giovedì 13 gennaio 2011

Il Purgatorio nella catechesi innovativa del Papa: Benedetto XVI avalla la transizione da una visione spaziale, penale e materiale del fuoco purgatoriale al "fuoco interiore" della visione immateriale raggiunta da Santa Caterina (Zizola)

Clicca qui per leggere la riflessione di Zizola.

9 commenti:

laura ha detto...

La catechesi di ieri è stata illuminante. In realtà, non avevo mai compreso il concetto esatto del Purgatorio. La visione di santa Caterina, spiegata da Papa Ratzinger mi ha chiarito molto le idee e anche rasserenato, come a dire che siamo noi stessi a renderci conto del male commesso e a desiderare il pentimento e l'espiazione, prima di comparire, santi e immacolati , al cospetto di Dio che non condanna nessuno. Già nel libro "introduzione al Crisitanesimo" viene chiarito e il concetto di Inferno, come luogo dell'estrema solitudine, dove nessuna parola può arrivare, ma il Papa scriveva che l'inferno ce lo scegliamo da soli e il paradiso ci viene donato. Papa Benedetto sa essere sempre molto confortante e chiarissimo

Raffaella ha detto...

E' vero, Laura!
Il concetto di Purgatorio e' di difficile comprensione.
E' piu' facile pensarlo come un "luogo", come quello immaginato da Dante.
Ieri il Papa e' stato davvero illuminante.
R.

Anonimo ha detto...

L'articolo di Zizola è molto impreciso e dimostra che il giornalista non conosce bene la teologia cattolica. Gli consiglio di leggere il Catechismo della CC. Quando si parla delle realtà spirituali si utilizza un linguaggio metaforico. Ad esempio per descrivere l'inferno, i forconi, le fiamme, ecc... sono tutte quante immagini di una situazione esistenziale dopo la morte. Inoltre, l'inferno è pienmente conciliabile con la misericordia di Dio. Il peccatore impenitente, che fino all'ultimo istante rifiuta la misericordia e la grazia di Dio, si autoesclude dall'Amore e la sua situazione di rifiuto e autoesclusione è chiamata "inferno". Dio non condanna nessuno all'inferno, è il peccatore che si condanna da se. E Dio cosa dovrebbe fare, se non rispettare la sua libertà? Il riferimento a von Balthasar è improprio: egli non ha mai negato l'esistenza dell'inferno nè sostenuto l'apocatastasi (si legga a questo riguardo La Civiltà Cattolica del 19-04-2008 (n° 3788)). Il limbo era un'ipotesi teologica e non un dogma di fede. Infine, ricordo che l'allora card. Ratzinger si era occupato dell'escatologia nell'omonimo libro scritto da lui stesso.

Maroun ha detto...

Sono al cento per cento d`accordo con te Anonimo , infatti,avevo commentato li per lui e scritto quel che insegna la chiesa cattolica sul purgatorio,perche` lui crede che il purgatorio non ha piu` niente a che fare con l` adila` , invece non e´ questo quel che insegna il santo padre...
Mi sembra davvero strano , come tante persone oggi giorno vogliono parlare di tante cose senza nemmeno capire di cosa si tratta?

Maroun ha detto...

Questo e` quello che avevo commentato li :Allora scusatemi,ma il purgatorio non e` piu` nell`aldila` ? il catechismo della chiesa cattolica ci insegna sul purgatorio :1031 La Chiesa chiama purgatorio questa purificazione finale degli eletti, che è tutt'altra cosa dal castigo dei dannati. La Chiesa ha formulato la dottrina della fede relativa al purgatorio soprattutto nei Concili di Firenze 621 e di Trento. 622 La Tradizione della Chiesa, rifacendosi a certi passi della Scrittura, (623)(Per esempio, 1 Cor 3,15; 1 Pt 1,7) parla di un fuoco purificatore:

« Per quanto riguarda alcune colpe leggere, si deve credere che c'è, prima del giudizio, un fuoco purificatore; infatti colui che è la Verità afferma che, se qualcuno pronuncia una bestemmia contro lo Spirito Santo, non gli sarà perdonata né in questo secolo, né in quello futuro (Mt 12,32). Da questa affermazione si deduce che certe colpe possono essere rimesse in questo secolo, ma certe altre nel secolo futuro ». 624

1032 Questo insegnamento poggia anche sulla pratica della preghiera per i defunti di cui la Sacra Scrittura già parla: « Perciò [Giuda Maccabeo] fece offrire il sacrificio espiatorio per i morti, perché fossero assolti dal peccato » (2 Mac 12,45). Fin dai primi tempi, la Chiesa ha onorato la memoria dei defunti e ha offerto per loro suffragi, in particolare il sacrificio eucaristico, 625 affinché, purificati, possano giungere alla visione beatifica di Dio. La Chiesa raccomanda anche le elemosine, le indulgenze e le opere di penitenza a favore dei defunti:

« Rechiamo loro soccorso e commemoriamoli. Se i figli di Giobbe sono stati purificati dal sacrificio del loro padre, 626 perché dovremmo dubitare che le nostre offerte per i morti portino loro qualche consolazione? [...] Non esitiamo a soccorrere coloro che sono morti e ad offrire per loro le nostre preghiere ». 627.
Allora secondo quest`articolo , il purgatorio non ha piu niente a che fare coll`aldila` ?

Anonimo ha detto...

Il Papa ha parlato della condizione dell'anima che dopo la morte si trova davanti alla santità di Dio: "L’anima - dice Caterina - si presenta a Dio ancora legata ai desideri e alla pena che derivano dal peccato, e questo le rende impossibile godere della visione beatifica di Dio. Caterina afferma che Dio è così puro e santo che l’anima con le macchie del peccato non può trovarsi in presenza della divina maestà (cfr Vita mirabile, 177r). E anche noi sentiamo quanto siamo distanti, quanto siamo pieni di tante cose, così da non poter vedere Dio. L’anima è consapevole dell’immenso amore e della perfetta giustizia di Dio e, di conseguenza, soffre per non aver risposto in modo corretto e perfetto a tale amore, e proprio l’amore stesso a Dio diventa fiamma, l’amore stesso la purifica dalle sue scorie di peccato."
Il purgatorio è nell'aldilà, ma è uno stato esistenziale (quello di coloro che muoiono in amicizia con Dio) non un luogo fisico. E questo il teologo Ratzinger, e la teologia in generale, lo sa benissimo. I giornalisti dovrebbero informarsi meglio.

Fabiola ha detto...

Scusate, ma dove sta l'innovazione?
Qualcuno ritiene ancora che l'aldilà sia configurabile come uno "spazio" a più dimensioni?
Proviamo a rileggere Escatologia di J. Ratzinger- Benedetto XVI, capitolo 3, paragrafo II: Il purgatorio, pag.218 e seguenti della riedizione italiana per i tipi di Cittadella Editrice. Un saggio del 1979, riedito in edizione rinnovata e ampliata nel 2006. In Italia nel 2008. Con una prefazione di Benedetto XVI alla nuova edizione. Lì c'è già tutta l'"innovazione".

Anonimo ha detto...

Come dice Fabiola, il Papa non ha detto cose nuove. Come al solito, sono i giornalisti che vogliono trovare lo scoop dove non c'è. Ma che il purgatorio non sia un luogo fisico lo sa anche chi frequenta una catechesi per adulti (prima ancora dei teologi).

medievale ha detto...

il vero scoop è il Papa. Innegabile che la sua capacità espositiva, semplice nelle cose complesse, profondo nelle cose apparentemente scontate della dottrina, induce a far riflettere tutti, volenti o nolenti: poi ognuno reagisce a modo suo, c'è chi elabora e assimila, c'è chi vomita veleno, ma nessuno che resti indifferente alle sue parole.
Non ha carisma?