lunedì 3 gennaio 2011

Strage dei copti. Il cardinale Tauran: perversione della religione; evitare collera e indifferenza (R.V.)

Vedi anche:

Europa e Islam dopo l’attentato contro i copti di Alessandria d’Egitto. Il commento di Samir Khalil Samir (AsiaNews)

Il dolore del Papa per il massacro avvenuto la notte di Capodanno davanti alla Chiesa in Alessandria d’Egitto (Sir)

Boutros-Ghali: noi copti non ci arrenderemo (Repubblica)

E intanto...Cipro occupata: messa interrotta (Tosatti)

La paura della comunità copta (Karima Moual)

L'attacco al Papa della guida di al Azhar: parole che esprimono astio, maleducazione addirittura, che non tollerano che un cristiano parli nemmeno di quanto accade nell territorio abitato dalla Umma (Panella)

Al Tayeb attacca il Papa perché rappresenta l'Egitto e ha la memoria corta. Grave il vuoto di memoria sulle parole che il Santo Padre spende da anni anche contro le violenze subite dai musulmani (Casadei)

Il nunzio in Egitto equilibrista: i Cristiani non si sentono abbastanza protetti ma si comprendono pure le difficoltà a prevenire gli atti di terrorismo

Massacro dei Cristiani, Andrea Riccardi: la comunità internazionale deve aprire gli occhi, uscendo dal consolidato politically correct

Il teologo Forte: «No alla trappola dello scontro fra le civiltà» (Conti)

CRISTIANI UCCISI/ Abdel Fattah (Fratelli musulmani): la nostra amicizia è più forte dell’odio (Sussidiario)

Egitto, a rischio il Natale copto. Il Papa contro il "gesto di morte" (Bandini)

L’indifferenza dell’Europa verso il fattore cristiano è minaccia per la stabilità delle aree di crisi. La paura o, peggio, il disprezzo laicista per la presenza cristiana altro non è che presagio di un futuro incerto per il nostro stesso mondo occidentale (Mauro)

Da buon pastore che difende il suo gregge, il Papa alza la voce sugli atti di violenza che stanno martoriando le minoranze cristiane nel Medio Oriente. Il bellissimo commento di Lucio Brunelli

Il Papa: «Incoraggio le comunità ecclesiali nella fede e nella testimonianza di non violenza che ci viene dal Vangelo». Frattini: l'Unione europea intervenga in difesa della libertà religiosa

Il Papa: un gesto vile che offende Dio e l'umanità (Salvia)

La Santa Sede ha sempre condannato ogni tipo di violenza, non soltanto per gli attacchi contro i Cristiani. Per la prima volta un Papa parla esplicitamente di «strategia» che mira ai seguaci di Gesù (Tornielli). Ottimo

Fouad Ajami: L’imam di Al Azhar anziché accusare il Papa dovrebbe difendere i Copti. Queste violenze sono state tollerate da Mubarak (Molinari)

Il dolore del Papa per l'attentato in Egitto (Scuto)

I media di stamattina non superano il primo banco di prova nei commenti sul Papa

La cacciata degli infedeli dall'Egitto e dal Medio Oriente (Parsi)

Santa Sede: nessuna ingerenza del Papa (Agi). Perché tanta accondiscendenza?

Papa Ratzinger si fa ponte tra due mondi (Raffaele Iannuzzi)

Anno 2011: i propositi del blog nel commentare il comportamento dei media nei confronti del Santo Padre (Raffaella)

“Ci massacrano Ma il mondo guarda altrove”. Il cardinale Silvestrini: l’Onu è impotente (Galeazzi)

VIAGGIO IN VATICANO: IL BELLISSIMO SPECIALE DI RETE 4 (VIDEO YOU TUBE)

Strage in Egitto: il video di Repubblica

La lungimiranza di Papa Ratzinger (Sole 24 Ore)

