venerdì 18 febbraio 2011

Peggiorano i conti all’interno delle sacre mura vaticane (Valli)

Casse vuote in Vaticano

Aldo Maria Valli

Peggiorano i conti all’interno delle sacre mura vaticane.
Non quelli spirituali, il cui bilancio è chiuso nel cuore degli uomini, ma quelli economici. Il passivo è salito a quattro milioni e 102mila euro, contro i 911mila euro dell’anno precedente.
A pesare, dicono i responsabili vaticani, sono soprattutto le conseguenze della crisi economica internazionale, ma anche gli accresciuti costi di gestione. La situazione di crisi riguarda in particolare la Santa sede, mentre un po’ meglio vanno le cose nella Città del Vaticano. Le due amministrazioni sono infatti diverse.
La prima è curata dall’Apsa, l’Amministrazione del patrimonio della sede apostolica, e si occupa delle spese relative a tutti gli organismi della curia romana, con i vari uffici e dicasteri, alla camera apostolica (cui spetta la gestione economica nel periodo di sede vacante) e alle istituzioni che operano nel campo della comunicazione, ovvero la Radio Vaticana, la tipografia, l’editrice Osservatore romano, il Centro televisivo vaticano e la Libreria editrice vaticana. La seconda amministrazione fa capo invece al governatorato, che gestisce il governo e gli affari della Città del Vaticano provvedendo alla gestione territoriale dello Stato e fornendo le strutture di supporto all’attività della sede apostolica.
Sotto la presidenza del segretario di Stato cardinale Tarcisio Bertone, esiste un consiglio dei cardinali per lo studio dei problemi organizzativi ed economici, ed è in questo ambito che sono stati discussi i bilanci, con la partecipazione dei cardinali Giovanni Lajolo (governatorato), Attilio Nicora (Apsa) e Velasio De Paolis, presidente della prefettura degli affari economici, l’organismo che vigila sulle amministrazioni e controlla che i conti siano in ordine.
Nel segnalare la situazione di difficoltà della Santa Sede, il comunicato ufficiale ricorda che la sua «insostituibile fonte di sovvenzionamento è costituita dalle libere offerte dei fedeli». Ed è proprio a questo proposito che la crisi mondiale si fa sentire. Minore disponibilità economica vuol dire minori offerte, anche in quei paesi, come gli Stati Uniti e la Germania, che tradizionalmente contribuiscono di più.
Particolarmente onerosa per la Santa sede è la gestione delle strutture mediatiche. Per questo alla riunione ha preso parte anche padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa, della Radio vaticana e del Centro televisivo, un vero e proprio centro di produzione e di diffusione in tutto il mondo di immagini e programmi riguardanti l’attività del papa.
Il bilancio consuntivo consolidato 2009 della Santa sede registra entrate per 250.182.364 euro e uscite per 254.284.520 euro. Le uscite riguardano per la maggior parte le spese ordinarie e straordinarie dei dicasteri e degli altri organismi della Santa sede. In totale in questi enti lavorano 2762 persone, di cui 766 ecclesiastici, 344 religiosi (261 uomini e 83 donne) e 1652 laici (1201 uomini e 451 donne).
Quanto alla Città del Vaticano, il disavanzo è stato di 7.815.183 euro, con una variazione in positivo rispetto all’anno precedente di circa 7,5 milioni di euro, ottenuta grazie a una politica di contenimento dei costi. Nel governatorato della Città del vaticano prestano servizio 1891 persone, di cui 38 religiosi, 27 religiose, 1543 laici e 283 laiche.
Risorsa decisiva del governatorato è il patrimonio artistico, e per questo l’indicazione di fondo è di valorizzare sempre di più i tesori custoditi in Vaticano, anche ampliando le aree espositive e gli orari di visita.

© Copyright Europa, 18 febbraio 2011 consultabile online anche qui.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Beh, mi domando: è necessario avere un apparato mediatico del genere, che ha più a cuore smentire la notizia del chilo in più di card. Tettamanzi che la difesa dagli attacchi pretestuosi del Papa e delle Chiesa e della diffusione del Vangelo?

E´necessario avere una radio-vaticana in tedesco, che invece di difendere il Magistero e il S. Padre, dà voce ai critici? Dal momento che non assolve il suo compito, ma lavora in direzione oppost: zack, tagliata.

E questo ne è un esempio.

Jacu

Anonimo ha detto...

La congiuntura economica sta mietendo vittime ovunque. L'apparato organico della diplomazia vaticana è piuttosto consistente e forse potrebbe essere alleggerito senza grossi traumi. Va anche detto che alcune iniziative "promozionali" sembrano molto discutibili. La continua pubbblicità televisiva per l'otto per mille, per le offerte libere, ha un costo ed in un certo qual modo, di questi tempi difficili,può indisporre una parte dei telespettatori, che non amano molto la "pubblicità cercasoldi" e faticano a "materializzare" le esigenze finanziarie della Chiesa.
Aggiungo, purtroppo, che fatti come quello della condanna, in primo grado e quindi salvo conclusione finale, del Parroco di Alassio "per atti immorali contro una chierichetta" non aiutano, di questi tempi, a spingere i fedeli doc, e quelli non a denominazione d'origine certificato, a mandare i figli negli ambienti religiosi e, per quanto riguarda le offerte, ad abbondare verso le necessità materiali della Chiesa. Il male, purtroppo, genera sempre delle conseguenze. E' un prodotto di satana. Devo aggiungere un'ulteriore considerazione: pare che quel sacerdote sia stato consacrato all'età di 34 anni, con vocazione "molto adulta", dopo "una tiritera tra teologia, seminario ed incertezze identitarie", che non fa molto onore, al Vescovo, che vagliandolo avrebbe dovuto stabilire la certezza di una vera vocazione e non di un ripiego da confusione mentale.

gemma ha detto...

concordo su gran parte del commento di anonimo, ma non alimentiamo il luogo comune di pensare che i molestatori di bambini siano solo sacerdoti cattolici. Lasciando da parte gli ambienti familiari, seguendo il tuo ragionamento, tra maltrattamenti negli asili, episodi di bullismo nelle scuole, molestie da parte di educatori laici in scuole e ambienti sportivi, i figli bisognerebbe solo tenerseli a casa, stretti in braccio alla mamma. Viviamo nell'epoca degli scandali per categoria, per cui se in un ambiente sbagliano in due tutti gli altri sono da buttare, ma esistono i molti silenziosi che poichè non danno scandalo nel male o non appaiono firmando petizioni, anche quando per la fede muoiono, non fanno notizia

Anonimo ha detto...

Cara Gemma, era implicito che non volessi fare di "ogni erba un fascio". La responsabilità penale è personale; la responsabilità morale può determinare impatti collettivi devastanti; l'integrità morale di molti sacerdoti e di molti altri rappresentanti di categorie sociali non è mai stata da me utilizzata come "stigamatizzazione di categoria". Sarebbe una conclusione idiota. E probabile però che la "selezione dei futuri preti", in anni di "vacche magre" (scarsità di vocazioni) non sia stata sempre accuratamente vagliata.

Anonimo ha detto...

Tutti quei dipendenti,quelle congregazioni inutili...li mandi a casa e sfoltisca la froda aggrovigliata dello Stato...che San Pio IX ,Leone XIII e San Pio X non ebbero stato e governarono benissimo!
Inizi il Santo Padre a ridurre i Sacro Collegio a 70 membri...invece sono più di duecento e vanno pagate anche le loro pompe e capricci.

Vatykanista ha detto...

E la ricattabilità da Fulda aumenta e aumenta...