessario al sostentamento del blog. Buona navigazione.
3 commenti:
In realtà, la stragrande maggioranza dei "semplici fedeli cattolici" ha metabolizzato in maniera più immediata e concreta l'impossibilità attuale del "dialogo con l'Islam". Al contrario, la maggior parte delle Gerachie, Santo Padre compreso, insistono per una "linea suicida", una linea del dialogo ad ogni costo, i cui risultati, in termini di massacri di cristiani e di persecuzioni nei paesi islamici, sono all'ordine del giorno. Le Gerarchie non hanno il "coraggio virile" di recitare "il mea culpa", di riconoscere che almeno per altri 50 anni, visto "teste violente" che sono sparse ovunque nel mondo islamico, dal Marocco, passando per l'Africa, fino all'Indonesia, qualsiasi dialogo non farà altro che intensificare il numero dei martiri cristiani.
La Chiesa "non vuole smentire" la linea di Papa Voitila, anche se diverse Eminenze ed Eccellenze, hanno opinioni negative su quell'ecumenismo "grossolano".
Questo è il punto: La Chiesa non se la sente di ammettere un errore del precedente Papa. Eppure, anche i Papi (e la storia ce lo insegna) in materie non dottrinali, possono sbagliare.
i semplici fedeli cattolici sono coloro che più vivono a contatto coi semplici fedeli musulmani, che spesso non sono gli illuminati imam e intellettuali di cui parlano coloro che discettano di dialogo e di integrazione. E vedono donne islamiche che non parlano l'italiano nemmeno dopo anni di permanenza in italia, che non si lasciano visitare da un dottore uomo, che difficilmente escono di casa da sole, bimbi che mai partecipano a momenti di aggregazione insieme agli altri bambini italiani (e non certo perchè da loro emarginati o non invitati), che conoscono la loro religione solo attraverso predicatori non sempre in linea con coloro che partecipano ai convegni ecumenici, che vogliono continuare a macellare le carni a modo loro, secondo le loro leggi.E che mai condannano nettamente i seguaci di Bin Laden. La realtà purtroppo è sempre diversa dall'ideale fantastico ipotizzato dal mondo intellettuale. Peccato che siano altri a viverla sulle proprie spalle. Chi ha responsabilità fattive in campo politico, religioso, culturale, la smetta di parlarsi addosso e per ideologie irrealizzabili e vada un pò laddove vive la "ggente", coi suoi problemi, le percezioni e le paure di tutti i giorni. Ma senza microfono e telecamere o la toga cardinalizia, perchè quando arrivano i microfonie e le rappresentanze tutti si diventa improvvisamente tolleranti e messaggeri di pace e amore per l'altro.
Della serie," te lo vengono a dire a te, giornalista, politico progressista o vescovo che il loro sogno è la realizzazione della sharia!"
Questo non vuol dire che ci si deve far la guerra, ma significa capire meglio ciò che l'altro pensa davvero e trovare una soluzione insieme, senza rincorrere utopie
per non parlare caro passante di un'idea distorta della laicità che fa si che i suoi difensori siano più interessati alla distruzione del cristianesimo che non alla difesa della laicità stessa
Chi difende la laicità dello Stato oggi è come se interloquisse sempre e solo con una religione, quella cristiana, appunto. Del cristianesimo tutto ciò che è pubblico è ingerenza, ciò che dell'islam è pubblico è cultura, rispetto delle tradizioni della minoranza. Quando si chiede all'Europa di intervenire in difesa delle minoranze religiose, ti rispondono che l'Europa le difende le minoranze, e parte in quarta dando l'esempio. Peccato non siano propriamente quelle per cui si prodiga l'Europa che subiscono le persecuzioni Poi, siccome la minoranza sembra essere molto in espansione, anche solo per motivi demografici, mi pare che forse sarebbe il caso di volgere un pò lo sguardo anche a ciò che accade in quella direzione. E cominciare magari a pubblicare anche qualcos'altro oltre "I segreti del Vaticano" o le varie esegesi sul Gesù storico. Quella non sarebbe certo guerra santa, ma solo onestà intellettuale in continuità con lo spirito dell'illuminismo e vera libertà laica. Ma, diciamoci la verità chi ha il coraggio (e le p...) di pubblicarli certi libri? Ci stressano continuamente con la santificazione laica di chi ha subito il rogo per sfidare la chiesa, con le condanne per chi in passato ha taciuto per evitare il male maggiore, ma loro di volgersi laddove ci si scotta il didietro hanno un terrore folle. E non solo non hanno il coraggio di farlo loro, ma se qualcuno ci prova lo lasciano solo o, peggio, gli tirano la prima pietra, accusandolo di fomentare dissidi. Non se ne esce
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