Benedetto XVI ha esortato oggi i cattolici spagnoli ad "impegnarsi nella difesa del valore del matrimonio cristiano" (Izzo)

Un ringraziamento speciale a Rete 4 e Telepace per gli speciali di giovedì sera :-)

Papa Ratzinger ai governi: difendere la libertà religiosa (Carlo Marroni)

L’eccidio in Egitto e il pensiero alla famiglia: nelle parole del Papa all’Angelus (Radio Vaticana)

Il Papa: Gli attentati in Egitto e in Iraq sono un’offesa a Dio e all’umanità (AsiaNews)

Al Azhar (una delle massime autorità islamiche) non solo non condanna il vile attentato di ieri ma si permette di criticare le parole del Santo Padre!

Il Papa: al vile gesto di morte in Egitto rispondere senza violenza. Fides: sono 23 gli operatori pastorali uccisi nel 2010 (Izzo)

Angelus del Santo Padre: il servizio di Lucio Brunelli (Tg2)

Strage in Egitto, l'appello del Papa (audio Repubblica)

Il Papa: L'attentato contro la comunità cristiana copta in Egitto è stato "un vile gesto di morte" che "offende Dio e l'umanità intera"

Egitto, il dolore del Papa (Repubblica)

Il Papa: "Ieri mattina abbiamo appreso con dolore la notizia del grave attentato contro la comunità cristiana copta compiuto ad Alessandria d’Egitto. Questo vile gesto di morte, come quello di mettere bombe ora anche vicino alle case dei cristiani in Iraq per costringerli ad andarsene, offende Dio e l’umanità intera, che proprio ieri ha pregato per la pace e ha iniziato con speranza un nuovo anno" (Angelus)

Secondo Gentiloni e Franco la situazione attuale del Cattolicesimo è lontana dal successo quasi trionfale di qualche decennio fa (Manifesto). Ma davvero?

Il Papa al Te Deum: La comunità sia vicina a chi è in povertà e disagio (Muolo)

Il Papa ed il card. Bagnasco: la precarietà non cancelli la speranza (Izzo)

Il Papa chiede ai cristiani a non cedere allo sconforto e richiama i responsabili delle nazioni a un impegno «concreto e costante» per superare «le minacciose tensioni del momento (Gagliarducci)

I fatti e un'impressionante contabilità di morti sembrano dar ragione a Benedetto XVI che, primo Papa a parlare in un discorso pubblico di «cristianofobia», ha intensificato i propri appelli per la tutela delle minoranze cristiane nel mondo (Chirri)

Benedetto XVI: l'umanità non può rassegnarsi alla violenza (Sussidiario)

Persecuzione dei Cristiani, card. De Paolis: viviamo un dramma nell'indifferenza (La Rocca)

Strage di cristiani. L’Europa tace (Ida Magli)

Il Papa torna a ripetere: l’idolo contemporaneo si presenta con «due tendenze opposte, due estremi entrambi negativi: da una parte il laicismo, dall'altra il fondamentalismo (Casotto)

La persecuzione dei Cristiani nel commento di Renzo Guolo (Repubblica)

Il dolore e la fermezza del Papa nel denunciare gli attacchi e le discriminazioni contro i Cristiani (Ansaldo)

Cristianofobia, gli interventi odierni del Santo Padre nel commento di Salvatore Izzo

Il 2010 di Benedetto XVI, pastore mite e fermo che annuncia Cristo, luce del mondo, tra persecuzioni, penitenza e rinnovamento (Radio Vaticana)
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Strage dei copti. Il cardinale Tauran: perversione della religione; evitare collera e indifferenza

Tensione in Egitto, dove anche oggi sono previste manifestazioni di protesta della comunità cristiana copta, a tre giorni dalla terribile strage nella notte del 31 dicembre alla chiesa copta di Alessandria d’Egitto che ha provocato la morte di 22 persone e circa cento feriti. Ieri, all’Angelus, condannando tale “vile gesto di morte”, il Papa aveva chiesto ai fedeli di “perseverare nella fede e nella testimonianza di non violenza che ci viene dal Vangelo”. Sulle strage di Alessandria d’Egitto, Romilda Ferrauto ha raccolto la riflessione del cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del dicastero vaticano per il Dialogo Interreligioso:

R. – Le mot qui est venu a mon esprit c’est « abjection », parce-que nous sommes…

"La parola che mi è venuta in mente è “abiezione”, perché ci troviamo di fronte ad una perversione della religione; nessuna religione può “giustificare” un tale modo di procedere, nella misura in cui questo modo viene a toccare uomini e donne che stanno pregando e che quindi esprimono la dimensione più nobile della persona umana. Questa è stata la mia prima reazione. Poi, io credo che debbano essere evitate due cose: la collera, che è sempre cattiva consigliera, e l’indifferenza. E’ quanto disse Giovanni Paolo II in occasione della crisi dei Balcani: “non abbiamo il diritto di essere indifferenti”. Qual è, allora, la soluzione? La soluzione è il dialogo. Si dice spesso: “guardate dove vi ha portato il vostro dialogo! Questi sono i risultati!”. Noi ci troviamo di fronte alle forze del male: ma il male si vince con il bene. Questo significa che il dialogo dev’essere intensificato, come ha detto il Papa nel suo ultimo messaggio per la Giornata mondiale della pace, citando Paolo VI: “E’ necessario, prima di tutto, dare alla pace armi diverse che non quelle destinate ad uccidere e a sterminare l’umanità”. Sono necessarie prima di tutto le armi ‘morali’, che danno forza e prestigio al diritto internazionale, a cominciare dall’osservanza degli Accordi. Quindi, cerchiamo di mettere in pratica tutte le belle dichiarazioni comuni che abbiamo fatto!". (gf)

La chiesa copta di Alessandria di Egitto, attaccata il 31 dicembre, era su una lista di obiettivi di attentati di Al Qaeda pubblicata il 2 dicembre da un sito web dove trovano spesso spazio le comunicazioni dell'organizzazione terroristica. Una notizia, diffusa oggi, che porta ancora più in primo piano la questione della sicurezza nelle chiese cristiane in Egitto. Sugli ultimi sviluppi della situazione, ci riferisce Alessandro Gisotti:

Dolore, paura, rabbia: sono i sentimenti con i quali la comunità cristiana copta sta vivendo questi giorni dopo la strage nella notte di Capodanno ad Alessandria d’Egitto. Ieri, è stata una giornata tesa con scontri tra manifestanti e forze dell’ordine in diverse località del Paese e il ferimento di almeno 40 persone. La tensione resta dunque molto alta, nonostante gli appelli all’unità da parte delle autorità istituzionali e della stampa egiziana. Ieri, migliaia di persone hanno partecipato ai funerali di 12 vittime, al monastero di Mari Mina, mentre sono state rafforzate le misure di sicurezza nelle chiese copte in vista del Natale, che la comunità cristiana celebrerà il 7 gennaio prossimo. Dal canto suo, il nunzio in Egitto, mons. Michael Louis Fitzgerald, ha manifestato al Patriarca copto Shenouda III, le condoglianze e il dolore per le vittime dell’attentato auspicando “la preghiera per la pace, e di non mettersi gli uni contro gli altri, ma di lavorare per l’unità nazionale”. “I cristiani – sottolinea il nunzio all’agenzia Fides – non si sentono abbastanza protetti”. Solidarietà alla comunità copta è giunta anche dal Patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Kirill. Intanto, anche in Germania i copti sono purtroppo a rischio. E’ quanto denunciato dal vescovo Anba Damian che ha chiesto protezione per la sua comunità che ha ricevuto minacce da gruppi fondamentalisti islamici.

