Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Il "blog degli amici di Papa Ratzinger" vuole essere un omaggio a Benedetto XVI. Si tratta di una iniziativa personale che non ha alcun riconoscimento ufficiale. Non è un prodotto editoriale. Il materiale qui contenuto è a disposizione di chiunque. Questo spazio virtuale non ha scopo di lucro ed è consultabile gratuitamente. E' gradito tuttavia un piccolo contributo economico necessario al sostentamento del blog. Buona navigazione.
1 commento:
Buongiorno Raffaella,
ho letto la traduzione riportata sul blog e ci sono delle cose che mi lasciano perplesso:
"I - Il prete di oggi è una vittima
Immaginate un prete qualunque che arriva in una parrocchia. Nella maggior parte dei casi, egli si trova da solo in mezzo alle rovine. Si potrà dire che un'affermazione del genere è eccessiva, caricaturale, ma bisogna guardare in faccia la realtà. Che cosa avviene? Poche persone al catechismo, capelli bianchi, chiese in cattive condizioni - dipende dai luoghi e dai paesi - e un sovraccarico di lavoro, di Messe, di doveri. Il prete fa una vita da funzionario, sempre impegnato a preparare qualcosa, a correre da una parte all'altra; e non vede grandi risultati. E poi, una grande solitudine. Egli è vittima di quanto è accaduto negli anni del post-Concilio, quando tutto il tessuto parrocchiale è stato distrutto."
Domanda banale banale: ma prima di essere ordinato Sacerdote questa persona in che mondo viveva?
La realta' bisogna guardarla in faccia sempre, non solo "quando si arriva in una parrocchia".
C'e' una scollatura pericolosa in tutto questo, in cui si e' reso astratto un teorico "ideale / compito Sacerdotale" indipendentemente dalla realta' locale (parrocchia, diocesi, regione, nazione).
"2 - Il prete è mal formato". Si parla solo di Friburgo, trarre delle conclusioni generalizzate partendo solo da una esperienza locale mi sembra poco serio.
"3 - Il prete è prigioniero
Un prete che ha sperimentato la Tradizione della Chiesa, ciò che la Chiesa ha sempre fatto, si sente come prigioniero, perché si trova preso in ostaggio tra i suoi confratelli, i fedeli, i collaboratori pastorali e il suo Vescovo."
Ci risiamo un'altra volta col concetto della "Santa Messa di sempre", posizione prettamente ideologica e storicamente falsa, esteso a un campo ancora piu' ampio. Quello che nota come una "riduzione" del Sacerdote a poco e' in realta' lo specifico Sacerdotale che non solo e' ministero ma forma la Chiesa in quanto tale: "Servo solo per dire la Messa e per confessare le poche persone che ancora si confessano. E basta". E' il Sacerdote che rende presente Gesu' Cristo con il suo Corpo e il suo Sangue nell'Eucarestia e che svolge la sua presenza di Dio come Misericordia nel Sacramento del Perdono. Se invece di andarsene per altri lidi avesse fatto come il Curato d'Ars, inchiodandosi al Sacramento e al Confessionale per anni e anni...
Un commento sotto chiarisce bene il problema reale: "I sacerdoti hanno perso quell'autorevolezza che avevano un tempo segno che il loro ruolo sociale e religioso si è appannato..... "
Posta un commento