lunedì 10 gennaio 2011

Ecco il fatto nuovo di cui rendere conto e dare ragione: è la politica a cercare il Papa (Iannuzzi)

Vedi anche:

UDIENZA AL CORPO DIPLOMATICO: DIRETTA IN CORSO

PAPA/ La scienza vuol cercare la verità? Impari dai Magi (Marco Bersanelli)

Angelus del Papa: il commento di Vera Schiavazzi

Nella Cappella Sistina il battesimo a 21 neonati. Il Papa: il dono più grande (Sir)

Padre Samir: i diritti umani possono trovare posto nel Corano (Sussidiario)

Eminente gesuita belga progressista accusato di pedofilia. Balbetta le prime ammissioni

Il Papa: Il venir meno di stabili riferimenti culturali e la rapida trasformazione a cui è continuamente sottoposta la società rendono davvero arduo l'impegno educativo (Gasparroni)

Benedetto XVI e l’ “uomo planetario” tra “ipercorpo digitale” e “società cross-mediale”. Riflessione del prof. Nicola Di Bianco

Chiesa e media: legame secolare (Francesco Antonio Grana)

Benedetto XVI vicino ai Copti

Il nome cristiano nel Catechismo della Chiesa Cattolica

«Il Battesimo indica la strada per rispondere alla sfida educativa» (Massimo Introvigne)

Preti pedofili, la verità e la menzogna (Andrea Tornielli)

L'omelia e l'Angelus nel giorno del Battesimo del Signore e l'attesa per il discorso al Corpo Diplomatico nel commento di Salvatore Izzo

La Chiesa maltese reagisce alle accuse delle vittime dei preti pedofili: sarà istituito un tribunale (AFP)

Visita pastorale nel Triveneto a maggio. Benedetto XVI saluterà i fedeli in tre lingue (Tomasin)

LA VITA DI JOSEPH RATZINGER, parte sesta (a cura di Gemma)

Il Papa: Il Battesimo è l'inizio della vita spirituale, che trova la sua pienezza per mezzo della Chiesa

La chiamata alla vita cristiana nei discorsi e nelle omelie di Papa Benedetto (Orizzonti Cristiani)

Qualcuno di voi ha sentito il Papa pronunciare la frase: "Ai bimbi date nomi cristiani anche se non sono tra quelli di moda"?

Il Papa: Ogni battezzato acquista il carattere di figlio a partire dal nome cristiano. Dopo l'Angelus Benedetto XVI ricorda la popolazione di Haiti e saluta i parlamentari italiani (Izzo)

La famiglia incontra “non poche difficoltà” nell’educare alla fede”: Benedetto XVI nella Festa del Battesimo del Signore battezza 21 neonati. All’Angelus il ricordo delle sofferenze del popolo haitiano, ad un anno dal terremoto (R.V.)

Domani il Papa incontro il mondo. Attesa per il discorso al corpo diplo­matico accreditato presso la Santa Sede (Cardinale)

L'avvertimento del ministro degli Esteri egiziano: «L’Europa non si intrometta nei nostri affari» (Zoja)

Il Cammino Neocatecumenale non sarà sospeso in Giappone (Zenit)

Il cardinale dei copti cattolici Naguib: l’Egitto ritrovi l’unità. L’odio per chi è diverso si combatte cominciando dai giovani (Viana)

I Cristiani in Egitto sperano nella solidarietà del mondo intero. Intervista al vescovo copto-ortodosso Barnaba El Soryany (Serena Sartini)

Il Papa ha inviato il card. Robert Sarah ad Haiti per esprimere la costante vicinanza del Pontefice e della Chiesa alla popolazione

Il Papa: "Ricevendo il Battesimo, questi bambini ottengono in dono un sigillo spirituale indelebile, il "carattere", che segna per sempre la loro appartenenza al Signore (Izzo)

Il Papa: "Ogni battezzato acquista il carattere di figlio a partire dal nome cristiano, segno inconfondibile che lo Spirito Santo fa nascere «di nuovo» l’uomo dal grembo della Chiesa" (Angelus)

Il Papa battezza 21 bambini nella Cappella Sistina: oggi la famiglia è minacciata da più parti (Izzo)

Il Papa: il battesimo e la fede, il dono più prezioso della vita (AsiaNews)

Il Papa: Ricevendo il Battesimo, questi bambini ottengono in dono un sigillo spirituale indelebile

Il Papa: "Cari amici, donandoci la fede, il Signore ci ha dato ciò che vi è di più prezioso nella vita, e cioè il motivo più vero e più bello per cui vivere: è per grazia che abbiamo creduto in Dio, che abbiamo conosciuto il suo amore, con cui vuole salvarci e liberarci dal male. La fede è il grande dono con il quale ci dà anche la vita eterna, la vera vita" (Omelia)

Preti pedofili USA, in parte forse è una gran bufala (Marco Respinti)

Ingeneroso e riduttivo articolo sulle vittime maltesi firmato da Politi che poi finisce per parlare dell'Italia citando Gelmini ma non Pezzini

Europa e Cristiani perseguitati: Sarkozy la voce più laica e forte (Ventura)

Ue, il primo anno di mandato della "baronessa" Ashton: Alto Rappresentante di basso profilo (Ferrari)
______________________________________________________

In nome del Papa Re

Duecento parlamentari di destra e sinistra insieme ad ascoltare Benedetto XVI. Il Pontefice unico riferimento di una politica in crisi di valori.