Come, dunque, la comunità copta sta vivendo questa terribile prova? Alessandro Gisotti ha raccolto la commossa testimonianza di mons. Barnaba El Soryany, vescovo della diocesi Copto-Ortodossa di San Giorgio a Roma:

R. - Lutto totale per tutte le Chiese e tutte le persone. Anche l’anno scorso il sei gennaio, proprio nel giorno della festa di Natale, sono stati uccisi altri sei ragazzi. Siamo rimasti malissimo tutti quanti, anche nella comunità locale, qui, a Roma, perché molte persone hanno perso i propri fratelli in Egitto.

D. - La Chiesa copta è davvero una Chiesa martire ancora oggi ...

R. - Tutta la sua storia ha offerto tanti martiri e specialmente negli ultimi 30 anni, non è passato un anno senza che venissero offerti martiri per il cristianesimo. Il governo in Egitto lo sapeva già venti, trenta giorni prima, che al Qaeda aveva minacciato dicendo che sarebbe toccato alle chiese copte in Egitto. Loro sanno che nella notte di capodanno si celebra la Messa solenne: perchè non hanno messo guardie di fronte alla chiesa, specialmente davanti a questa chiesa che aveva già subito un attentato?

D. - Qual è l’appello che lei si sente di fare?

R. - Io chiedo giustizia. Siamo egiziani a tutti gli effetti, siamo l’origine dell’Egitto, siamo cittadini egiziani. Il nostro Paese noi non lo lasceremo mai. Domenica 9 gennaio faremo una manifestazione a Roma, in Piazza della Repubblica, dall’una e mezzo fino alle tre e mezzo.

D. – Quindi, l’appello è chiaramente di venire numerosi per esprimere solidarietà ...

R. – Certo: questo è l’aiuto che i nostri fratelli possono darci! (bf)

Per una riflessione sul contesto in cui si è verificata la strage di Alessandra, padre Seweryn Wasik, della redazione polacca, ha intervistato il padre gesuita Samir Khalil Samir, docente di Storia della Cultura araba e d'Islamologia presso l'Università “Saint Joseph” di Beirut, in Libano:

R. – In Egitto, il confronto tra musulmani e cristiani sta crescendo. L’Egitto è sempre stato il centro del pensiero fondamentalista islamico, nato già nel 1928 con i Fratelli musulmani, ma si rinnova e si è rafforzato in questi ultimi tempi a causa della situazione politica del Paese. I Fratelli musulmani approfittano della debolezza sul piano politico interno e della crisi economica per dire: vedete, questi governi laici non vi aiutano. Noi vi aiutiamo! Hanno anche creato centri sociali per aiutare la gente. Poi, usano anche l’argomento internazionale di Israele e degli Stati Uniti per indicare che “questi governi sono alleati con i nostri nemici, mentre noi difendiamo l’islam”. Mirano ad un conflitto politico con il governo e i cristiani sono solo un pretesto, un’occasione per rafforzare la posizione dei fondamentalisti.

D. – Quali possono essere le conseguenze della strage?

R. – A livello politico, lo scopo è sempre quello di destabilizzare il governo, e questa sarà una conseguenza; mentre a livello interno, nei rapporti tra cristiani e musulmani, le conseguenze saranno di maggiori conflitti tra di loro, e questo è l’aspetto pericoloso. Già c’era tensione, perché era stato proposto di cancellare le festività natalizie e la maggioranza del popolo ha detto “no: anzi, dobbiamo digiunare e pregare di più per prepararci alla festa del Natale”, che sarà celebrato nella notte tra il 6 e il 7 gennaio, secondo il calendario copto. Un tema che torna spesso nelle parole dei cristiani è quello del martirio; dicono: “Noi siamo stati sempre la Chiesa dei martiri”; ricordano anche che il calendario copto non parte dalla nascita di Cristo, ma dall’inizio dell’ultima persecuzione, quella di Diocleziano nel 284. E si ripete nuovamente che sono la Chiesa dei martiri! E questo è stato ribadito: sono pronti a dare la vita per testimoniare la fede! (gf)

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