Su segnalazione di Eufemia e Fabiola leggiamo:
Grandi manovre per la successione di Tettamanzi
di Andrea Tornielli
Il prossimo 14 marzo il cardinale compirà 77 anni e lascerà la diocesi più importante d’Europa e la più grande del mondo. Ed è già iniziata la corsa dei possibili eredi. Tra i nomi più probabili c’è il patriarca di Venezia, Angelo Scola
Fra qualche settimana, il prossimo 14 marzo, il cardinale Dionigi Tettamanzi compirà 77 anni e concluderà il biennio di proroga che la Santa Sede gli ha concesso alla guida della diocesi ambrosiana. In quei giorni si metterà in moto la macchina per la designazione del suo successore. Un procedimento non facile: si tratta infatti di individuare il vescovo della diocesi che se si incrociano i dati sul numero di battezzati e sull’estensione del suo territorio può considerarsi la più grande del mondo e di certo la più importante d’Europa. Non è inusuale che un cardinale residenziale venga lasciato al suo posto per un certo tempo dopo il compimento del 75˚ anno d’età e la presentazione delle dimissioni obbligate a norma di diritto canonico. Se gode di buona salute e non ha chiesto di lasciare subito l’incarico (come ad esempio fecero a suo tempo i cardinali Carlo Maria Martini e Giacomo Biffi), uno o due anni di proroga sono la norma. Del tutto straordinaria è stata invece la decisione vaticana di comunicare, su richiesta degli interessati, l’esatto periodo di questa proroga: è accaduto una prima volta con il cardinale Severino Poletto, arcivescovo di Torino. Si è ripetuto con Tettamanzi. E così come il meccanismo della successione si è velocemente attivato lo scorso giugno subito dopo lo scadere del biennio concesso a Poletto al quale è succeduto l’arcivescovo Cesare Nosiglia, tutto fa ritenere che questo avverrà anche con Tettamanzi, nonostante qualcuno ipotizzasse per lui un’ulteriore proroga per permettergli di ricevere a Milano Benedetto XVI a fine maggio 2012 per il raduno mondiale delle famiglie, e persino una conferma fino al 2013, anno in cui si celebreranno i 1700 anni dall’Editto di Milano. Il nunzio apostolico in Italia, l’arcivescovo Giuseppe Bertello, il prossimo marzo, inizierà dunque la sua inchiesta tra il clero ma anche tra i laici della diocesi ambrosiana. Trattandosi della più importante sede cardinalizia del nostro Paese, saranno consultati anche i porporati delle altre sedi italiane. Poi tutto arriverà a Roma, nelle mani del Prefetto della Congregazione dei vescovi, il cardinale canadese Marc Ouellet. Al momento la partita è apertissima. Tra i candidati ci sono innanzitutto due cardinali di origine ambrosiana. Il primo è il «ministro della cultura» vaticano, il biblista Gianfranco Ravasi (68 anni). Per lui, che non ha mai guidato una diocesi, Milano significherebbe il viatico per un’eventuale candidatura in caso di conclave: l’autorevole vaticanista americano John Allen già da tre anni infatti lo indica tra i più accreditati «papabili» italiani. Al momento le probabilità della sua nomina appaiono alquanto remote. L’altro possibile candidato cardinale è Angelo Scola (69 anni), patriarca di Venezia dal 2002: stimato da Papa Ratzinger, del quale è stato collaboratore all’ex Sant’Uffizio, nelle diocesi che ha retto ha mostrato di non farsi condizionare dalle sue origini cielline e in questi anni nella città lagunare è stato protagonista di iniziative di dialogo con l’Oriente.Iltrasferimento da una sede cardinalizia italiana a un’altra è del tutto inusuale, anche se il primo precedente è stato rappresentato proprio da Tettamanzi, trasferito sessantottenne da Genova a Milano. Il candidato considerato più vicino al Segretario di Stato Bertone è l’attuale vescovo di Piacenza, Gianni Ambrosio ( 67 anni), di origini vercellesi, già assistente ecclesiastico dell’Università cattolica a Milano. Ci sono poi tre nomi di vescovi della Lombardia su cui potrebbero puntare i sostenitori della continuità con Tettamanzi: Luciano Monari ( 69 anni a marzo), vescovo di Brescia; Diego Coletti (69 anni), vescovo di Como e il neo-vescovo di Bergamo, Francesco Beschi (60 anni il prossimo agosto). Mentre tra gli attuali vescovi ausiliari di Tettamanzi, l’unico nome che si fa è quello di Franco Giulio Brambilla (61 anni). Più defilata appare la candidatura del vescovo di San Marino, Luigi Negri (69 anni), di origini