Raffaele Iannuzzi

Il Papa-Re. Con il trattino. Un’endiadi perfetta. Dunque: Papa e Re. La reggenza è inscritta nelle cose, non soltanto nella missione specifica del Vicario di Cristo. Don Orione declinava questa visione con una celebre esclamazione, che al partito clerical-progressista suonerebbe oggi ancora pre-conciliare, dunque l'incarnazione del diavolo: «La nostra fede è il Papa». Da questa sacrosanta verità cattolica - ergo: universale, come recita l'ètimo della «Catholica» - scaturisce il pensiero e l'azione di quei politici cattolici, schierati soprattutto nelle file del Pd, alla ricerca di un «centro di gravità permanente». Quest'ultimo non può che essere il Papa-Re. Non stiamo parlando di una teocrazia, magari riveduta e corretta, alla Guénon o alla Schuon, pensatori notevoli ma irrimediabilmente gnostici. Gesù è stato chiaro in proposito: «A Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio». Punto. La laicità nasce in senso alla cristianità. Cristianità vuol dire civiltà basata sulla verità cristiana. Da ciò si coglie il limite strutturale e culturale del laicismo nostrano, che confonde l'agnosticismo con il nichilismo e la laicità con il più becero relativismo.
Nessuno come il teologo e filosofo Ratzinger si è contrapposto a questa concezione tanto errata quanto «edificante».
Sì, «edificante», perché, in ultima analisi, si auto-rassicura contando sulla forza delle lobbies e dei salotti della gauche-caviar e della droite-caviar, quest'ultima in imbarazzante stato confusionale. Ma questo stato di cose non fa velo alla verità del pensiero solido e autenticamente significativo, prova ne sia che, da un lustro a questa parte, pensatori come Habermas e Nancy, dialogano soltanto con questo Papa, in misura diversa e più o meno direttamente. Ma il dialogo c'è, eccome. Solo fra chi ha qualcosa da dire ed ha un pensiero a tutto tondo, esiste come pensatore. In ambito politico, l'Italia sta diventando il laboratorio della terza crisi delle grandi narrazioni. La prima data dalla fine degli anni '70, in realtà, con la prima disgregazione della sinistra, nel dopo-Moro, per intendersi. La seconda emerge con il post-1989 e vede la sinistra impreparata e anzi incarognita contro il sistema dei partiti, gesto a dir poco suicidario. Terza fase: la sinistra diventa il covo dei nichilisti un tanto al chilo e la destra-che-fu la segue fino al baratro. Risultato: il deserto nel quale sopravvive il berlusconismo come collante, ancorché non di recente fabbricazione, di varie culture politiche, anch'esse residuali. Sto parlando di sopravvivenza.
Ma nel deserto fioriscono anche gli aranci, come ci insegnano gli ebrei, e la fioritura la dobbiamo al Papato. Ecco, dunque, il fatto nuovo di cui rendere conto e dare ragione: è la politica a cercare il Papa. Con tensione e attenzione senza pari nella storia. Nell'èra post-ruiniana, non si dà più come prima la mediazione della Cei nello spazio politico, mentre cresce a vista d'occhio il rilievo oggettivo del Papa come figura religiosa, sapienziale e meta-politica. Circa 200 parlamentari attendono di ascoltare il Papa all'Angelus perché solo dalla bocca del Vicario di Cristo escono fuori parole millenarie gonfie di inesauribile veracità. Altrove, nei palazzi e negli spazi sociali, sindacali e culturali, è tutto un attacco alla fede, alla famiglia, alla società, alla libera intrapresa, sempre difesa dalla Chiesa, alla verità, alla nostra civiltà. Niente viene risparmiato: uomini e rovine. Uomini che gridano nel nulla delle rovine. Carl Schmitt scrisse un saggio che ci illumina, oggi, fin dal titolo: «Cattolicesimo romano e forma politica». Traduco: il cattolicesimo romano dà forma alla politica. Ci troviamo nell'oggi: de te fabula narratur. Il Cappellano di Montecitorio, Monsignor Leizzi, che ha accompagnato i parlamentari, ha condotto la smarrita politica di fronte al tempio della verità. Se tutto si sfascia e niente appare saldo agli occhi degli uomini, solo la verità immutabile e la filosofia perenne del Papa possono dare risposte capaci di riaprire domande nuove. Rimettendo, così, in moto anche la politica, ridotta al suo grado zero. Pio XII fu il riferimento di Roma e del mondo mentre la furia nazista si accaniva contro gli innocenti. Oggi il testimone è passato ad un altro grande Papa. Vicino a Pio XII per molti aspetti, a cominciare dalla sua idea di Chiesa. Un Papa che prega, pensa e segue coerentemente la verità. Un Papa-Re.

© Copyright Il Tempo, 10 gennaio 2011 consultabile online anche qui.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

http://www.zenit.org/article-31392?l=english
Il cammino catecumenale non verrà sospeso in Giappone, come aveva deciso la conferenza episcopale di quel paese.
Il Vaticano è stato veloce a ribaltare questa decisione.
Quando si tratta di conferenze episcopali ben più forti e ritrose su vari aspetti, il Vaticano glissa.
Insomma anche Oltretevere si fa la voce grossa con i deboli e si gira la faccia con i forti...
Altrimenti non si spiega come mai le conferenze episcopali tedesche, italiane, svizzere, belghe ecc. facciano i comodi loro, emanando documenti contrari o restrittivi rispetto a quelli vaticani...

jacu

Anonimo ha detto...

più che altro la politica cerca i voti dei cattolici

Anonimo ha detto...

bah si proprio comportamanto evangelico: da una latto la pressione del forte Kiko, dall'altro un gruppuscolo di successori degli apostoli:comportamanto evangelico! forse in questo aveva ragione il concilio a domandare più collegialità , ma non verso il Papa, che é primate, ma con la curia spesso fatta di semplici sacerdoti o vescovi, che in virtù del loro carrierismo e quindi ricattabili e condizionabili, possono imporre i loro diktat su intere conferenze episcopali

MAx