cielline, a lungo docente alla Cattolica. Ricordando che proprio la sede ambrosiana il secolo scorso ha avuto tre pastori che vi sono arrivati senza precedenti esperienze episcopali – Alfredo Ildefonso Schuster (beato), Giovanni Battista Montini (Papa e candidato agli altari), Carlo Maria Martini – c’è chi auspica l’arrivo di un giovane outsider come l’attuale Custode di Terra Santa, il francescano bergamasco Pierbattista Pizzaballa (47 anni). Tettamanzi è un arcivescovo amato dai fedeli, con i quali s’intrattiene con semplicità al termine di ogni cerimonia e che il settimanale Famiglia Cristiana ha eletto «italiano dell’anno 2010», in quanto simbolo di «una Chiesa che non si arrocca nei sacri palazzi, nella cura di propri “orticelli”. Ma dialoga con tutti. Premurosa verso gli ultimi della società». Lascia al suo successore alcuni problemi aperti,tra i quali l’introduzione delle unità pastorali e l’accorpamento delle parrocchie, che una parte non ininfluente del clero ha mal digerito considerandola una scelta calata dall’alto; la discussione sul nuovo Lezionario; le rigidità di alcuni collaboratori che rivendicando l’autonomia liturgica del rito ambrosiano hanno prontamente respinto al mittente come inapplicabile il motu proprio di Benedetto XVI che ha ridato cittadinanza nella Chiesa alla messa preconciliare.
© Copyright Il Giornale, 16 gennaio 2011
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5 commenti:
Mah! Ravasi!?!? Dalla lista dei candidati mi sa tanto che andiamo da un disastro all'altro, checchè ne dica Tornielli, il quale ha sempre avuto un debole per Tettamanzi. Ma che ha fatto Milano di male? Dopo Martini si sperava qualcosina di meglio!! Negri pare l'unico di qualche spessore intellettuale e di sicura fede cattolica. Anche Pizzaballa è bravo, e anche Ambrosio sarebbe un gran passo avanti. Speriamo bene...
Non capisco che significa "di origini cielline"? Che vuol dire, che sono ex-ciellini? Se uno è gesuita rimane gesuita, anche se diventa cardinale, perchè un ciellino no?
A mio avviso la diocesi più importante non solo d´ Europa ma del mondo è quella di Roma, come sede del Successore di Pietro: Ubi Petrus ibi ecclesia.
Che poi Tornielli ragioni in termini di numeri e di sghei è un´altra faccenda.
Jacz
Preghiamo il Signore affinchè il Papa invii a Milano mons. Negri, un santo Vescovo di sana dottrina e sicura ortodossia, l'unico che potrebbe far resuscitare Milano dal letargo martiniano-tettamanziano. Non è vero cattolico chi esalta i musulmani e mortifica i cattolici che amano la Messa il latino liberalizzata dal Papa. Tettamanzi, questo ha fatto a Milano...
Sono un po' stupito e imbarazzato da questi commenti.
Dopo Martini si sperava qualcosina di meglio?? Il card. Martini è assai stimato ancora oggi da moltissimi credenti e anche da non credenti. Pur essendo di uomo di grande spiritualità e intelligenza è riuscito a farsi amare soprattutto per la sua "pastoralità": quante visite pastorali, quanti incontri con preti e comunità!! Tettamanzi, diverso da Martini, ha proseguito in questo solco e non sono così ottuso da non riconoscere alcuni problemi evidenti come l'accorpamento di parrocchie in comunità pastorali. Un giorno potrà diventare una risorsa, in parte lo è già, ma certo è un processo complesso.
Mi spiace di come venga trattato Tornielli, che nel definire MIlano la diocesi più importante d'Europa e grande del mondo di certo non toglie valore alla diocesi di Roma, ma fornisce elementi di verità difficilmente discutibili: numeri di fedeli, estensione del territorio.
Infine, nei messaggi si parla di "sicura fede cattolica" e tante altre belle parole, compresa una preghiera, certamente rispettabie.
Dov'è la fiducia nella Provvidenza del Signore? La chiesa, come dice Benedetto XVI, non è una società di affari dove si spartiscono posti.
Proprio durante l'ultimo concistoro con cui sono stati fatti nuovi Cardinali il papa ha ricordato come nella Chiesa si deve servire, come fede Gesù.
Nell'ultimo commento mi è sembrato invece vedere una ricerca di "gossip" e ragionamenti lontani dall'interesse della Chiesa.
Certo uno può sperare, a simpatia, che venga un pastore piuttosto che altri. Ma la preghiera è perchè venga un vescovo che sia fedele e successore autentico degli apostoli.
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